Quando il nostro Silvio Mazzitelli si è trovato a tu per tu con Naoki Yoshida e con Hiroshi Minagawa – rispettivamente producer e art director di Final Fantasy XVI – ha deciso di toglierci un po' di curiosità che avevamo in merito al progetto. Da tempo, infatti, tutti abbiamo pensato che l'epica del gioco richiamasse un po' gli intrighi de Il Trono di Spade, e ora sappiamo che è effettivamente così.
Interpellando Minagawa, il nostro Silvio si è sentito svelare:
«Quando all’inizio del progetto eravamo solo 30 persone, Yoshida-San venne da noi con un box di Blu-ray contenti le prime quattro stagioni di Game of Thrones e ci disse che dovevamo assolutamente guardarle».
La saga fantasy di HBO nata dai romanzi di George R. R. Martin, però, non è stata l'unica fonte di ispirazione: ci sono anche altre grandi opere che hanno avuto il loro peso, nel far nascere l'immaginario di FFXVI (potete prenotarlo su Amazon).
«Ovviamente molti di noi avevano un background fantasy, avendo letto libri come Il Signore degli Anelli e molte altre importanti opere all’interno di questo genere» ha aggiunto infatti Minagawa. «Abbiamo quindi unito queste due fonti d’ispirazione, fantasy classico e fantasy moderno, e le abbiamo poi fuse con lo stile di disegno del nostro principale artista e character designer Kazuya Takahashi».
Tra le fonti di ispirazione, sottolinea proprio Yoshida, c'è un mix tra opere occidentali e opere orientali. E alle opere già citate, piuttosto celebri tra gli amanti del fantasy, il producer aggiunge:
«Il nostro team ha la sua base in Giappone, ma ha un background che gli consente di conoscere bene storie come quelle del Signore degli Anelli o della saga di Re Artù. A questo, però, abbiamo unito anche molto della cultura giapponese e pensiamo di aver creato un bel mix tra Oriente e Occidente».
Vi ricordiamo che Final Fantasy XVI arriverà su PS5 il prossimo 22 giugno.
Per approfondire la conoscenza con il gioco, c'è la video anteprima con tanto gameplay che vi mostra il gioco in azione, sempre a firma del nostro Silvio Mazzitelli.