Dopo un'opposizione particolarmente aggressiva per cercare di bloccare l'affare tra Xbox e Activision Blizzard, alla fine Sony si è dovuta "arrendere", accettando di firmare un accordo con Microsoft per mantenere la saga di Call of Duty su PlayStation.
Nelle scorse ore, tramite The Verge, abbiamo appreso che l'accordo sarà molto simile a quanto siglato in precedenza con Nintendo: la saga sparatutto di casa Activision (trovate Modern Warfare 2 su Amazon) continuerà a uscire su console PlayStation per almeno 10 anni, ovvero fino al 2033.
Ma è emerso anche un ulteriore aspetto decisamente importante: l'accordo non include nessuno degli altri giochi di casa Activision Blizzard, ma solo e soltanto Call of Duty: in altre parole, Microsoft non avrebbe alcun obbligo che le impedirebbe di trasformare le altre saghe più popolari in esclusive Xbox.
Secondo quanto riportato infatti sempre da The Verge, pare che la casa di Redmond avesse offerto inizialmente un accordo diverso a PlayStation: il mantenimento di tutti i giochi esistenti e futuri di casa Activision sulle console Sony fino al 2027.
Un accordo dunque di soli 5 anni proposto lo scorso gennaio 2022, che però sarebbe stato rifiutato, portando all'ormai celebre estensione di 10 anni che ha però incluso solo lo sparatutto in prima persona.
Sarà dunque interessante capire che cosa succederà con tutti gli altri giochi di Activision Blizzard, dopo che l'acquisizione sarà ufficialmente completata.
Dopo che il ricorso della FTC è stato ufficialmente respinto, mancherebbe ormai poco alla risoluzione definitiva della vicenda, ponendo fine a un caso di cui forse si è parlato anche troppo.
L'unico vero ostacolo da superare resta l'opposizione della CMA nel Regno Unito, anche se Xbox e Activision sembrerebbero pronte ad accontentare l'ente con una piccola rinuncia nel cloud gaming.
Ricordiamo che la deadline ufficiale è attualmente prevista per il 18 luglio 2023 — ovvero domani — ma dopo la vittoria con la FTC potrebbe essere ufficializzata un'estensione, così da trovare prima un accordo con la CMA.