C'è una discussione ricorrente, intorno all'universo di Final Fantasy: capire cosa definisca chi può essere considerato un "vero" Final Fantasy e chi no.
Con l'imminente arrivo di Final Fantasy XVI, ad esempio, una fetta di pubblico è stranita all'idea che il gioco abbia una forte componente action nel suo combat system, mentre altri (che amano invece l'azione) sono più sorpresi dal forte approccio story-driven su cui hanno puntato gli sviluppatori.
Quindi qual è la formula giusta? Cosa definisce un Final Fantasy? A quanto pare non c'è una risposta giusta. O, almeno, non ce n'è una fissa: e a dirlo è direttamente Hironobu Sakaguchi, lo storico papà dell'intero franchise.
Nel corso della nostra intervista con Naoki Yoshida, di cui il nostro Silvio Mazzitelli vi ha offerto un resoconto completo, abbiamo infatti chiacchierato anche delle perplessità dei fan storici davanti agli importanti cambiamenti di gameplay e di atmosfera – come ad esempio il ruolo molto diverso dei cristalli nel mondo di FFXVI, che erano invece figure più o meno salvifiche lungo tutta la saga.
A tal proposito, Yoshida ci ha raccontato che «volevamo fare qualcosa di diverso, qualcosa che rompesse questa tradizione legata ai cristalli».
Così, ecco che FFXVI fa le cose diversamente dal passato, prendendo delle decisioni che sono state maturate dopo aver indagato proprio su cosa piaceva o non piaceva ai fan di Final Fantasy, per farsi un'idea:
«Ci sono in verità diversi tipi di fan della saga, ognuno infatti è particolarmente affezionato a un determinato titolo piuttosto che agli altri. Prima di iniziare lo sviluppo del gioco, abbiamo fatto molte ricerche di mercato chiedendo cosa piaceva e cosa non piaceva di Final Fantasy in tutto il mondo, a ogni tipo di persona, sia fan che non».
Da qui sono partite le scelte operate dal team di sviluppo, ma sono troppo lontane dal canone di Final Fantasy? Non secondo Sakaguchi, a quanto pare.
Come ci ha riferito Yoshida:
«Il padre di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi, mi ha detto una volta: 'Final Fantasy è quello che il director pensa sia la cosa migliore da fare in quel momento storico'. Non ci sono regole in realtà e c’è molta più libertà di quanto sembri».
L'autore della saga, insomma, suona essere più permissivo con le possibilità di sperimentazione, all'interno del brand Final Fantasy, di quanto non siano alcuni appassionati di lunga data.
Scopriremo, ovviamente, se le decisioni prese da Yoshida riusciranno a ripagare fino in fondo: al momento, la nostra prima prova incentrata sul combattimento e la seconda sull'inizio del gioco e l'esplorazione ci hanno trasmesso ottime impressioni.
Il lancio è dietro l'angolo (potete comprare FFXVI su Amazon), quando ci sarà l'esordio il 22 giugno, su PS5. E scopriremo se sarà davvero l'inizio di una nuova era per il franchise Final Fantasy.