The Invincible | Recensione - I limiti dell'umanità
The Invincible è basato sul romanzo omonimo di fantascienza di Stanisław Lem, seguendo le vicende da un altro punto di vista. Ecco la nostra recensione.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
In sintesi
- Una storia di grande fascino, tratta da una grande opera di fantascienza.
- Poco più di un walking simulator.
- Ritmi di gioco molto compassati.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Starward Industries
- Produttore: 11 bit Studios
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , XSX , PS5
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 6 novembre 2023
Parlare di The Invincible senza conoscere il romanzo di Stanisław Lem del 1964 su cui è basato il gioco è sostanzialmente inutile.
Giocarlo senza averlo mai letto può invece essere un invito ad approfondire quel mondo di grande fascino, di possibilità inesplorate, di proiezioni future fantascientifiche con un fondo di inquietante realismo.
L'opera sviluppata da Starward Industries (in cui sono confluiti ex CD Projekt ed ex Techland) e pubblicata da 11 Bit Studios non è una trasposizione passo passo del romanzo. In effetti, una simile operazione non sarebbe nemmeno stata possibile, se si considera la natura del libro di Lem.
In che modo sia possibile basarsi su uno scritto così iper-descrittivo, dove l'azione è ridotta all'osso e dove si racconta tanto di scientifico, è piuttosto difficile da stabilire. Gli autori hanno trovato senza dubbio una buona chiave di lettura, ma i compromessi di gameplay sono davvero tanti.
The Invincible, alla scoperta di Regis III
«Non ogni cosa, in ogni luogo, ci appartiene» è uno dei grandi messaggi di fondo del romanzo, che ridimensiona in modo brutale le manie di onnipotenza dell'essere umano. Lo fa raccontando di una spedizione scientifica nello sconosciuto pianeta Regis III, che si trasforma ben presto in una missione di soccorso.
«Non tutto è stato fatto per noi, e il nostro posto non è dappertutto», diceva Lem. Apparentemente desertico, con solo terra rossa lungo distese a perdita d'occhio, formazioni rocciose e cunicoli naturali, il pianeta sembra in realtà offrire le condizioni per la presenza di una qualche forma di vita che ha seguito un'evoluzione inorganica.
The Invincible non segue la storia dei personaggi del libro di Lem, sbarcati con qualche difficoltà sul pianeta proprio a bordo della nave che reca il nome del romanzo e del videogioco. Offre al giocatore una prospettiva diversa che non possiamo approfondire per motivi legati a grossi spoiler.
Sappiate però che Yasna, l'astrobiologa che controllerete durante l'avventura, sarà testimone suo malgrado di alcuni fenomeni scientifici che mostreranno in maniera inaspettata quale direzione ha preso l'evoluzione su quel pianeta.
Nella prima fase, The Invincible deve giocoforza contestualizzare le azioni della protagonista, costretta a cercare i compagni dispersi e raccogliere dati per comprendere al meglio cosa è davvero accaduto alla squadra per la spedizione.
Dopo di ciò, la natura dell'avventura non muta granché, e nell'arco delle circa sette ore che impiegherete per portare a termine The Invincible, esiste la possibilità che possiate desistere dall'esplorare a fondo Regis III.
Il motivo è legato al fatto che The Invincible è sostanzialmente un progetto che si configura come poco più di un walking simulator, con sistemi di gioco ridotti all'osso e una grande enfasi sulla forza della storia.
Comprendiamo pienamente questa scelta, perché si sposa bene col materiale originale e perché è in definitiva il modo più sicuro per approcciarsi al mercato attraverso un'opera prima. Naturalmente, senza una buona storia, un impianto di gioco così scarno crollerebbe in poco tempo, ma non è di certo questo il caso.
Benché sia senza dubbio più adatto ai cultori della fantascienza d'anticipazione e a coloro che amano i risvolti filosofici insiti nel romanzo, The Invincible riesce a mantenere alta la curiosità su ciò che effettivamente accaduto sul pianeta.
Bisogna tuttavia adeguarsi a un ritmo di gioco molto lento, compassato nelle fasi di ricerca e mai davvero movimentato anche quando si affacciano certe svolte narrative che consentirebbero maggiore azione.
Gli strumenti atompunk in dotazione a Yasna mitigano un po' la ripetitività di fondo di The Invincible, ma non riescono a dare una virata decisa né a dare grandi alternative a uno schema per la conduzione di gioco che si fa ben presto intuibile, quando non addirittura scontato.
Voto Recensione di The Invincible | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Una buona storia basata su un grande romanzo di fantascienza.
-
Raccontare le vicende da un altro punto di vista fa diventare le due opere complementari.
Contro
-
Poco più di un walking simulator dal ritmo compassato e con numerosi limiti di esplorazione e di gameplay.
Commento
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