Xbox Activision, l'affare ottiene il via libera dalla Turchia

Continua l'avanzata dell'affare Xbox Activision-Blizzard, dopo che una responsabile di quest'ultima dichiara l'approvazione da parte della Turchia.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Quando e se l'affare Xbox Activision-Blizzard verrà concluso ricorderemo sicuramente con divertimento la marea di notizia e colpi di scena degli anni precedenti, a cui si aggiunge una nuova conferma dell'acquisizione.

L'affare renderebbe Xbox Game Pass (l'abbonamento a cui potete aderire tramite Amazon) fin troppo potente, e per questo ha generato subito una giusta attenzione da parte degli enti regolatori.

Uno di questi, ovvero la FTC, è recentemente capitolato dopo che un giudice ha bocciato la richiesta di ingiunzione nei confronti di Microsoft.

«Dopo aver esaminato le voluminose testimonianze delle parti pre e post udienza», ha dichiarato il giudice nella sentenza, «la Corte negal'istanza di ingiunzione preliminare.»

E mentre proprio la FTC ha annunciato di voler far ricorso nelle scorse ore, l'affare tra le due multinazionali ottiene una nuova conferma.

La notizia arriva da Lulu Cheng Meservey, CCO e EVP Corporate Affairs di Activision Blizzard, che su Twitter ha annunciato il nuovo risultato.

E lo ha fatto con un certo tono evocativo, anche comprensibile volendo:

«Oggi la Turchia ha approvato incondizionatamente la nostra fusione con Microsoft. Ora, ancora un altro paese è arrivato a una decisione ponderata che protegge i consumatori e la concorrenza piuttosto che il dominio radicato del leader di mercato.»

Meservey si era già espressa molte volte in questi mesi, e di recente proprio relativamente al ricorso della FTC, dichiarando:

«I fatti non sono cambiati. Siamo fiduciosi che gli Stati Uniti rimarranno parte dei 39 paesi in cui l'acquisizione potrà essere chiusa. Non vediamo l'ora di dimostrare la forza del nostro caso in tribunale — di nuovo».

Manca ancora molto prima che la manovra possa essere approvata del tutto, ma nel frattempo Microsoft sembra aver trovato una tregua anche con la CMA.

La lotta non è finita ovviamente, perché in giro per il mondo continuano ad arrivare altri blocchi alla manovra.

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