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Super Mario Bros. Wonder | Recensione – Un nuovo classico

Nintendo torna a far correre e saltare la sua icona in due dimensioni con Super Mario Bros. Wonder: sarà l'inizio di una nuova generazione?

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

In sintesi

  • Level design divertente e… divertito
  • Una nuova generazione di creatività e idee
  • Un Super Mario per tutti: accessibile e profondo per chi lo desidera 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Super Mario Bros. Wonder
Super Mario Bros. Wonder
  • Sviluppatore: Nintendo
  • Produttore: Nintendo
  • Distributore: Nintendo
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 20 ottobre 2023

Super Mario è come la pizza.

Tutti la conoscono, la mangiano e la apprezzano, tutti saprebbero più o meno spiegare come si fa ma non tutti la sanno fare davvero bene. Questo è sempre stato il segreto di una serie che non è certo l’unico platform 2D che esiste nel mondo dei videogiochi, ma è l’unico con quel preciso stile, feeling e successo mediatico e commerciale.

Super Mario Bros. Wonder ce lo ricorda bene perché Nintendo si è presa un bel po’ di tempo prima di tornare a creare una proposta ludica in due dimensioni. Era il 2012, infatti, quando New Super Mario Bros. U arrivò sulla sfortunata antenata di Switch (che però continua a vendere) prima di prendersi una lunga pausa e concentrarsi sugli episodi 3D della saga.

Perché, bisogna ammetterlo, se la serie New da un lato ha rinfrescato moltissimo il franchise e dato una dimensione multiplayer alla serie che ha rappresentato poi la base per tutto quello che è venuto dopo, dall’altro cominciava a dimostrare la sua stanchezza nonostante le idee che Nintendo ha sempre cercato di infilare all’interno della produzione.

Era necessario forse tornare alle origini, riscoprire perché Super Mario è un brand riconoscibile ma sempre in grado di sorprendere, come una buona pizza.

Le prime ore con Super Mario Bros. Wonder (potete recuperare qui il nostro provato) avevano già mostrato un potenziale non indifferente per un titolo che potesse rappresentare davvero una nuova generazione per la serie.

Le successive ore, comprensive di esplorazione di tutti i segreti vari ed eventuali, lo confermano enormemente e spiegano in maniera esaustiva perché Nintendo si è presa ben undici anni per dare al suo pubblico un nuovo Super Mario in 2D.

Non è il solito Super Mario

Bowser non rapisce Peach, che insieme a Daisy stavolta è un personaggio giocabile, ma ruba il castello del Principe Florian del Regno dei Fiori con il nefasto scopo di creare la Meraviglia definitiva.

Questo è un sottile assist per qualcosa di molto importante: slegare Super Mario Bros. Wonder dal classico Regno dei Funghi.

Un cambio di setting che si traduce nella possibilità di vedere nuovi nemici, nuovi mondi e, di conseguenza, un level design che si scardina parzialmente da quell’immagine ormai scolpita nella mente dei videogiocatori e, in generale, nella cultura pop.

Visto che tutti conoscono Mario, come la pizza di cui sopra, tutti conoscono anche come è fatto il generico livello di Mario. Per questo Super Mario Bros. Wonder si muove su dei livelli di creatività e costruzione degli stage molto diversi dal solito. A partire dal ritmo di gioco, per esempio.

Nella mappa del mondo troverete i classici livelli, oltre agli Intermezzi e alle Sfide delle Spille. Appoggiandosi al design mordi-e-fuggi di Nintendo Switch, che molti giocatori usano per una partitella e via, la progressione della scoperta dei livelli ha un ritmo del tutto personalizzabile.

Gli Intermezzi sono degli stage molto brevi, a volte brevissimi della durata di qualche secondo, in cui bisogna magari risolvere un piccolo puzzle in fretta, esibirsi in una prova di atletica oppure affrontare un ostacolo di qualche tipo. Le Sfide, invece, sono dedicate all’apprendimento delle Spille. Si tratta di prove di abilità a difficoltà crescente, a volte davvero impegnative, nelle quali si è equipaggiati con una specifica Spilla per risolvere un livello.

Talvolta ci si chiede se davvero si stia giocando quel “solito Super Mario” che i detrattori invocano.
 Le diverse dimensioni dei livelli hanno permesso ai creativi di Nintendo, non a caso in parte molto giovani e esordienti, di sperimentare in tantissimi modi e proporre soluzioni talmente stravaganti che talvolta ci si chiede se davvero si stia giocando quel “solito Super Mario” che i detrattori invocano di tanto in tanto.

Proprio le Spille rappresentano una di quelle novità che rendono Super Mario Bros. Wonder un’evoluzione del classico gameplay di Super Mario. Si tratta, di fatto, di una nuova abilità che è possibile equipaggiare prima di iniziare un livello. Non è obbligatorio indossarle, tanto che si può giocare tranquillamente l’intero gioco senza mai provarne una (un’attenzione fondamentale per i puristi), ma garantiscono la possibilità di esibirsi in mosse uniche.

Oltre alle Spille che forniscono dei bonus passivi come l’ottenere maggiori monete dai nemici, per esempio, ce ne sono altre che permettono di nuotare più velocemente, rimanere sospesi in aria durante i salti, attivare un sensore per scovare meglio gli oggetti segreti o, addirittura, lanciare una pianta piranha come una sorta di rampino o diventare invisibili.

In quest’ultimo caso è interessante notare come non essere visti dai nemici è sicuramente un vantaggio, ma rende molto più difficile calcolare le distanze dei salti o capire esattamente in che parte del livello si è realmente.

Visto che quello di Super Mario è il franchise che Nintendo utilizza per fare breccia nelle famiglie, è inevitabile che le Spille siano anche un elemento di game design dedicato proprio a rendere più facile Super Mario Bros. Wonder per alcuni giocatori novizi o poco abili, o semplicemente giovani. Ma, vi assicuriamo, senza l’utilizzo delle Spille riuscire a recuperare alcuni oggetti segreti diventa una sfida davvero molto impegnativa, ma mai impossibile.

Per quanto sia una novità da promuovere, bisogna dire che spesso abbiamo utilizzato solo una o due Spille al massimo per la quasi totalità del gioco, impiegandone giusto un altro paio in determinate occasioni. Le Spille non sono quindi un elemento escludente di Super Mario Bros. Wonder ma, forse, avrebbero potuto essere più centrali. Sarebbe stato divertente poter vedere degli interi livelli pensati per essere utilizzati con ognuna delle Spille, al posto delle sole sfide.

Tuttavia, non è che Super Mario Bros. Wonder sia pigro dal punto di vista del level design. Anzi.

Meraviglia e delirio nel Regno dei Fiori

Non sapremo mai se Nintendo abbia voluto cavalcare scientemente il meme di Super Mario che mangia i funghi allucinogeni, ma ci è andata vicino in ogni caso.

Stravolgendo la classica struttura dei livelli di in cui Mario (o Luigi, Peach, Daisy, Toad, Toadette, Yoshi o Ruboniglio in questo caso) deve arrivare da un punto A ad un punto B, Super Mario Bros. Wonder mette in scena le situazioni più surreali e divertenti che si siano mai viste.

Ogni livello, quelli classici non le Sfide o gli Intermezzi, nasconde un Fiore Meraviglia. Il termine “nasconde” non è una formalità perché, proseguendo con i mondi, non sempre i suddetti sono in bella vista e anzi bisognerà essere molto attenti e ingegnosi per trovarli.

Ogni Fiore Meraviglia trasforma in maniera unica il livello che si sta affrontando. Non ci sono mai due Fiori Meraviglia identici e ogni rielaborazione è specificatamente ideata per lo stage in questione. Ognuno dei livelli in ogni mondo ha una trasformazione unica e, spesso, le situazioni in cui ci si imbatte sono talmente elaborate da rappresentare per lunghezza e design quasi un livello a sé stante.

Purtroppo non possiamo entrare nei dettagli ma fidatevi quando vi diciamo che ciò che si è visto finora di Super Mario Bros. Wonder, in screenshot, filmati o materiali promozionali, è niente rispetto a quello che vedrete giocando in prima persona.

I Fiori Meraviglia ribaltano prospettive, invertono ruoli, creano intere sezioni di livelli dal nulla, modificano, sciolgono, illuminano e fanno scomparire cose, aprono o inventano passaggi segreti, mettono in scena dei musical (davvero!) e tanto altro ancora.

Di fronte a tutto ciò possiamo dire che, sostanzialmente, Super Mario Bros. Wonder ha i suoi livelli e poi ha i Fiori Meraviglia che, di fatto, raddoppiano il quantitativo di contenuti, bellezza e divertimento dei livelli stessi. In queste sezioni, che alla fine permettono di raccogliere un Seme Meraviglia aggiuntivo che è fondamentale per proseguire, ci sono anche molto spesso delle trasformazioni che fanno sembrare il chiacchierato Mario Elefante una cosa tutto sommato normale.

Super Mario Bros. Wonder è un nuovo classico?

Come si piazza Super Mario Bros. Wonder, quindi, all’interno della prolifica storia videoludica di Nintendo sulla sua mascotte?

Alcuni vedranno in questo titolo un sequel spirituale dell’immortale Super Mario World, per creatività e voglia di guardare avanti, ma in ogni caso possiamo definire Wonder facilmente come un nuovo classico.

È innegabile che questo ritorno di Mario in 2D rappresenti la volontà di mostrare che si può ancora sorprendere con un videogioco di Super Mario, come con una pizza ben fatta.

Alcuni vedranno in questo titolo un sequel spirituale dell’immortale Super Mario World.
Super Mario Bros. Wonder mette in scena percorsi segreti, anche nella mappa del mondo oltre che nei livelli, ricompense per la curiosità dei giocatori più attenti e altri stage avanzati che, come di consueto, saranno pane per chi ama i platform intesi come sfide.

C’è anche, per la prima volta nella serie, la possibilità di affrontare i livelli in totale libertà da un certo punto in poi. Si abbandona quindi la classica progressione di difficoltà, inseguendo una fiducia nei giocatori e nella possibilità di scegliere come arrivare al conteggio di Semi Meraviglia necessari per affrontare e sconfiggere Bowser.

Una fiducia che viene accompagnata anche dall’inserimento del Fiore Parlante, elemento a volte comico e a volte utile per dare suggerimenti, instillare la curiosità nei giocatori e portarli a scoprire un segreto in un livello magari. Un’idea che già da sola rappresenta l’intera filosofia di Super Mario Bros. Wonder, nonché della genialità unica con la quale il titolo riesce ad accogliere vari tipi di giocatori, senza escludere né privilegiare nessuno.

Super Mario Bros. Wonder guarda avanti in molti altri aspetti, abbandonando idee che ormai sembravano cementificate nelle produzioni "mariesche". I nemici, ad esempio, ora non sono dei semplici avversari da superare ma fanno spesso parte del level design, anche in maniera attiva. Potrebbe non sembrare una novità perché molte volte, in passato, c’è stata la necessità di trasportare un guscio di un koopa per distruggere un blocco, ma in Wonder questo concetto ha tutt’altro livello, approfondendo in maniera elevata le interazioni che i giocatori possono avere con gli avversari.

Anche gli scontri con Bowser Jr partono da premesse molto interessanti e, sebbene siano un po’ ripetitivi, giocano con la gravità e gli elementi dello scenario per avere sempre almeno un elemento differente. Tra le scelte stravaganti, nel bene o forse nel male, di Super Mario Bros. Wonder c’è anche il fatto che la conclusione di ogni mondo non è affidata sempre al proverbiale “scontro finale”.

In alcune occasioni si percorrono una serie di livelli una volta complicati, una volta diversi dal solito, una volta legati da un tema, per arrivare semplicemente all’ottenimento del Seme che permette di sbloccare il mondo finale. Una scelta a dir poco anticlimatica, sorprendente da vedere in una struttura collaudata come quella dei mondi di Super Mario, che se non altro dimostra la volontà di staccarsi dagli stilemi del passato.

Stilemi tra i quali c’era anche un multigiocatore solamente ancorato alla dimensione fisica, mentre Super Mario Bros. Wonder si apre all’online con delle possibilità realmente funzionali.

Non c’è un vero e proprio matchmaking, ma nel caso vi troviate a giocare lo stesso livello di un altro giocatore nel mondo vedrete la sua sagoma e potrete interagire in tempo reale. Se verrete sconfitti da un nemico potrete ritornare svolazzando come fantasmino e toccando un altro giocatore, oppure la sua sagoma – che può essere piazzata in qualunque parte dello scenario.

Oppure, vedendo un altro giocatore saltare in un punto apparentemente vuoto della mappa, magari finirete un blocco segreto. Al contrario potrete offrire dei suggerimenti a dei giocatori in difficoltà, e in ogni mondo c’è almeno un livello, una sorta di mega-puzzle, ideato proprio per valorizzare queste dinamiche, sebbene sia sempre completabile anche in solitaria.

In tutto questo, poi, Super Mario Bros. Wonder abbraccia una nuova dimensione estetica pur rimanendo ancorato (forse troppo?) a quella delle serie New.

Tutta la meraviglia espressa dagli scenari è supportata da un elevatissimo lavoro sugli effetti, sulle luci, sui modelli dei personaggi ma soprattutto sulle animazioni mai così curate e piene di dettagli. Vista la bellezza ideata in Wonder sarebbe stato ancora più bello vedere un design meno “giocattoloso” dei livelli, visto che Nintendo Switch ha dimostrato di saper gestire bene anche degli effetti più elaborati, come visto nel recente Pikmin 4 (lo trovate su Amazon, tra l’altro).

Nella speranza che non passino altri undici anni, non vediamo l’ora di scoprire il futuro di Mario (e della sua nuova voce) una volta che i giocatori avranno scoperto cosa si può ancora fare con i platform grazie a Super Mario Bros. Wonder.

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Voto Recensione di Super Mario Bros. Wonder


9

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Level design coraggioso e carismatico

  • I Fiori Meraviglia sono una sorpresa continua

  • Esteticamente superbo, animazioni allo stato dell’arte

  • Opzioni multigiocatore funzionali e non accessorie

Contro

  • Le Spille sono divertenti e ben congegnate, ma non sempre utili

  • Ci si poteva staccare di più dall’estetica della serie New

Commento

Super Mario Bros. Wonder può essere definito un nuovo classico con grande facilità. È un titolo carismatico, eclettico, lisergico, divertente e… divertito. Un platform costruito grazie ad una creatività coraggiosa e un design che non ha paura di prendersi delle libertà. In tutto questo è anche, come da tradizione, un videogioco aperto a ogni tipo di giocatore e in egual misura in grado di soddisfarlo con accessibilità e profondità. Un videogioco imperdibile su cui Nintendo potrà (e dovrà) costruire la nuova generazione di Super Mario. E nella quale speriamo ci sia sempre il Fiore Parlante, il nostro nuovo personaggio preferito.
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