Immagine di Fate/Samurai Remnant | Recensione - Eroi in guerra nell'antico Giappone
Recensione

Fate/Samurai Remnant | Recensione - Eroi in guerra nell'antico Giappone

Koei Tecmo collabora con Type-Moon per creare un degno adattamento della serie Fate ad action RPG, riuscendo pienamente nell'intento: la nostra recensione.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Una storia davvero ben narrata con personaggi che rimarranno nel cuore
  • Un combat system che, al netto dei difetti ereditati dal sistema dei musou, sorprende per la sua grande varietà
  • L'esplorazione ha diversi limiti dovuti alle mappe in stile musou, ma le ambientazioni dell'antica Edo sono ricostruite con una certa cura

Informazioni sul prodotto

Immagine di Fate/Samurai Remnant
Fate/Samurai Remnant
  • Sviluppatore: Koei Tecmo
  • Produttore: Koei Tecmo
  • Distributore: Koei Tecmo
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , SWITCH , PS4 , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo , Azione
  • Data di uscita: 29 settembre 2023

Gli appassionati di anime conosceranno sicuramente Fate/Stay Night, una serie da cui si sono poi generati numerosi spin-off, tra cui l’altrettanto famoso prequel Fate/Zero. In realtà l’universo di Fate è molto più complesso di come sembra e ha origine in un videogioco, ossia la visual novel dello stesso Fate/Stay Night poi diventato anime, uscita per la prima volta in Giappone nel 2004.

L’opera è stata creata da Kinoko Nasu e Takashi Takeuchi, i due fondatori di Type-Moon, casa produttrice di videogiochi famosa anche per un’altra grande visual novel, Tsukihime. Il successo di Fate/Stay Night è dovuto alla sua storia particolare, che vede sette maghi evocare sette Servant (ossia le incarnazioni di grandi spiriti eroici della storia dell’umanità) per affrontarsi e conquistare il Santo Graal, un oggetto magico in grado di esaudire qualunque desiderio.

La conclusione di Fate/Stay Night non dava troppo spazio a seguiti (se escludiamo la visual novel Hollow Ataraxia, ma è un discorso a parte), ma l’idea era talmente interessante che nel corso del tempo è stata rielaborata in molte altre versioni e formule, creando molti altri videogiochi, anime e manga con il nome di Fate. Tutti questi spin-off hanno poi dato vita a una sorta di "Fateverse" che ha visto il suo culmine in Fate/Grand Order, gioco di ruolo free-to-play per mobile uscito nel 2015; questo, tramite il suo sistema gacha legato ai tanti servant della serie e a una storyline intrigante, è ancora oggi nella top 10 dei titoli mobile che hanno incassato di più nel mondo.

Il successo di Grand Order ha favorito la nascita di altri spin-off e di serie alternative dedicate al mondo di Fate, e tra questi vi è anche Fate/Samurai Remnant, nato da una proposta del CEO di Koei Tecmo, giocatore appassionato di Grand Order, proprio a Kinoko Nasu e Takashi Takeuchi.

Così, il team di Omega Force, famoso soprattutto per i musou, e Type-Moon hanno collaborato per realizzare questo titolo, in arrivo per PlayStation 4 e 5, Switch e PC. Dopo averlo testato qualche settimana fa, è il momento della recensione.

Il Rituale della Luna Crescente

La storia di Fate/Samurai Remnant è ambientata nel 1651 in Giappone, nel periodo Edo. Dopo la fine dell’era Sengoku, la nazione vive finalmente un periodo di pace sotto il governo dei Tokugawa.

Protagonista della storia è Iori Miyamoto, figlio adottivo e discepolo del leggendario spadaccino Musashi Miyamoto, figura storica realmente esistita che si dice non abbia mai perso un combattimento. Dopo la morte del padre adottivo, Iori ha continuato a perfezionarsi nell’arte della spada, vivendo una vita piuttosto tranquilla a Edo (antico nome di Tokyo) e badando anche alla sorella minore Kaya.

Un giorno però tutto cambia, quando viene scelto come Master nel Rituale della Luna Crescente, una sorta di emulo del Santo Graal visto in Fate/Stay Night, in cui, anche in questo caso, sette Master e i sette Servant si sfidano per poter esaudire i propri desideri.

Iori evoca senza volerlo Saber, misteriosa eroina che lo salva dall’attacco di Rider, un altro Servant, comandato dalla spadaccina di nobile famiglia Yui Shousetsu. Iori e Saber si ritroveranno dunque costretti a partecipare a questa battaglia che copre tutto il territorio di Edo, cercando di capire chi abbia creato il Rituale della Luna Crescente e nel frattempo lottando per sopravvivere agli altri concorrenti.

La storia prende il meglio dalle serie animate di Fate.
Non tutti però saranno loro ostili: con sua sorpresa, Iori scoprirà che uno dei Servant evocati per la battaglia è proprio il suo maestro Musashi Miyamoto, anche se qui compare in versione femminile. Il motivo del cambio di sesso, senza spoiler, verrà spiegato nella storia.

Due parole sui Servant, per chi non fosse pratico di Fate. Questi sono incarnazioni degli spiriti eroici della storia dell’umanità. Quando una persona muore e diventa una leggenda, la sua anima finisce in un luogo senza tempo chiamato Trono degli Eroi.

Tramite il rituale del Santo Graal, si possono dunque evocare spiriti dal Trono degli Eroi, provenienti da ogni era e luogo, anche dal futuro. Il rituale però non ha la forza magica di materializzarli in tutta la loro enorme potenza, ma li evoca in contenitori particolari, che sarebbero le sette classi in cui si possono incarnare, ossia: Saber, Lancer, Archer, Rider, Berserker, Caster e Assassin.

Gli eroi si adattano dunque a queste nuove forme in base alla classe scelta, enfatizzandola con le proprie abilità uniche. Molti eroi possono assumere diversi di questi ruoli, ma, una volta evocati in uno in particolare, sono legati a esso per tutto il rituale.

Fate/Samurai Remnant, dal punto di vista narrativo, per come è strutturato, sembra una vera e propria serie animata. Chi ha visto gli anime dedicati alla saga ritroverà subito un’atmosfera familiare.

Il team di scrittori di Type-Moon ha fatto un buon lavoro nel creare una storia coerente e dei personaggi molto ben caratterizzati, soprattutto per quanto riguarda i Servant e le loro vicende. Questi, nella loro nuova esistenza come esseri magici, portano con loro tutto il peso delle proprie vite passate, tra gesta eroiche e pesanti fardelli. 

Le loro vicende personali si amalgamano perfettamente con quelle dei loro Master e in quelle narrate in questa nuova guerra della Luna Crescente. In particolare, Saber è un personaggio davvero riuscito e perfetto per l’ambientazione e per la storia del gioco, ma non vi diciamo di più per evitare spoiler, dato che scoprire il vero nome di ogni Servant sarà un punto importante nella storia.

Un aspetto che ci è piaciuto della trama è che questa non si concentra esclusivamente su Iori e Saber, ma prova a creare un racconto corale, che permette di vivere le storie anche di altri Master e soprattutto dei loro Servant, e lo fa in modo intelligente.

Nella storia principale useremo in più occasione altri Servant, ma oltre a ciò esistono anche delle missioni secondarie, qui chiamate Digression, che spesso ci faranno assumere il punto di vista di un altro Master o Servant, così da poter vivere in prima persona parti della storia che con Iori non avremmo mai potuto vedere.

Le Digression servono inoltre ad approfondire i rapporti con i Rogue Servant. Questi sono dei Servant senza un Master, comparsi durante il rituale come per una sorta di difetto, dato che il rituale originale (ossia quello del Graal di Fate/Stay Night) non li aveva.

Iori potrà però allearsi con loro, potendoli anche usare in battaglia, e le Digression serviranno a rafforzare i loro legami e a renderli più potenti. Certo, le strutture di queste missioni secondarie spesso sanno molto di già visto – però, oltre ad avere una buona narrativa, sono anche molto veloci ed evitano inutili tempi morti, ad esempio trasportandoci quando serve immediatamente sul luogo dell’obiettivo, senza spostamenti superflui.

Il cast di Servant, tra quelli regolari e i Rogue, è davvero molto vario e sarà un piacere scoprire i veri nomi di ognuno di loro – e vi assicuriamo che non mancheranno le sorprese.

Tra personaggi storici e appartenenti a miti e leggende, si toccano gran parte delle culture sia dell’Est che dell’Ovest, con un particolare focus sul Giappone, com’è giusto che sia, vista l’ambientazione e i temi del gioco. Di già apparsi in Fate/Stay Night troviamo soltanto Rogue Lancer e Ruler, un Servant anomalo neutrale alla guerra che gestisce il negozio Babiloni-ya; i fan avranno già capito chi è dal nome del negozio e vi assicuriamo che nel gioco avrà un ruolo molto divertente, in contrasto con le sue altre apparizioni.

Tra gli altri Servant, alcuni sono già apparsi in Grand Order, magari in altre forme, o in precedenti giochi come Fate/Extra per PSP, ma in linea di massima la maggior parte di loro appare per la prima volta in questo gioco.

Con un cast così ben assortito, le scene epiche saranno assicurate: alcune saranno animate davvero bene e presenteranno ottime sequenze d’azione davvero esaltanti da vedere e da giocare. La storia poi è strutturata in una maniera che ricorda molto le visual novel originali. In alcuni punti, infatti, sarà possibile prendere delle decisioni che cambieranno la storia, portando ad avere tre possibili finali differenti: il gioco è composto da sei capitoli e l’ultimo cambierà totalmente in base alle scelte compiute.

Per completare una run ci abbiamo messo poco più di 40 ore, e il gioco permette poi di iniziare un New Game Plus importando tutti i progressi fatti nella precedente partita, tra cui livelli, oggetti e secondarie completate.

Si potrà scegliere di iniziare direttamente dal capitolo 2, per risparmiare un po’ di tempo. La seconda run avrà inoltre dei nuovi contenuti, come mostri unici da affrontare e, soprattutto, nuove Digression che esploreranno maggiormente le storie di altri personaggi secondari.

Dal punto di vista della narrativa, dunque, Fate/Samurai Remnant, nonostante qualche piccolo difetto di scrittura trascurabile, ci ha sorpresi e ci ha convinti davvero tanto, e siamo sicuri che chiunque sia fan della saga di Type-Moon resterà piacevolmente sorpreso dalle vicende qui raccontate.

Il libro dei Cinque Anelli

Fate/Samurai Remnant (già disponibile su Amazon) è stato realizzato utilizzando come basi le ambientazioni e il sistema di combattimento dei musou di Omega Force, ma guai a pensare che sia anch’esso un musou.

Il titolo è in tutto e per tutto un action RPG, che presenta soltanto qualche somiglianza con il genere action “uno contro un esercito” dovuta proprio a queste radici comuni. Il combat system infatti si baserà sul sistema di combo visto nei vari Dynasty Warriors, con un attacco leggero che creerà una combo unica per personaggio, solitamente composta da cinque o sei colpi.

Il sistema di combattimento ci ha stupiti in positivo per la sua varietà.
In mezzo a questi si potrà inserire un attacco pesante per concludere l’offensiva con una mossa finale sempre diversa, che cambierà a seconda del momento in cui verrà premuta nella combo di base. Ci sarà poi un attacco speciale che sarà disponibile soltanto dopo aver riempito una speciale barra.

Questi attacchi speciali si differenziano in base al personaggio: Iori potrà usare il Valor Strike, mentre i Servant useranno il loro Noble Phantasm, ossia la cristallizzazione del loro potere leggendario nella forma di un’arma dotata di poteri speciali o persino di un concetto astratto, per esempio come la creazione di un particolare campo di battaglia legato all’eroe.

Ad ogni modo queste mosse verranno mostrate con uno spettacolare filmato in gioco. Si potrà poi schivare, con la possibilità di eseguire una sorta di contrattacco alla Bayonetta, se eseguito all’ultimo istante.

Dai primi momenti di gioco, si potrebbe pensare a un sistema che rischia di diventare presto ripetitivo e poco avvincente: niente di più sbagliato. Il gioco continuerà ad aggiungere novità al combat system fino a oltre metà della storia. Iori, infatti, sarà dotato di cinque stili di combattimento basati sugli insegnamenti del Libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi.

Inizierà con due: Terra, stile lento e potente in grado di assorbire una certa quantità di danno, è pensata per gli avversari singoli; Acqua, molto più dinamica e veloce, è perfetta contro gruppi di avversari. Lo stile del Vento invece permetterà di combattere con un mix di attacchi di spada e magie, mentre, riguardo a Fuoco e Vuoto, non vi diciamo nulla, dato che sono legati alla storia.

Sarà inoltre presente una meccanica chiamata Afterglow, che trasferirà dei bonus di uno stile in quello selezionato successivamente una volta raggiunte le condizioni per attivarla.

Abbiamo accennato alla possibilità di Iori di usare le magie: infatti, il nostro samurai potrà utilizzare delle speciali gemme per eseguire degli incantesimi. Questi si dividono principalmente in attacchi che usano fiamme, come palle o getti di fuoco, e buff agli status e cure, per essere ancora più efficace in battaglia. Ma non è finita: non dimenticatevi che Iori combatterà quasi sempre con Saber al suo fianco.

Il Servant agirà per conto proprio, ma potrà interagire con Iori tramite degli attacchi combinati. Questi si dividono in due tipi: Affinity Techniques, che usano la speciale barra Affinity per essere utilizzati (si riempirà semplicemente attaccando o utilizzando oggetti speciali), e i Link Strike.

Questi ultimi in realtà saranno uguali alle Affinity Techniques, l’unica differenza è che sarà Saber a decidere quando utilizzarli. L’utilizzo è random e per attivarlo basterà schiacciare il tasto dell’attacco pesante quando comparirà un cerchio verde intorno alla nostra Servant; il vantaggio è che, nell'usarli, non si consumerà la barra Affinity nel fare questi attacchi. Inoltre gli attacchi Affinity servono anche a scatenare gli attacchi unici di Saber e degli altri Servant.

Esatto, abbiamo detto "gli altri Servant" perché nel gioco sarà anche possibile utilizzarne più di uno. Abbiamo già accennato a questa possibilità, perché nel corso della storia Iori potrà stringere delle alleanze con i Rogue Servant e portarne uno in battaglia insieme a Saber.

Infine, è presente un’altra barra importante dedicata a ogni Servant. Questa, una volta piena, ci permetterà di utilizzare i potenti eroi per un po’ di tempo, controllandoli in prima persona. 

La cosa che Fate/Samurai Remnant fa bene è far sentire la differenza di potenza tra Iori e Saber o gli altri Servant. All’inizio del gioco Saber sarà infatti di dieci livelli superiore, ma, anche quando il divario sarà minore, utilizzare un Servant farà sentire il giocatore molto più potente di quando si usa Iori.

D’altronde stiamo parlando di eroi delle leggende ed è giusto che sia così esaltante utilizzarli. Certo, ci si può lamentare del poco tempo concesso dalla barra per utilizzare Saber o un altro eroe leggendario prima di tornare a Iori, ma alla fine è meglio così, altrimenti il gioco sarebbe stato troppo facile. Non preoccupatevi, comunque: ci saranno diverse possibilità di utilizzare i Servant per interi combattimenti senza la presenza di Iori.

Parlando di difficoltà, i nemici nel gioco sono molti e di vario tipo: ci sono i semplici umani, come ronin e ninja, i mostri, presi principalmente dal folklore nipponico e apparsi come conseguenza delle forze magiche del rituale, e infine i Servant avversari.

Molti combattimenti saranno contro orde di nemici in stile musou, anche se persino i più semplici soldati saranno in media più aggressivi e avranno degli attacchi potenti interrompibili soltanto da un nostro attacco pesante o da qualcosa di più forte. In mezzo a questi, ci sarà poi quasi sempre un nemico di élite molto più resistente e aggressivo.

I mostri più potenti, spesso boss, e i Servant hanno una differenza sostanziale rispetto agli altri nemici, ossia la Shell Gauge, uno scudo magico che limiterà enormemente i danni alla salute.

L’unico modo per far loro danni ingenti sarà dunque prima rompere questo scudo. Gli attacchi normali di Iori però non funzioneranno, il nostro samurai potrà infliggere danno alla Shell Gauge soltanto attaccando quando i nemici con magie e altri attacchi speciali o quando saranno vulnerabili, per alcuni istanti dopo essersi scoperti.

Se utilizziamo un Saber o un altro Servant, però, questi potranno infliggere grossi danni allo scudo magico con qualsiasi attacco. I nemici, inoltre, spesso caricheranno dei devastanti attacchi speciali interrompibili soltanto da un’Affinity Technique. Queste trovate renderanno tali combattimenti molto più complessi e strategici di quelli normali.

Gli scontri con i Servant infatti non sono per nulla facili, dato che basteranno tre o quattro colpi ben assestati per mandare Iori al tappeto. Fortunatamente Saber può intervenire dando vita a un duello, ossia una contesa in cui bisognerà premere velocemente un tasto d’attacco per salvare Iori. Il gioco è comunque molto abbordabile, soprattutto perché è possibile portarsi dietro moltissimi oggetti curativi, così da essere sempre pronti a tornare in un istante con il massimo dei punti vita.

Le boss battle, soprattutto contro gli altri Servant, saranno molte e davvero divertenti, soprattutto quando si affronterà una coppia formata dal Master e il suo eroe: anche loro adopereranno degli attacchi combinati. In linea di massima, poi, ogni boss ha almeno due fasi in cui varierà molto gli attacchi, così da renderli sempre avvincenti e mai monotoni.

Il sistema di combattimento di Fate/Samurai Remnant ci ha stupiti in positivo. Si porta dietro alcuni difetti inevitabili utilizzando come base il sistema dei musou, come ad esempio la mancanza di tecnicismi avanzati o un sistema di movimento e di gestione delle hitbox un po' grezzo, ma le tante capacità offensive offerte e la possibilità di cambiare spesso personaggio lo rendono un sistema più che valido che non ci ha mai stancato. 

Battaglia per le Vene del Drago

Come se non bastasse, in Fate/Samurai Remnant (potete trovarlo in varie versioni su Amazon) si affronteranno anche delle battaglie speciali chiamate Spirit Font Conflict, per avere il controllo delle Ley Lines (traducibili come Vene del Drago) di Edo.

Le Ley Lines sono quelle fonti di energia che scorrono come un fiume sotto la terra e sono fondamentali per fornire energia magica sia al Rituale della Luna Crescente che ai Servant, specialmente ai Rogue, che sono legati a un luogo specifico e non a un master. Nel gioco ci saranno dei momenti anche importanti in cui saremo chiamati ad affrontare queste battaglie speciali.

In questi scontri vedremo i nostri personaggi su una versione della mappa di Edo modificata rispetto a quella che solitamente si utilizza per spostarsi da un quartiere all’altro. In pratica, si creerà una sorta di griglia in cui bisognerà conquistare più fonti possibili per ottenere dei potenziamenti temporanei alle statistiche e, nel frattempo, si dovranno affrontare i nemici che ci si pareranno davanti in combattimenti classici. Avremo un numero specifico di turni entro cui raggiungere l’obiettivo, pena il game over. Questo limite potrà però essere aumentato conquistando delle zone strategiche.

Nella battaglia dovremo dunque conquistare più aree possibili, stando attenti che i nemici non taglino le connessioni con la nostra base, altrimenti perderemo tutte le zone conquistate e di conseguenza i loro bonus.

Se invece saremo noi a recidere il collegamento di un nemico con la sua fonte, lo elimineremo senza combattere. Alcune aree nemiche saranno poi protette da barriere, che non si romperanno fino a quando non avremo conquistato un certo numero di zone speciali adiacenti.

Dalla nostra avremo la possibilità di usare delle speciali azioni chiamate Support Mystic Codes, che ci consentiranno, ad esempio, di effettuare dei movimenti gratuiti, bloccare le azioni nemiche o aumentare il limite massimo di spostamenti.

Questi potranno essere sia acquisiti nelle aree della stessa battaglia speciale, che costruiti tramite il crafting,  di cui parleremo a breve. Sarà poi possibile evocare i Servant nostri alleati e muoverli autonomamente per intercettare i nemici e conquistare altre fonti di potere.

Queste speciali battaglie sono in pratica una sorta di gioco da tavolo speciale all’interno del gioco stesso. La strategia sarà importante per vincerle: infatti dovremo calcolare ogni nostra mossa con anticipo. Questi scontri ci permetteranno inoltre di utilizzare i Servant senza i limiti legati alla barra per richiamarli, così da sfruttare tutta la loro forza senza nessuna restrizione.

La via del samurai

Anche dal punto di vista della crescita e personalizzazione dei personaggi Fate/Samurai Remnant (lo trovate su Amazon) dimostra una certa complessità. Di base Iori avrà quattro statistiche principali legate ad attacco, difesa e potenza magica.

Queste statistiche potranno essere aumentate avanzando di livello e tramite l’utilizzo di un apposito skill tree. Quasi ogni personaggio giocabile ne avrà uno, ma quelli di Iori e di Saber saranno molto più complessi e si amplieranno andando avanti con il gioco. In ogni skill tree si potranno sbloccare aumenti alle statistiche e tecniche passive e attive, come ad esempio le varie Affinity Techniques.

Iori avrà poi un equipaggiamento legato alla sua spada, di cui potrà cambiare fodero, guardia, fasce e decorazioni sull’impugnatura. Ogni parte aumenterà una delle quattro statistiche di base e in più avrà anche da una a tre skill speciali, che aumenteranno ad esempio i danni di uno stile di combattimento o quelli contro mostri o Servant. Ogni pezzo d’equipaggiamento si potrà poi potenziare tramite il Workshop magico, che sarà possibile sbloccare dentro la casa di Iori.

Il Workshop si attiverà durante la storia e, una volta utilizzabile, ci consentirà di sbloccare diversi potenziamenti per i personaggi, come la già citata possibilità di migliorare l’equipaggiamento, l’efficacia delle cure degli oggetti o la possibilità di cambiare Servant in qualunque momento quando si è fuori dal combattimento. Per farlo, però, bisognerà trovare i giusti materiali e avere a disposizione una bella somma di denaro.

Il sistema alla fine fa il suo dovere, anche se non è nulla di rivoluzionario, e consente di avere un minimo di margine di build sulle capacità di Iori e degli altri Servant.

In giro per Edo

Passando all’esplorazione, il mondo di gioco di Fate/Samurai Remnant è piuttosto vasto, con oltre una ventina di aree molto grandi che rappresentano i vari quartieri della vecchia Edo.

Anche in questo caso, il principale problema è dovuto all’utilizzo del motore dei musou, per cui le mappe sono molto statiche, divise in corridoi e aree più ampie, con un certo riciclo di asset. Eppure, nonostante i limiti strutturali imposti da questo motore, gli sviluppatori si sono impegnati nel cercare di differenziare ogni area e renderla il più viva possibile.

Ogni area avrà i suoi punti unici: nelle aree sulla costa, ad esempio, sarà possibile trovare mercati del pesce e pescatori intenti a essiccare il proprio bottino al sole, il quartiere dei piaceri di Yoshiwara avrà dei palazzi più eleganti che metteranno in mostra le geisha per gli eventuali clienti e inoltre troveremo le rappresentazioni di alcuni luoghi famosi ancora oggi, come il Kaminarimon di Asakusa.

Le aree del gioco, nonostante i problemi dovuti al budget e al motore dei musou, sono ben curate.
Anche le strade saranno piene di personaggi per dare un senso di vita vissuta nei quartieri e, nonostante tra questi ci siano molti modelli riciclati, la quantità di persone presenti è tale che funziona.

In linea di massima, il lavoro svolto con i mezzi a disposizione degli sviluppatori è davvero buono ed è trattenuto soltanto dal budget non stellare del titolo. Ogni area avrà negozi di oggetti e cibo, ognuna con un inventario unico.

Ci saranno inoltre diverse commissioni da svolgere, come sconfiggere un determinato tipo di nemici o un avversario speciale presente solo in quella zona, pregare nei templi o coccolare cani e gatti. Se siete degli amanti di questa feature nei videogiochi, sappiate che Fate/Samurai Remnant sarà pieno di cani e gatti da accarezzare e farlo vi restituirà anche un po’ di salute.

Questi compiti, per quanto nulla di originale, non sono mai noiosi e spesso si faranno senza neanche accorgersene mentre si prosegue con la storia. Inoltre saranno molto utili perché daranno sempre in premio denaro e delle gemme con cui ottenere ulteriori skill point.

Alcuni personaggi poi vi daranno delle commissioni speciali con delle ricompense ancora migliori: queste saranno legate alle azioni che si faranno naturalmente nel gioco, come sconfiggere i nemici con uno degli stili di combattimento di Iori, mangiare un tot di piatti unici o spendere una certa quantità di denaro.

Saranno presenti anche alcuni mini-giochi: in uno, legato alla pulizia della propria spada, in cui bisognerà premere un tasto al momento giusto; la riuscita permetterà di ottenere esperienza extra per alcune battaglie.

Si potranno anche intagliare delle statue in legno del Buddha premendo una sequenza di tasti entro il tempo limite: in questo modo si otterrà esperienza e, rivendendo le statue, anche soldi.

Se siete spaventati dalla quantità di informazioni che il gioco offre sui vari concetti della storia e sulle tante meccaniche, non temete: ci sarà anche un ricco glossario che spiegherà nel dettaglio ogni cosa presente al suo interno. Vi avvisiamo però che il titolo è solo in inglese con doppiaggio in giapponese.

A livello tecnico, come già accennato, il gioco ha alti e bassi legati al motore usato, anche se le animazioni in battaglia e nelle cut-scene dei personaggi sono ben fatte.

Molto belli anche i disegni che illustreranno le scene più significative della storia e che si potranno rivedere in una gallery apposita.

Voto Recensione di Fate/Samurai Remnat | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Storia molto ben fatta che non ha nulla da invidiare a quella degli anime migliori della saga

  • Le quest secondarie sono create in maniera intelligente

  • Combat system molto vario e divertente, che permette anche di utilizzare tanti personaggi diversi…

Contro

  • ... frenato soltanto dai limiti del sistema dei musou di cui eredita alcuni difetti

  • La struttura delle mappe è molto antiquata e basata sul motore utilizzato dai musou, che limita molto gli sforzi degli sviluppatori

Commento

Fate/Samurai Remnant è una sorpresa molto gradita nel panorama degli action RPG. Nonostante un sistema basato nelle sue meccaniche base e nel level design su quello dei musou, il gioco riesce a essere molto vario e articolato in ogni aspetto, soprattutto nel suo combat system. Le tecniche utilizzabili sono davvero tante e inoltre sarà possibile variare personaggi molto spesso, così da non annoiarsi mai. Ci saranno poi tante altre meccaniche interessanti, come le battaglie per le fonti di energia, i mini-giochi e molto altro. A rendere apprezzabilissimo questo gioco è però soprattutto la storia, davvero ben narrata in quasi ogni suo punto e con un cast di personaggi ben caratterizzati. Insomma, se l'intento era quello di realizzare un videogioco che fosse imperdibile per i fan di Fate, lo scopo è stato raggiunto.
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