Recensione

Dragon Ball FighterZ, la recensione del picchiaduro di Arc System Works

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a cura di Gottlieb

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dragon Ball FighterZ
Dragon Ball FighterZ
  • Sviluppatore: Arc System Works
  • Produttore: Bandai Namco
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 1 Febbraio 2018 Giappone - 25 gennaio 2018 (PS4-Xbox One) - 26 gennaio 2018 (PC, digitale console) - 27 settembre 2018 Switch Giappone

È stata un’attesa quasi estenuante, perché di Dragon Ball FighterZ
si è parlato tantissimo, più di quanto ci si potesse aspettare. Arc System Works ha ereditato un importante compito, ritrovandosi tra le mani una saga che è una pietra miliare dell’animazione giapponese e che andava necessariamente trattata con i guanti, con grande attenzione e parsimonia: da un lato perché le ultime esperienze, con Xenoverse, non erano riuscite a convincere la totalità dei fan, dall’altro perché i nostalgici del roster proposto dai Budokai Tenkaichi sono ancora in piena attività bellica. Eppure il lavoro di fino, grazie al dettaglio e allo stile proposto, è riuscito a mettere d’accordo tutti, soprattutto nel generare l’hype giusto: Dragon Ball FighterZ, dopo una abbondante settimana di prova del gioco e un weekend di open beta, possiamo confermare essere il picchiaduro più convincente e affascinante proposto negli ultimi anni, seppur con qualche sbavatura. 

Alla scoperta di Androide 21Partiamo con una nota dolente, avendo dalla nostra la sicurezza che la qualità del gameplay di Dragon Ball FighterZ è di altissima fattura. Tale nota suona nella modalità storia, che al di là della dubbia qualità realizzativa dello scenario e dei dialoghi in sé si presenta con una struttura molto ridondante e inutilmente prolissa. Le vicende ci metteranno dinanzi all’invasione di cloni ombra che hanno preso le sembianze di tutti i più noti combattenti di Dragon Ball: tra questi vi saranno anche i ritorni di alcuni antagonisti che davamo per sconfitti, come Freezer e Cell, o anche Kid Buu e l’Androide numero 16. A guidare l’assalto alla Terra ci sarà un nuovo personaggio malvagio, un inedito autorizzato da Akira Toriyama, padre della saga: si tratta dell’Androide numero 21, un’evoluzione del dottor Gelo, intenzionata a raggiungere la forma perfetta, così come d’altronde Cell, ossessionato da tale scopo per l’intero arco narrativo che lo vede antagonista. Per contrastare tale forza, annunciata come sovrumana, Goku, Crilin, Piccolo e gli altri Guerrieri Z si affideranno a una strana forza che riesce a parlare con loro e allo stesso tempo restituire loro la forza che è stata sottratta dai cloni: quella forza non siete altri che voi, dando vita a un’espediente ludico attraverso il quale sarete voi a comandare gli eroi in battaglia, creando una connessione e giustificando, così, il battle system. Una soluzione, purtroppo, leggermente banale ed eccessivamente pretestuosa. Sul nostro cammino, quindi, ci ritroveremo a dover liberare i nostri vari compagni di battaglia salvandoli da alcune situazioni spiacevoli, ma allo stesso tempo saremo chiamati a numerose battaglie contro i cloni di cui sopra, tutte pesantemente prolisse. Tutti gli scontri sono catalogati in tre diverse categorie: avrete le battaglie tutorial, che come suggerisce lo stesso nome vi accompagneranno attraverso delle mosse guidate che vi permetteranno di apprendere al meglio le meccaniche del titolo, le battaglie normali, che vi permetteranno di ottenere soltanto punti esperienza in più, e infine le battaglie boss, che saranno i fondamentali bivi per procedere verso il capitolo successivo. La criticità della proposta è che la mappa ha numerosi snodi che vi conducono attraverso battaglie che col tempo diventano sempre più ripetitive e che rappresenteranno soltanto un intralcio al boss di quel determinato capitolo. Farmare potrà anche essere una soluzione, ma Dragon Ball FighterZ è un picchiaduro che vi permetterà di fronteggiare l’ostacolo a prescindere da quanti punti vita abbiate. Inoltre la difficoltà iniziale rappresentata dal mancato recover dei punti salute dopo una battaglia viene facilmente aggirata da quelli che sono i punti abilità, sbloccati casualmente dopo una sfida, e che vi daranno dei perk passivi che colmeranno ogni possibile gap con i vostri avversari, di livello superiore. Gli archi narrativi sono tre in totale: ognuno di essi vi terrà impegnati per circa 3 ore, con un totale di 9 ore di single player, che per quanto possano sembrare molte, risulteranno decisamente ripetitive, come già ampiamente detto. Nel corso dei vari archi andrete ad aggiungere vari dettagli allo scenario, con i tre archi che però non si intrecceranno mai, fino a scoprire tutto ciò che si nasconde dietro l’Androide numero 21 e chiaramente perfezionando l’utilizzo di gran parte dei personaggi del roster. Tutto ciò che vi verrà svelato, al termine delle vostre dieci ore di single player, sarebbe potuto accadere in molto meno tempo, in maniera molto più concisa e stringata, senza doverci costringere a un farming di ore contro quelli che, purtroppo, sono sempre gli stessi avversari e che, in aggiunta, tengono il mondo di Dragon Ball Super separato dal resto.

Il più forte dell’universoArriviamo, quindi, al cuore dell’esperienza, ossia quel combat system sul quale oramai sono state spese tantissime parole, tanto da rendere quasi superflua una recensione finale. Eppure l’aver finalmente potuto padroneggiare l’intero roster ci ha permesso di avere una visione d’insieme fondamentale su quella che è l’offerta videoludica di FighterZ. Al di là di alcune criticità, che a nostro parere potrebbero intaccare il meta, Dragon Ball si presenta, oltre al suo indubbio valore estetico, come uno dei picchiaduro più bilanciati di sempre. Adatto sia a un entry level che a un videogiocatore più navigato nel genere, vi ritroverete a vivere un’esperienza che passa tanto dalle combo automatiche, che vi verranno incontro nel caso in cui foste alle prime armi, quanto dall’inanellare una sequenza di tasti tale da sfoderare un attacco che visivamente produrrà il medesimo effetto, ma che dal punto di vista dei danni inflitti avrà un risultato leggermente più incisivo. La finezza, però, nella rosa di combattenti che ci viene proposta da FighterZ, sta nell’aver minuziosamente riprodotto tutte le tecniche più importanti dei vari Guerrieri Z e avversari: una volta padroneggiate le mezzelune e capiti gli archetipi attraverso i quali passano le gimmick e le super, vi ritroverete a poter apprezzare tutte quelle mosse che nell’anime e nel manga di Dragon Ball riscuotevano maggior successo e che sono entrate nel nostro cuore in giovane età. Al di là delle esteticamente gradevoli Kamehameha di Goku, che nella sua super raggiungerà anche l’evoluzione in Super Saiyan di terzo livello, ci sono delle finezze stilistiche che intaccano anche in maniera inaspettata sul gameplay, come per esempio lo Sdoppiamento di Ginew: il comandante della squadra speciale di Freezer, che proprio in tale tecnica trovò la propria condanna a vita autorelegandosi nel corpo di una rana su Namecc, potrà effettivamente prendere possesso del corpo dell’avversario, guadagnandone non solo le tecniche, ma anche tutta l’energia; una tecnica che vi permette, se messi alle strette, di poter completamente ribaltare il combattimento, sfruttando una gimmick unica. Parlare di Ginew, però, ci serve anche un assist fondamentale per valutare come positiva, sia dal punto di vista visivo che negli effetti del gameplay, quei personaggi che al loro fianco presentano un supporto, come lo stesso comandante speciale: supportato dall’omonima squadra, Ginew avrà la possibilità di eseguire alcune mosse speciali con il supporto di Guldo, Reckomm, Jeeth e Butter, che sfrutteranno quelle che erano le loro caratteristiche di combattimento. Allo stesso modo Tien avrà dalla sua il supporto di Jiaozi, che al di là di quelle che saranno le apparizioni per tentare di paralizzare l’avversario potrà anche prodursi in uno strappalacrime suicidio, proverbiale nella saga Z. Non da meno sarà Goku Black, che potrà contare sul supporto di Zamasu, così come Gohan adulto, nel momento in cui dovrà sferrare la sua super, si ritroverà a realizzare la Kamehameha padre-figlio, con il supporto di Goku, nel caso in cui questi sia nel party, altrimenti con il fratello Goten. Delle finezze stilistiche che non possono lasciare indifferenti e che vanno fortemente a scuotere sia il giocatore vergine dell’esperienza delle Sfere del Drago per la bellezza stilistica, sia l’appassionato navigato, che avrà un colpo al cuore ogni volta che vedrà dinanzi a sé la minuzia con la quale sono stati realizzati tali dettagli. FighterZ, dicevamo, si presenta come uno dei picchiaduro più equilibrati di sempre, perché pur avendo un roster che copre i personaggi che vanno dalle primissime avventure di Dragon Ball fino a quelli conosciuti negli Universi paralleli al settimo, riuscirà a mettervi in condizione di battere Vegeta Super Saiyan Blu con Crilin: questi dalla sua, tra l’altro, ha l’abilità unica dell’healer, grazie al lancio dei fagioli Senzu, che permettono a se stesso o al compagno di squadra di recuperare parte dell’energia. L’unica criticità che fino a ora abbiamo notato all’interno del roster è rappresentata da Hit: riproducendo quella che era la sua capacità di compiere dei viaggi temporali da 0,01 secondi, il guerriero del sesto universo diventa un avversario difficile da anticipare e ostico da contrattaccare, che in molti dei nostri scontri si è dimostrato OP. Sarà poi il meta online a confermare tale impressione o a smentirla, ma per il resto l’intero roster permette di declinare le proprie capacità e predilezioni in piena libertà, passando da personaggi più coriacei ma pesanti, come Nappa, l’Androide 16 e Majin Bu, a quelli capaci di coprire medie distanze grazie alle loro abilità, come Kid Bu e Piccolo o per l’appunto Hit, e così via.

[v-29615]La via del serpenteIl combat system di FighterZ, insomma, si presenta come ben elaborato e realizzato, andando a prestare il fianco soltanto in alcuni momenti. Innanzitutto la possibilità di recuperare dopo un colpo che vi ha stesi riesce ad arginare l’eventualità di non riuscire mai a contrattaccare l’attacco di un avversario, ma l’aver poi proposto una parata dinamica, che vi permette anche di scacciare un assalto, vi verrà in ampio supporto in tali situazioni. Diversa, però, è la questione riguardante il danno a muro: già in alcune occasioni, durante la fase di open beta, è stato possibile notare come alcuni giocatori fossero arrivati alla realizzazione di combo che permettessero loro di avere la meglio sull’avversario schiacciandolo contro la parete del ring e non dandogli possibilità di replica: un aspetto che, come potete immaginare, mina pesantemente l’esperienza online e vanifica il lavoro stilistico compiuto dal team di sviluppo. La conferma di tale criticità arriverà soltanto all’apertura dei server, che ci permetterà di avere un quadro completo del meta e di tutte le sue sfaccettature, ma per adesso, pur presentandolo come un malus al lavoro compiuto, tale aspetto non inficia assolutamente la valutazione finale. Di rimando è più che positivo il feedback ricevuto dal cambio di personaggi durante la battaglia: FighterZ, come ripetuto varie volte, è un 3vs3, che vi permetterà di scegliere una squadra molto equilibrata e che potrà anche impegnarsi in una serie di assist che renderanno ancora più spettacolare l’intera azione. Il cooldown tra una chiamata e un’altra è gestito in modo tale che non si possa spammare alcun tipo di assistenza e che si debba anche essere portati a gestirla al meglio possibile, richiedendo un minimo di strategia che tutti i videogiocatori devono avere e mostrare in un titolo del genere. Infine, l’ultima meccanica della quale vi parliamo riguarda l’evocazione del drago Shenron, effettuabile grazie al collezionare le Sfere del Drago: al raggiungimento della settima avrete la possibilità di evocare il drago ed esprimere un desiderio, che vi donerà una seconda vampata di energia, utile per recuperare gradualmente energia e attivare una sorta di regene, oppure che vi permetterà di riportare in vita un vostro compagno di squadra esausto. Per quanto affascinante, la raccolta delle sette sfere del Drago avviene in maniera non tanto rapida, quindi gli scontri saranno portati quasi sempre a terminare prima che possiate enunciare effettivamente la formula per far comparire Shenron: tale meccanica resta, pertanto, interessante in potenza, ma inefficace in atto. 

Diventare immortaleTerminiamo, quindi, la nostra analisi con le modalità presenti nell’offline. FighterZ presenta uno dei migliori preset per quanto riguarda l’organizzazione di un torneo, permettendo fino a 16 partecipanti di sfidarsi per decretare chi sarà il più forte combattente del picchiaduro degli Arc System Works. Allo stesso modo avrete una modalità Arcade che, grazie a una valutazione in punteggio e a un percorso generato dal risultato dell’ultimo incontro, vi spingerà anche a ripeterla più volte, per mettervi alla prova e per perfezionare le vostre tecniche, più di quanto abbiate effettivamente fatto nella modalità Storia. Infine grazie al tutorial arriverete anche a districarvi in varie sfide combo, così da apprendere tutte le combinazioni possibili e dimenticare quanto prima le auto-combo, ossia le pressioni ripetute del medesimo tasto che producono effetti sì gradevoli scenicamente ma meno devastanti di quanto potreste realizzare con una combo vera e propria. Purtroppo le modalità offline si fermano a queste, non riuscendo a offrire nulla di più: a conti fatti, però, Dragon Ball FighterZ nasce per il competitivo, nasce per permettere a tutti i videogiocatori di confrontarsi online, grazie a una infrastruttura molto equilibrata e che dovrà essere valutata soltanto nel suo netcode, pertanto siamo soddisfatti di quanto propostoci. Dal punto di vista tecnico, invece, al di là di un doppiaggio in lingua originale che esalta la qualità del prodotto, la finezza dei fondali, che hanno un movimento sempre gradevole e che si prestano a una distruzione quasi totale, la resa artistica è la parte migliore di tutto FighterZ. I disegni, rigorosamente riproposti così come il disegno di Toriyama, hanno il pregio di mostrare la parte migliore del lavoro svolto. Il 2.5D realizzato da Arc System Works si fregia dei 1080p a 60fps, offrendo una rapidità d’azione che è unica e che non vi stancherà in nessuna delle animazioni, tantomeno nella realizzazione delle super, sempre gradevoli da guardare. 

– Il combat system è unico

– Provoca dipendenza

– Roster curatissimo, dettagli altissimi

– Graficamente spettacolare

– Modalità storia troppo ripetitiva e prolissa

9.0

Dragon Ball FighterZ, grazie al supporto post-lancio che avrà con i suoi DLC già annunciati, promette di essere un picchiaduro dalla lunghissima vita e dal bassissimo tasso di mortalità. La voglia di tornare sul ring, di non spegnere mai la console, di sfidare chiunque si trovasse a passare dal salotto di casa, è sempre stata altissima e continuerà a esserla: perché al di là di un brand al quale siamo indissolubilmente legati, stavolta ci troviamo dinanzi a un lavoro di grande pregio, che se avesse avuto anche una storyline gradevole e pensata in maniera diversa avrebbe davvero regalato all’industria un prodotto irripetibile.

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Voto Recensione di Dragon Ball FighterZ - Recensione


9

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