Marvel Snap | Recensione - Vale la pena iniziare?
Ci siamo presi un po' di tempo per recensire Marvel Snap con l'obiettivo di rispondere ad una precisa domanda sul gioco.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
In sintesi
- Un card game digitale accessibile e profondo
- Ora c'è l'interfaccia PC insieme ad altre novità
- Sistema economico da tenere sotto osservazione
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Second Dinner Studios
- Produttore: Nuverse
- Distributore: Nuverse
- Testato su: MOBILE , PC
- Piattaforme: PC , MOBILE
- Generi: Gioco di carte
- Data di uscita: 18 ottobre 2022
Mi sono voluto prendere un po’ di tempo (forse troppo?) per fare una recensione di Marvel Snap perché, sebbene il titolo fosse già bello solido quando ne abbiamo parlato la prima volta, c’erano alcune cose che bisognava capire con il tempo: impatto del metagame, microtransazioni e se e quando sarebbe arrivato un client dedicato per PC.
C’è anche quel solito discorso per cui le recensioni servono sempre a meno e figuriamoci per giochi del genere, che sono gratis e si possono scaricare sul proprio smartphone o tablet in un attimo.
Insomma, una recensione “classica” di Marvel Snap oggi potrebbe essere decisamente superflua (per continuare il discorso affrontato qualche tempo fa). Quindi prendete il testo che state per leggere come un: “ma vale la pena cominciare a giocare Marvel Snap, oggi?”.
Marvel Snap, dove eravamo rimasti?
Arrivato nell’ottobre del 2022, Marvel Snap è il card game digitale firmato da Ben Brode, un signore che di cartine digitali ne sa in quanto ex-responsabile di Hearthstone. Progetto creato dal neonato team Second Dinner che, nonostante la scomoda eredità di Nuverse come publisher che produce quel tipo di giochi che di solito si tirano in ballo per screditare il mondo del gaming mobile, si è rivelato un prodotto in grado di entrare e rimanere stabilmente sul mercato.
Con il citato Hearthstone nella sua zona più buia, Legends of Runeterra di Riot Games che non ha mai decollato, l’abbandono di Gwent e Magic the Gathering Arena in un limbo tra l’apprezzamento e l’odio da parte della community dei giocatori di Magic, bisogna dire che Marvel Snap ha una vita relativamente facile.
Tuttavia non si adagia sugli allori perché, come spiegato nel nostro primo approccio, c’è una meccanica di gioco molto interessante alla base. La riassumo velocemente perché, come è giusto che sia, potreste non aver mai affrontato Marvel Snap finora.
Il gioco ha un solo tipo di carta, ovvero i personaggi: eroi, antieroi e villain Marvel in una selezione che comprende tutti i personaggi mai creati dalla Casa delle Idee. Il mazzo è composto da dodici carte giocabili in singola copia.
Questo rende già tremendamente accessibile il gioco, perché pur essendoci molte combo e interazioni possibili i mazzi non sono complicati né da costruire né da “leggere” una volta in-game.
Le carte vanno piazzate in una plancia che comprende tre campi, generati ogni volta in maniera casuale a partire da un pool che cambia periodicamente, con un effetto specifico che modifica sensibilmente la partita. Gli effetti sono molteplici e costringono i giocatori ad adattarsi ad ogni situazione, a volte anche in maniera drastica qualora gli effetti vadano a ridurre le opzioni del mazzo.
I campi, peraltro creati in tema con le location di riferimento più note dei mondi Marvel, hanno gli effetti più disparati. Ci sono campi che “giocano” le carte da sole, che danno bonus o malus alla Forza di determinati tipi, che le fanno “rimbalzare” ogni volta o le distruggono, così come campi in cui le carte sono indistruttibili, campi che copiano le carte oppure spostano le posizioni dei campi – e così via.
Come si vince a Marvel Snap? Risultando vincitori in almeno due campi su tre alla fine di sei turni (che possono anche diventare sette, con alcuni effetti). In tutto questo si inserisce la dinamica di bluff e rilancio che dà il nome al gioco, ovvero lo Snap.
In ogni momento un giocatore può iniziare uno snap toccando il cubo, aumentando la posta in gioco di un punto. Il giocatore avversario può rilanciare aumentando ulteriormente lo snap, fino ad un massimo di 8. Per evitare di perdere troppi punti ci si può ritirare prima della fine della partita, perdendo solo la metà di quelli segnati sul cubo dai rilanci dello snap. I cubi rappresentano i punti che si vincono o perdono alla fine della partita – che sono anche i punti che si guadagnano o perdono nella modalità classificata e negli altri tipi di partite.
Una meccanica a dir poco brillante che dona una inedita adrenalina alle classiche dinamiche dei giochi di carte, e che rende Marvel Snap un titolo più accattivante del solito.
Le sbustate digitali di Marvel Snap
Dal lancio ad oggi il pool di carte di Marvel Snap è aumentato notevolmente. Il team di sviluppo ha inserito aggiornamenti periodici di nuove carte tra quelle che sono disponibili normalmente e quelle che si sbloccano attraverso il pass.
A questo proposito, nel tempo Marvel Snap ha guadagnato una stortura non debilitante ma senz’altro degna di nota. Ad ogni stagione, che dura orientativamente un mese, c’è un classico battle pass in cui si possono guadagnare gli altrettanto classici elementi cosmetici per il gioco: versioni alternative di carte, dorsi per le carte e icone per l’avatar che, ovviamente, non influiscono direttamente sul gameplay.
Tuttavia il pass, che costa €10,99 e rappresenta un prezzo “mensile” ben inferiore a ogni altro card game, permette di sbloccare immediatamente anche una carta a cui non è possibile accedere in altro modo per tutto il resto della stagione. Significa che non tutto il pool di carte di Snap è sempre disponibile in ogni momento con la doppia valuta, ma c’è una carta per stagione che si può acquistare solamente con il denaro, neanche con la valuta premium.
Questo non ha causato finora dei problemi insormontabili perché, visto il pool di carte citato poco sopra, la carta inserita nel pass non è mai stata fondamentale per poter essere forti nella scena competitiva.
Zabu e Silver Surfer, le carte esclusive delle stagioni precedenti, hanno avuto sì un impatto, ma all’interno di un contesto competitivo molto bilanciato che non le ha mai fatte percepire come realmente “necessarie”. Tuttavia con la stagione partita da qualche giorno a tema Loki si è presentata una situazione fastidiosa.
La nuova carta di Loki protagonista del pass è effettivamente molto forte e non può essere inserita nei propri mazzi se non pagando. Il team di sviluppo aggiorna con frequenza settimanale il gioco con il cosiddetto OTA (Over the Air) che inserisce cambiamenti ad alcune carte invece che a tutto il gioco. In varie occasioni si è dimostrato subito pronto a mettere una pezza su alcune carte attraverso dei buff o dei nerf, ma è inevitabile cominciare a percepire la classica dinamica negativa dei giochi premium.
È probabile che, già nel momento in cui scriviamo, il team abbia iniziato ad implementare una soluzione per una carta che è già molto richiesta e giocata. Una prima volta nella vita di Marvel Snap finora e, speriamo, possibilmente l’ultima.
Tolta questa situazione più unica che rara finora, Marvel Snap rimane un gioco perfettamente giocabile senza sborsare un singolo euro. Ovviamente ci sono carte più forti di altre, ma ogni pool di carte è inserito in una collezione stagionale che puntualmente può essere sbloccata o acquistata nel tempo.
Tra le novità inserite nei mesi c’è infatti una restaurazione del negozio in-game molto importante. Oltre ad una serie di contenuti cosmetici e bundle vari, il negozio ha una rotazione di carte delle stagioni precedenti che è possibile acquistare con una valuta particolare.
Inoltre, le carte delle vecchie stagioni possono essere trovate all’interno delle casse del livello Collezione, ovvero lo speciale avanzamento dedicato al miglioramento estetico delle carte base.
E quindi vale la pena giocarci?
Soprassedendo sull’aspetto economico di Marvel Snap, il card game di Ben Brode rimane ancora oggi il prodotto più valido del genere sul mercato.
Le interazioni tra le carte sono diventate tantissime e, all’aumentare dei personaggi, sono aumentate anche le peculiarità di ciascuna di esse. Esiste un metagioco (per i neofiti, il classico sistema di classifica-non-scritta delle carte migliori) ovviamente come in ogni card game, ma l’abilità del giocatore resta ancora fondamentale soprattutto quando si inizia a giocare a livelli alti in classificata.
Oltre a questo è arrivata anche la modalità Conquista, affiancandosi alle partite classificate che, di fatto, rappresentavano l’unico modo di poter giocare in matchmaking in Marvel Snap. È anche la modalità competitiva più completa, paradossalmente, perché le partite non sono best of one – visto che l’obiettivo è erodere la riserva di cubi dell’avversario utilizzando la stessa modalità di snap vista in precedenza.
Conquista ha peraltro un suo negozio interno in cui, attraverso le medaglie acquisite vincendo le partite, è possibile acquistare una serie di oggetti tra variant di carte, crediti e oro, così come i biglietti per accedere alle partite Conquista più remunerative (che si possono ottenere comunque giocando e vincendo normalmente), quindi diventa un’altra attività utile ad acquisire elementi cosmetici senza investire denaro reale.
Infine è arrivata la tanto attesa versione dedicata per PC, che fino a questo momento si limitava solamente a riproporre l’interfaccia verticale da mobile su schermi widescreen.
Il team di sviluppo ha riadattato e rielaborato gran parte della UI perché siano godibili e funzionali su computer. In particolare la gestione della propria collezione di carte e dei mazzi è un vero sollievo ora, visto che su mobile erano attività tutto meno che comode.
Allo stesso modo ora è possibile giocare su PC con una schermata che sfrutta pienamente lo schermo, guadagnando in visibilità delle carte che prima era quasi equivalente (se non peggiore) a quella che si può avere con un tablet medio-grande.
Alcune schermate, però, sono state adattate con una certa pigrizia perché non si è fatto altro che riproporre la schermata verticale da mobile come fosse uno slider. Si tratta di schermate minori su cui si passa pochissimo tempo – come il livello collezione, ad esempio – ma è comunque una pigrizia che bisogna sottolineare laddove le schermate “che contano” sono invece curate come si deve.
La ciliegina sulla torta sarebbe l’inserimento di una lista amici, visto che al momento è possibile sfidare direttamente un utente solo con un codice univoco da inviare direttamente al giocatore. La chat di gioco è ancora inesistente e, vista la facile tendenza a creare tossicità in community così aperte, forse non è una feature di cui si sente la mancanza, anzi.
Per quanto riguarda il supporto, il team di sviluppo si è dimostrato molto attento, accelerando notevolmente gli aggiornamenti che ora sono settimanali. Tra inserimenti di nuove carte, rotazione dei campi (anche inediti, a volte) della settimana e patch di bilanciamento, il metagioco di Marvel Snap non è mai stagnante e costringe i giocatori a rimanere sempre aggiornati.
Questo potrebbe rappresentare un ostacolo per i novizi, ma va detto che il matchmaking viene sempre avviato con altri giocatori che hanno un pool di carte simile, quindi raramente ci si ritrova di fronte al classico muro all’ingresso che viene costruito da giochi come Magic the Gathering ad esempio (che non a caso propone sempre più spesso dei kit per iniziare, come quello linkato su Amazon).
Marvel Snap si riconferma, anche alle soglie del suo anniversario, un card game digitale capace di essere inclusivo e profondo allo stesso tempo. Un obiettivo che pochi esponenti del suo genere sono riusciti a raggiungere – forse nessuno, con questa attenzione – ed è senz’altro il valore più grande di una produzione che non a caso si è rivelata la migliore del 2022 su mobile.
Voto Recensione di Marvel Snap
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Design e UI perfette per mobile e ora anche PC
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Dinamica di gioco semplice ma con meccaniche profonde
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Fascino innegabile della licenza Marvel
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Aggiornamenti costanti rendono vivo il metagioco
Contro
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Rispetto al lancio, le microtransazioni hanno un peso leggermente maggiore
-
Alcune funzionalità mancanti che completerebbero l’offerta
Commento
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