Fate/Grand Order | Recensione - Vale gli anni di attesa?
Dopo anni di attesa, il titolo free to play dedicato alla saga di Fate sbarca sui nostri store.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Delightworks, Lasengle
- Produttore: Aniplex
- Distributore: Aniplex
- Piattaforme: MOBILE , APPLE
- Generi: Gioco di Ruolo , Avventura
- Data di uscita: 02 agosto 2022 (Europa)
Sugli store mobile spopolano gli adattamenti videoludici tratti da serie anime e manga. Ovviamente, il Giappone rimane il punto di riferimento principale per questa tipologia di titoli, che in Occidente arrivano talvolta con ritardi mostruosi, specialmente considerando che al giorno d’oggi i lanci dei giochi si sono fatti sempre più globali.
È questo il casto di Fate/Grand Order, titolo per piattaforme mobile uscito in Giappone nel lontano 2015, ma rimasto inedito dalle nostre parti fino a poche settimane fa (lo potete trovare sugli store iOS e Android).
Sette anni di attesa sono molti, e per un gioco mobile sono probabilmente anche troppi, vista la velocità con cui arrivano nuove release in grado di imporre nuovi standard qualitativi.
Vista la popolarità della serie Fate, però, abbiamo comunque deciso di dare una chance al gioco, considerando che gli episodi videoludici della serie giunti da noi si contano sulle dita di una mano, nonostante l’immensa popolarità raggiunta dal brand a livello globale.
Scoprite allora insieme a noi se vale la pena tuffarsi in questa ennesima guerra per il Santo Graal.
Ad un passo dall’estinzione
La storia di Fate/Grand Order comincia nel 2015, e vede al centro la Chaldea Security Organization. Questa associazioni ha reclutato diversi esperti, tanto del mondo magico quanto di quello che tutti conosciamo, per osservare con attenzione i possibili eventi che potrebbero portare all’estinzione dell’umanità.
La salvezza del genere umano sembra essere garantita per almeno un altro secolo, fino a quando il verdetto non cambia improvvisamente, ponendo nell’anno 2016 la fine dell’uomo. La causa è sconosciuta, ma l’evento sembra essere collegato alla città di Fuyuki e a quanto avvenuto durante la quinta guerra per il Santo Graal.
La Chaldea Security Organization utilizza le sue risorse per sviluppare un macchinario in grado di viaggiare nel tempo, ed organizza una spedizione composta, tra gli altri, da Ritsuka Fujimaru (il nostro protagonista, di cui potremo scegliere il sesso) e dalla misteriosa Mash Kyrielight.
L’incipit narrativo è leggermente diverso rispetto a quello dei capitoli più famosi della serie Fate, ma la storia ruota comunque intorno alla battaglia per il Santo Graal, con il ritorno di diversi Servant che abbiamo imparato a conoscere da altri adattamenti.
La storia del gioco parte piuttosto in sordina; l’impressione è quella che il gioco abbia preso piede come un tentativo piuttosto bieco di capitalizzare sul successo della serie, ma che in corso d’opera le cose siano cambiate grazie all’arrivo nel team di scrittura di membri storici della saga.
Se siete fan della serie, dunque, dovrete cercare di tenere duro inizialmente per arrivare alla parte migliore della storia. Se non conoscete già la vicenda, Fate/Grand Order potrebbe non essere il miglior punto d’inizio, nonostante la narrazione sia tranquillamente fruibile anche senza aver visto o letto altri capitoli; questo perché la prima parte, come detto piuttosto scialba e priva di particolari guizzi narrativi, potrebbe scoraggiarvi dal continuare se non avete già un buon rapporto con la serie.
Tecnicamente parlando, il gioco è ancora bello da vedere nonostante gli anni passati dal lancio. Sia chiaro, è evidente che si tratta di un titolo con diversi anni sulle spalle, soprattutto nella realizzazione dei fondali e delle animazioni, ma gli sprite dei personaggi sono comunque buoni ed il tutto è retto dal buon character design a cui la saga di Fate ci ha abituati.
Il reparto sonoro ha invece risultati più altalenanti. Sebbene le tracce orecchiabili di per sé, il fatto che si ripetano molto spesso potrebbe portarvi a non volerle più ascoltare dopo aver terminato una partita, o anche a voler giocare senza sonoro. Insomma, avremmo certamente gradito una maggiore varietà a livello di brani disponibili.
A caccia di Servant
Fate/Grand Order si divide sostanzialmente in due sezioni a livello di gameplay. Abbiamo le sezioni visual novel, in cui dovremo semplicemente leggere i dialoghi tra i personaggi, e le battaglie, che si svolgono come in un classico JRPG a turni.
C’è poco da dire sulla componente visual novel: si tratta soltanto di procedere nei dialoghi, dato che non si sono sistemi elaborati di scelte o statistiche relative alla moralità del nostro personaggio o al suo rapporto con gli altri da tenere d’occhio, come invece può accadere in altri esponenti del genere.
Più interessante è, invece, parlare del sistema di combattimento. Come abbiamo detto, si tratta di un classico battle system a turni, in cui noi, il Master, potremo portare in battaglia fino a sei Servant, con tre membri attivi e tre di riserva.
All’inizio di ogni turno, il gioco ci assegna un gruppo di cinque carte comando; potremo utilizzarne fino a tre, all’interno di uno stesso turno, per attaccare.
Gli attacchi sono sostanzialmente di tre tipologie: Buster (attacco pesante), Arts (attacco medio che carica la barra del “Noble Phantasm” del Servant, che dà accesso ad una carta speciale) e Quick (attacco leggero che aumenta le possibilità di un attacco critico nel prossimo turno).
Se vengono giocate tre carte simili in uno stesso turno, si crea una catena, che regala un bonus all’attacco, basato sulle proprietà delle carte utilizzate. Se le tre carte utilizzate corrispondono tutte allo stesso Servant, si scatenerà una Brave Chain, che darà vita ad un devastante attacco speciale.
Oltre a questo, sia i Servant che il Master hanno accesso a delle abilità che possono essere utilizzate prima di selezionare le carte per attaccare, con effetti che variano notevolmente a seconda della tipologia di abilità scelta.
Si tratta di un battle system piuttosto classico, ma abbastanza funzionale. Ci siamo divertiti nel corso delle battaglie, e la difficoltà sale in modo piacevolmente graduale nel corso dell’avventura.
Ovviamente, più i vostri Servant saranno potenti e più avrete vita facile nel corso della storia. E altrettanto ovviamente, per ottenere Servant dovrete dedicarvi alla parte gacha del gioco. Per fortuna che…
Microtransazioni
Come dicevamo, per ottenere nuovi Servant dovrete ricorrere alla parte gacha del gioco. I drop rate sono piuttosto bassi; per riuscire ad ottenere Servant potenti dovrete avere molta, molta fortuna oppure dovrete semplicemente spendere fior di euro nello store di Fate/Grand Order.
Ci sarebbero tutti gli ingredienti per disinstallare prontamente l’applicazione del gioco, se non fosse che, tutto sommato, Fate/Grand Order riesce a salvarsi dal diventare un pay to win.
Questo perché la storia del gioco è tranquillamente affrontabile senza spendere soldi; certo, in alcuni frangenti sarete costretti a fare un po’ di grinding, ma per quanto abbiamo potuto vedere non vi dovreste trovare in situazioni in cui sarete impossibilitati ad andare avanti.
Le cose si fanno più complicate qualora voleste partecipare agli eventi a tempo organizzati dagli sviluppatori. Qui la difficoltà si alza notevolmente, e sarà difficile farvi bastare ciò che avete ottenuto col sudore della vostra fronte.
Posso davvero giocarci gratuitamente?
Fortunatamente, la risposta è sì.
Potrete giocare tranquillamente alla storia di Fate/Grand Order senza spendere soldi, almeno per quanto abbiamo avuto modo di vedere. Dovrete magari livellare un po’ i vostri personaggi in alcune situazioni, ma è fattibile e non si casca in meccaniche astute e predatorie che hanno come fine ultimo spolparvi il portafogli.
Le cose cambiano qualora voleste anche partecipare agli eventi: in tal caso, potreste aver bisogno anche di un aiuto in più per riuscire a sfangarla senza problemi.
Voto Recensione di Fate/Grand Order - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Storia coinvolgente (dopo un inizio scialbo)
-
Ottimo characther design
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Divertente nella sua semplicità
Contro
-
Ottenere servant potenti nel gacha è un miraggio
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Gli anni passati dalla release originale si fanno sentire sia a livello tecnico che di gameplay
Commento
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