Ogni volta che un nuovo episodio di Final Fantasy arriva sul mercato, proponendo qualcosa di molto diverso rispetto all'uscita precedente, è sempre vivo e piuttosto feroce il dibattito su cosa dovrebbe o non dovrebbe essere un Final Fantasy.
Eppure, quando qualche tempo fa ne abbiamo parlato con Naoki Yoshida, producer di Final Fantasy XVI, questo ci ha riferito le parole di Hironobu Sakaguchi, padre della leggendaria saga: per lui, infatti, un episodio di FF dovrebbe essere qualsiasi cosa il suo autore ritenga di voler realizzare in quel momento, senza paletti.
E, a quanto pare, Sakaguchi ha fatto seguire le parole dai fatti.
Con un cinguettio pubblico sul suo profilo X (Twitter, sì), il creatore di Final Fantasy sembra proprio abbia finito di giocare tutta la sedicesima Fantasia Finale, che lo ha colpito in modo particolare: lo ha infatti definito «il definitivo Final Fantasy fantasy», in riferimento alle atmosfere e alle vicende da fantasy classico messe in scena da Yoshida e dal suo team – dopo che, come sappiamo, in passato il franchise ha sperimentato molto anche in questo senso, passando da regni e cavalieri della Luce a soldati-adolescenti che lottano contro le streghe, proponendoci anche campionati di sport acquatici a tu per tu con inganni religiosi e invocatori.
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Sappiamo che da ormai diverso tempo Sakaguchi si è allontanato dalla saga, ma non dal mondo dei videogiochi: di recente ha dato i natali allo splendido Fantasian, un gioco di ruolo a turni che richiama proprio i grandi classici di Final Fantasy e caratterizzato da degli scenari-diorama davvero belli da vedere, oltre che da un gameplay che riesce a svecchiare le meccaniche storiche dei JRPG.
Proprio nei giorni scorsi, si è finalmente parlato di una sua uscita anche all'infuori delle piattaforme Apple, alle quali fino a ora è stato confinato.
Final Fantasy XVI ha invece fatto parlare molto di sé per estremi positivi e negativi: apprezzato nella nostra recensione, dove però abbiamo sottolineato le ingenuità commesse in sede di progettazione del gioco, soprattutto per il suo combat system, il titolo sembra non sia riuscito del tutto a rispecchiare il successo commerciale che Square Enix sperava, complice anche la momentanea esclusività concessa a PlayStation 5.
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