Vi ricordate di Anthem? E di Anthem Next? Quella del progetto di BioWare è forse una delle storie più iconiche dell'industria dei videogiochi.
L'ambizioso titolo della scorsa generazione (lo trovate su Amazon) ha rappresentato uno dei più grandi flop degli ultimi anni nonché un grande problema per BioWare.
Ben prima del caso di Cyberpunk 2077, che è finito addirittura in un museo dei fallimenti, è stato il titolo BioWare l'emblema del fallimento per molto tempo.
Dopo il lancio problematico, Anthem sarebbe dovuto rinascere con il citato Next, una sorta di maxi-aggiornamento/sequel che nel 2021 è stato ucciso per sempre.
Da allora il titolo è rimasto nell'oblio e BioWare non se la sta passando troppo bene. Il colpo di grazia è che, stando ad un ex-sviluppatore, Anthem Next sarebbe stato anche "ottimo".
Ian Saterdalen, ex-BioWare, ha risposto ad un tweet riguardo i titoli peggiori sviluppati dagli addetti al settore.
Saterdalen ha tirato in ballo proprio Anthem, raccontando non solo la sua esperienza ma anche le prospettive future.
«Sapevamo che non era pronto, poiché questo gioco è stato letteralmente creato in 15 mesi. Il che è inaudito per un gioco di tale portata. Anthem 2 sarebbe stato fantastico!»
Con "Anthem 2" lo sviluppatore si riferisce evidentemente al grande rilancio inizialmente ipotizzato da BioWare ed EA, poi annientato da quest'ultima.
In una serie di tweet successivi al discorso, Saterdalen rivela che BioWare aveva effettivamente un team di sviluppo separato che lavorava su Anthem Next accanto ai 30 sviluppatori incaricati di mantenere stabile il gioco principale. C'era quindi la reale volontà di creare qualcosa di solido e concreto.
«Il gioco era davvero divertente e stava andando nella giusta direzione. Il team aveva raggiunto un traguardo davvero importante quando EA lo ha eliminato», confessa Saterdalen successivamente.
Inoltre, lo sviluppatore ha confermato che molte delle storie legate al travagliato sviluppo di Anthem sono vere. Sia gli sviluppatori attuali che quelli precedenti (come quelli che sono fuggiti) sono ancora sotto NDA, quindi non potranno mai raccontare la storia completa dello sviluppo del titolo.
Un fallimento clamoroso la cui colpa è condivisa, come spiega Saterdalen:
«In realtà non penso che sia stata tutta colpa di EA. Uno sviluppatore e un editore dovrebbero instaurare un sano rapporto di fiducia e trasparenza. È una strada a doppio senso che non credo sia stata soddisfatta da entrambe le parti.»
La BioWare dell'epoca non era ai suoi migliori fasti, come adesso, visto che molti sceneggiatori hanno parlato di un trattamento sempre peggiore negli anni.
Così come Electronic Arts che non sta passando un ottimo periodo, tra chiusura di molti progetti e licenziamenti di massa.