Granblue Fantasy Versus: Rising | Recensione - Un ottimo picchiaduro per tutti
Dopo un primo capitolo passato in sordina, Granblue Fantasy Versus torna con una nuova versione migliorata in tutti i suoi aspetti.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
In sintesi
- Un picchiaduro perfetto per i neofiti del genere.
- Le nuove aggiunte al gameplay lo rendono ancor più divertente da giocare.
- L'online funziona molto bene grazie a un ottimo rollback netcode.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Arc System Works
- Produttore: Cygames
- Distributore: Cygames
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS5 , PS4
- Generi: Picchiaduro
- Data di uscita: 14 dicembre 2023
Che Cygames voglia puntare sempre più al mercato Occidentale è ormai piuttosto chiaro. Solo pochi giorni fa vi avevamo parlato, nella nostra anteprima, dell’action RPG Granblue Fantasy Relink, in arrivo a febbraio 2024, ma questo è solo il secondo dei titoli dedicati a Granblue in uscita in questo periodo.
Proprio in questi giorni esce infatti Granblue Fantasy Versus: Rising, seconda versione del picchiaduro sviluppato in collaborazione con Arc System Works, dei veri maestri del genere, con dalla loro titoli come Guilty Gear Strive e Dragon Ball FighterZ.
Il primo Versus era uscito nel 2020 e non aveva riscosso il successo sperato, nonostante fosse un picchiaduro più che buono. Tra un lancio in sordina al di fuori dal Giappone e alcuni errori nella struttura stessa del gioco (ad esempio, si basava ancora sul delay-based netcode), il titolo fu presto accantonato, anche per via di una concorrenza agguerrita.
Il nuovo Rising sembra aver imparato la lezione: come vedremo a breve, ha infatti corretto gran parte degli errori dell’originale. L’unico problema è che esce in un periodo di fuoco per i picchiaduro, con Street Fighter 6 e Mortal Kombat 1 che hanno dominato l’anno ormai prossimo alla conclusione e un Tekken 8 (ecco la nostra recente prova) in arrivo in apertura del 2024.
Cygames però sembra consapevole di questo rischio e, per provare ad arginare il problema e far conoscere il suo gioco a più persone possibili, propone anche una versione free-to-play del titolo, che potrete provare non appena il gioco sarà disponibile il 14 dicembre.
Questa versione ha ovviamente delle limitazioni rispetto al gioco completo, ma permette di giocare con quattro personaggi, di cui uno, Gran, il protagonista della saga, è fisso, mentre gli altri tre cambiano a rotazione. Inoltre sarà possibile giocare completamente la prima parte dello Story Mode e anche tutte le modalità online.
Un’iniziativa davvero ottima, che permetterà a chiunque sia interessato al gioco di provarlo gratuitamente per poi eventualmente deciderne l’acquisto. In questi giorni abbiamo invece avuto modo di provare il titolo nella sua versione completa, e vi possiamo già anticipare che il 2023 non poteva chiudersi meglio per il genere dei picchiaduro.
Un roster più che raddoppiato
Uno dei difetti che aveva penalizzato il primo Granblue Fantasy Versus era un cast di combattenti piuttosto striminzito. Soltanto undici al lancio, che diventavano dodici una volta finito lo Story Mode. A questi ne vennero aggiunti subito degli altri con i consueti season pass, ma ovviamente andavano acquistati a parte.
Granblue Fantasy Versus: Rising non ripete l’errore, presentando al lancio ben ventotto personaggi, molto più del doppio rispetto all’originale. Certo, gran parte dei nuovi volti presenti arrivano dai season pass del titolo precedente, ma risulteranno comunque inediti per gran parte dei giocatori che non avevano avuto occasione di giocare al primo gioco o non ne avevano acquistato i contenuti aggiuntivi, che supponiamo siano anche la maggioranza.
Di volti davvero mai visti alla fine ce ne sono quattro, ma è già stato annunciato un primo season pass per Rising, con sei nuovi personaggi in arrivo. Tra questi, il primo arriverà a gennaio ed in realtà è già presente nel gioco in veste di boss finale della modalità Storia.
Quelli presenti nell’attuale roster sono tutti ben caratterizzati, ognuno con il suo stile di combattimento, che prendono dai vari archetipi dei personaggi dei picchiaduro, tra all-rounder, rushdown, zoner, grappler e così via.
Non ci sono però veri e propri cloni, specialmente per il fatto che ogni combattente ha un’abilità speciale che gli garantisce manovre uniche rispetto agli altri. Alcuni avranno delle parry o delle counter, altri dei buff o degli attacchi speciali da sfruttare in modi unici.
La maestria di Arc System Works sta anche nell’essere riuscita a rendere piuttosto differenti da giocare anche personaggi con abilità molto simili tra loro: un esempio sono Gran e Djeeta, ossia le incarnazioni rispettivamente maschile e femminile del protagonista della storia, che in sostanza sarebbero dotati delle stesse abilità.
Per quanto i due abbiano mosse simili, mostrano anche delle differenze sostanziali: un esempio è l’attacco a distanza simil Hadoken di Djeeta, che può essere caricato per farlo diventare più potente, mentre Gran non può caricarlo, ma riesce a lanciarlo in maniera più veloce.
Il roster di Granblue Fantasy Versus: Rising è un grande passo avanti rispetto al primo titolo, offrendo una grande varietà di combattenti che sapranno soddisfare il palato di qualsiasi giocatore, esperto di picchiaduro e non.
Alla conquista del cielo
Per quanto riguarda le modalità di Granblue Fantasy Versus: Rising, gran parte dell’esperienza in single player si concentra nello Story Mode. Questo è diviso in tre parti, di cui la prima, che è anche quella più corposa, è la stessa presente nel precedente capitolo.
Il gioco però consente di importare i dati salvati da Versus, in caso si possedessero, così da sbloccare tutti i capitoli e ottenere le ricompense presenti nella vecchia modalità Storia. Le altre due parti sono invece inedite e, oltre a raccontare una nuova storia, presentano anche capitoli extra che fungono un po’ da tutorial per il funzionamento di alcuni dei nuovi personaggi.
La struttura dello Story Mode è leggermente diversa rispetto al gioco di base: qui avremo la possibilità di affrontare dei livelli che ricordano un po’ un picchiaduro a scorrimento molto basilare, in cui affronteremo orde di goblin, soldati e altre creature.
In pratica, lo Story Mode è pensato per far sentire a casa i fan del Granblue Fantasy originale, riprendendo in parte la struttura da RPG, ma riesce a essere molto godibile anche per chi non lo ha mai giocato, grazie a combattimenti spettacolari e diversi rispetto agli scontri classici.
Non ci sono poi molte altre modalità per il single player. Abbiamo il classico Arcade, che avrà come particolarità quella di farci scegliere dopo ogni vittoria l’avversario da affrontare successivamente, potendo anche decidere di alzare il livello di difficoltà (o anche abbassarlo) tra uno scontro e l’altro.
C’è poi il Versus e la modalità Allenamento. Quest’ultima contiene anche un tutorial che spiega le basi del sistema di gioco e offre alcune dritte su come utilizzare ogni personaggio. In più è possibile anche attivare le tipiche Combo Challenge.
Un po’ un peccato che non ci sia molto altro per i giocatori in singolo. Lo Story Mode, considerando nell’insieme anche la prima parte già vista nel capitolo originale, può durare all’incirca una decina di ore o poco più e, finita questa e una volta passata la voglia di giocare con l’Arcade, non resta molto da fare se non dedicarsi all’online, che alla fine rimane sempre il fulcro dell’esperienza.
Un picchiaduro semplice ma profondo
Questo secondo capitolo della saga di Granblue Fantasy Versus si conferma ancora una volta il picchiaduro più accessibile ai neofiti presente sul mercato. La mappatura dei tasti prevede tre tipi di attacchi, i ben noti leggero, medio e forte, più un tasto per l’abilità unica di ogni personaggio.
Ognuno dei tre attacchi di base permette di utilizzare un’auto-combo di tre colpi semplicemente continuando a premere il tasto scelto, ma i colpi di diversa intensità non si possono legare tra loro durante una combo, come ad esempio avviene invece in Guilty Gear.
Esiste anche la possibilità di eseguire queste mosse speciali con le classiche sequenze da picchiaduro, come la mezza luna, e chi vi riesce potrà avere un bonus ai danni del 10%, se la mossa non è inserita in una combo.
Nel primo Versus c’erano maggiori vantaggi, come ad esempio ridotti tempi di cooldown delle mosse con l’utilizzo dei comandi tecnici, ma in questo nuovo capitolo si è preferito premiare maggiormente l’accessibilità, scelta che non ci sentiamo di criticare in un picchiaduro nato proprio con un occhio di riguardo per i neofiti.
Ogni Skill, poi, una volta utilizzata, ha un tempo di cooldown, proprio come se fosse un’abilità in un RPG. Nella versione normale di una Skill le tempistiche sono irrisorie, mentre usando la versione Ex della mossa, solitamente più potente, bisognerà aspettare qualche secondo prima di poterla riutilizzare.
Infine abbiamo le Skybound Art, le mosse finali di ogni personaggio, eseguibili con una barra carica al 100%, barra che nel gioco è ribattezzata appunto Barra Skybound. Queste sono gli attacchi più potenti per ogni personaggio e ne esistono due versioni: la prima eseguibile in ogni momento e la seconda, conosciuta come Super Skybound Art, eseguibile soltanto quando si rimane con poca vita. Ogni Skybound Art è un piacere per gli occhi, dato che farà partire un filmato altamente spettacolare da vedere.
Ci sono però due novità importanti nel combat system di Granblue Fantasy Versus: Rising, che rendono le battaglie più imprevedibili e offensive. La prima è l’introduzione delle Ultimate Skill, una versione ancora più potente della versione Ex delle mosse speciali, che consumano anche il 50% della barra Skybound. Queste permettono di creare combo ancora più dannose, se inserite al momento giusto.
Vi è poi l’introduzione del Raging Strike, un colpo che ha diversi utilizzi: di base può rompere la guardia dell’avversario, oppure può essere utilizzato in mezzo a una combo per prolungarla, aggiungendoci anche un Raging Chain. Quest’altra mossa consiste nel premere nuovamente lo stesso comando del Raging Strike per utilizzare un altro attacco che consumerà un 25% della barra Skybound, consentendo di continuare ancor più facilmente una combo.
Se invece il comando viene usato mentre si è in difesa, avremo un Brave Counter, che spedirà l’avversario dall’altro lato dello schermo liberandoci dal pressing: manovra fondamentale quando si è messi all’angolo. Questi comandi però non possono essere utilizzati all’infinito, perché ogni Raging Strike o Brave Counter consumerà un Bravery Point, e ne avremo solo tre per ogni round, così che non sia possibile abusare di queste meccaniche.
I combattimenti di Granblue Fantasy Versus: Rising dunque si pongono a metà tra quelli di uno Street Fighter, maggiormente basati su neutral e gioco a terra, e quelli di un Guilty Gear, più offensivi e frenetici, con delle combo più articolate.
Qui, come succedeva anche nel primo Versus, finché si sta al centro dell’arena, non ci sono grandi possibilità di eseguire combo complesse e si gioca più sul neutrale, cercando di cogliere gli avversari in fallo e spingerli poi all’angolo. Solo una volta che avremo messo alle strette i nostri rivali, potremo provare a eseguire delle combo più elaborate, facendoli rimbalzare contro il muro con i nostri attacchi più potenti.
Tutte queste aggiunte e il gameplay più votato all’offensiva, grazie anche a una rigenerazione molto generosa della barra Skybound, rendono il gioco ancor più divertente della sua prima iterazione.
Nonostante sia uno dei picchiaduro più semplici da metabolizzare, resta comunque piuttosto impegnativo da padroneggiare. Ci vorrà molto allenamento ed esperienza per imparare a gestire un personaggio e uscire vincitori dagli scontri online, ma senza alcun dubbio questo duro processo d’apprendimento è più accessibile rispetto a quanto accade in altri titoli del genere, che propongono combat system molto più complessi.
Multiplayer online con un pizzico di Fall Guys
Se al lancio del primo Granblue Fantasy Versus uno dei difetti più pesanti era il roster, quello che più di tutti aveva affossato il gioco sulla lunga distanza era un netcode basato ancora sul sistema del delay-based netcode, che rendeva la componente online davvero frustrante.
Questo avviene anche con Rising, che è dotato di un netcode ottimo, che ci ha permesso di giocare anche con giocatori giapponesi senza nessun problema.
I server non erano ancora affollatissimi durante la nostra prova, ma nei giorni di early access del gioco siamo riusciti a giocare in maniera pulita con chiunque, anche in stanze piuttosto affollate.
Come ormai da tradizione in tutti i picchiaduro di Arc System Works (e non solo), anche in Granblue Fantasy Versus: Rising è presente una lobby che ricalca nell’aspetto una sala giochi a cui accedere con il proprio avatar, qui selezionabile tra i vari personaggi del gioco in versione super deformed.
Le lobby sono molto grandi e hanno diverse aree con parecchi cabinati da utilizzare. Alcuni permetteranno di sfidare gli utenti che abbiamo di fronte, altri invece serviranno per sfidare qualsiasi giocatore sia online, anche in altre lobby, sia in partite casuali che classificate, ormai le due modalità multiplayer standard di ogni picchiaduro. Segnaliamo che il gioco supporta stavolta anche il crossplay, in caso si volesse giocare con avversari che utilizzano altre piattaforme.
Le lobby hanno poi diversi punti in cui intrattenersi con dei mini-giochi, come ad esempio una versione molto alla buona del calcetto e gli Ufo Catcher, grazie a cui è possibile vincere colori extra e altri accessori per personalizzare l’aspetto dei personaggi e la scheda del giocatore.
L’aggiunta più divertente è però Grand Bruise Legend, una sorta di grande mini-gioco che ricalca pienamente lo stile di Fall Guys, dove sarà possibile sfidare gli avatar di altri giocatori.
Seppur di primo acchito possa sembrare un po’ fuori luogo come modalità all’interno di un picchiaduro, in realtà nella sua semplicità funziona alla grande e permette di divertirsi e farsi quattro risate quando si ha voglia di fare una pausa dagli scontri più seri. Lo abbiamo trovato un ottimo extra nel complesso.
Per concludere, il gioco presenta una grafica davvero di alto livello, senza nessun calo di frame rate in qualunque situazione e con animazioni davvero da far cadere la mascella. Arc System Works d’altronde è ormai maestra dello stile in cel-shading e Rising si presenta ancora più in forma rispetto anche al precedente Versus.
Anche dal punto di vista artistico abbiamo dei personaggi che riescono a portare perfettamente in vita i già splendidi artwork in 2D e delle arene molto varie e colorate e piene di dettagli. Solo la lobby presenta qualche problema, con qualche sporadico calo di frame rate e un livello di dettaglio molto più basso, ma è poca cosa, quando la parte più importante funziona alla perfezione.
Voto Recensione di Granblue Fantasy Versus: Rising | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Il picchiaduro perfetto per iniziare, grazie a un combat system facile da apprendere
-
Tantissimi personaggi giocabili per tutti i gusti
-
Graficamente stupendo
-
Online si gioca bene grazie al nuovo netcode
-
La modalità in stile Fall Guys è un ottimo extra
Contro
-
Si poteva fare qualcosa in più con le modalità per il single player
-
Qualche piccolo problema di ottimizzazione nelle lobby
Commento
Inoltre, i combattimenti sono molto divertenti anche grazie a un nutrito roster di ben 28 personaggi, tutti molto vari a livello di gameplay e molto belli da vedere, grazie alla direzione artistica. Il titolo pecca solo un po’ nella varietà delle modalità single player, al netto di un buon Story Mode che ricalca un po’ lo stile dell’RPG originale, ma da giocare online è davvero divertente e, soprattutto, fluido grazie a un ottimo netcode.