Che Sony fosse tra gli oppositori più agguerriti dell'affare Xbox e Activision Blizzard era ormai diventato particolarmente evidente ai fan e agli addetti ai lavori, ma tale accanimento non è passato inosservato nemmeno dal giudice federale, quando ha deciso di negare l'ingiunzione della FTC.
La maxi acquisizione sembra ormai ad un passo dal suo completamento: nonostante le opposizioni legate a Call of Duty (trovate Modern Warfare 2 su Amazon) o a un presunto monopolio sul cloud gaming, alla fine l'affare ha ricevuto il via libera tanto atteso per il mercato statunitense.
Nelle motivazioni arrivate in seguito al verdetto, il giudice federale ha evidenziato come la FTC pare aver fatto fin troppo affidamento sull'opposizione di Sony, piuttosto che nel provare a convincere la corte sui danni per i consumatori.
Come segnalato da Stephen Totilo di Axios, il giudice pare aver voluto lanciare proprio una frecciata nei confronti della casa di PlayStation, prima di sottolineare di la mancata convinzione per la scelta di FTC di affidarsi alle parole di Jim Ryan:
«Sony si oppone all'acquisizione: la sua opposizione è comprensibile. Prima della fusione, Sony pagava Activision per diritti esclusivi di marketing che le permettevano di pubblicizzare Call of Duty su PlayStation, impedendo a Xbox di fare altrettanto. Dopo l'acquisizione, probabilmente non concorderanno più su tali restrizioni.
Prima dell'acquisizione, un consumatore che voleva giocare a Call of Duty doveva comprare PlayStation o Xbox. Dopo l'acquisizione, i consumatori potranno utilizzare il cloud per giocare su un dispositivo a loro scelta, incluso, se intenderà farlo, su Nintendo Switch. Forse sarà un male per Sony. Ma sarà un bene per i giocatori di Call of Duty e per quelli futuri».
Parole che lasciano ben poco spazio a interpretazioni: per quanto a Sony ovviamente non faccia piacere che un concorrente si rafforzi con un partner così importante, per il giudice federale dovrà semplicemente adeguarsi alla situazione.
Adesso Microsoft dovrà lavorare per risolvere la controversia contro la CMA per il mercato del Regno Unito: dopo la già annunciata tregua, pare che si sia già trovato un possibile accordo per ricevere il via libera.