Hunt the Night | Recensione - Imparare dai migliori
Hunt the Night è uno splendido e atipico metroidvania che farà la gioia degli amanti delle atmosfere cupe e di un gameplay scattante e soddisfacente.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
In sintesi
- Un gioco che, pur ispirandosi a mostri sacri come Bloodborne e Dark Souls, trabocca di una personalità tutta sua
- Ha un buon livello di sfida che farà piacere ai giocatori più agili
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Moonlight Games
- Produttore: Dangen Entertainment
- Distributore: Dangen Entertainment
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC
- Generi: Gioco di Ruolo , Action Adventure
- Data di uscita: 13 aprile 2023
Hunt the Night è chiara espressione di brillantezza per ciò che negli ultimi anni la Spagna sta creando in ambito indie.
Se titoli come GRIS o Blasphemous sono tra i più prominenti e certamente tra i più in vista, esiste una pletora di altri progetti di grande spessore già usciti - e in arrivo - che dovrebbero farvi comprendere come in quella terra l'industria di settore sia in pieno fermento ed espansione.
Lanciata su Kickstarter, la campagna di Hunt the Night si è conclusa con grande successo, raccogliendo più del triplo della cifra inizialmente richiesta per far venire alla luce l'opera di Moonlight Games.
Hunt The Night, storia dell'umanità perduta
Hunt the Night è ambientato in quella che viene definita la nona era dell'umanità, dove il ciclo del giorno è governato dagli umani, mentre quello della notte da terribili creature da incubo. Nonostante l'immane sforzo di resistere, la nostra specie viene annichilita senza pietà proprio quando il buio prende il sopravvento, come una continua maledizione a cui pare impossibile sottrarsi.
Solo un gruppo di umani che si fa chiamare Stalker è stato in grado di scoprire come usare i poteri dell'oscurità a proprio vantaggio, anche se tutto ciò non appare sufficiente per impedire l'estinzione di una specie a un passo dal tracollo irreversibile.
Il cosiddetto Sigillo della Notte, magico artefatto in grado di bloccare il ciclo e far perdurare il giorno, sembra essere l'unica speranza per invertire la tendenza, ma per far sì che ciò avvenga gli Stalker dovranno versare letteralmente un cospicuo tributo di sangue.
La nostra protagonista, Vesper, è in missione nel truculento e deviato mondo di Medhram non solo per salvare ciò che resta dell'umanità, ma anche per scoprire di più sui suoi legami e sul proprio mondo interiore.
Nonostante un livello di difficoltà che potremmo considerare medio-alto, tutto sommato Hunt the Night può essere completato in circa una dozzina di ore. Da questo computo dovremmo però escludere tutte quelle attività che il giocatore potrebbe intraprendere per ottenere il 100% dal gioco, con secondarie in realtà sparute e un'esplorazione completa delle aree di gioco mai davvero estesa.
Hunt the Night non è localizzato in italiano, ma quello espresso dagli sviluppatori non è un racconto particolarmente articolato, verboso o bisognoso di una elevata dose di attenzione per essere compreso appieno.
Certo, non siamo neanche lontanamente vicini a certi livelli di ermetismo o di narrazione suggerita e puntiforme, e in tal senso Hunt the Night risulta essere più leggibile rispetto alle opere da cui dichiaratamente prende ispirazione.
Sebbene Bloodborne e Dark Souls siano le ispirazioni più di rilievo, come dichiarato dagli stessi sviluppatori, il progetto creato da Moonlight Games prende in fin dei conti un'altra strada, aprendosi dopo la prima parte e mostrando maggiormente la sua reale natura. Ne esce fuori un gioco dal grande carattere, con evidenti tratti di unicità e con la forza necessaria per potersi elevare sopra quel mare sconfinato di cloni che tentano di farsi notare mentre annaspano di continuo.
Hunt the Night riesce a convincere per diversi motivi – e, badate bene, non sono tutti necessariamente legati al brillante sistema di gioco. Il lavoro artistico di alto profilo, le musiche di Hiroki Kikuta (compositore di Secret of Mana) e la bellezza decadente di un mondo dalle architetture gotiche che appare come un budello marcio e sanguinolento che si autodivora, sono solo alcuni dei tratti salienti di un'opera a cui sarebbe davvero un grave errore non dare almeno una possibilità per entrare nelle vostre grazie.
Un gameplay rapido e preciso
Al di là della sua struttura che prevede dungeon anche estesi, Hunt the Night è un titolo dallo stile retro a 16-bit dove l'azione la fa da padrona, in cui ci si muove con grande rapidità e si combatte con altrettanta velocità, alternando scontri e fasi di traversata senza che vi sia mai una divisione netta tra di esse.
Bisogna però fare attenzione a come si usano i poteri di Vesper, perché la barra all'Umbra e dunque dei poteri magici oscuri si ricarica man mano e non consente dunque di esprimere azioni d'attacco e di schivata in totale libertà o in preda alla frenesia.
Non ci metterete molto ad abituarvi al fatto che, a un certo punto, in Hunt the Night sarà necessario seguire un certo ritmo dove si alterna lo scatto agli attacchi, che prevedono tra l'altro più armi e manovre atte ad avere la meglio su gruppi di nemici o nemici singoli coriacei e ben piazzati.
La schivata, che consuma un piccolo ammontare di energia, è utile per oltrepassare crepacci, zone con fluidi mortiferi e raggiungere i punti più nascosti; è altresì fondamentale per determinare un corretto posizionamento in relazione a nemici e attacchi a distanza da poter evitare con maggior attenzione.
Essendo la manovra principale, utile anche per tirarsi momentaneamente fuori da situazioni spiacevoli, rifiatare un attimo e passare al contrattacco quando si ritiene che la barra in questione sia in grado di offrire le giuste precauzioni, è necessario capire in quale modo possa creare grande vantaggi a Vesper.
Un errato calcolo o qualche disattenzione in una boss fight dove l'unico modo per evitare un attacco violento è l'evasione, è per esempio oggetto di morte prematura, e tutte le volte che accadrà sarete costretti a ripartire dall'ultimo checkpoint attivato.
Nonostante non dobbiate dirigervi nel punto esatto in cui è avvenuta la vostra dipartita per recuperare quanto perduto, la ripartenza dell'ultimo punto di salvataggio determina la ricomparsa dei nemici. Al contempo, vi consente di ricaricare salute e proiettili dell'arma, il che può darvi un buon vantaggio se siete ancora a inizio zona e state iniziando a prendere le misure alle minacce che vi si parano innanzi.
Proprio a proposito delle dotazioni a disposizione di Vesper, è possibile per l'appunto usufruire di armi bianche e da fuoco, con queste ultime legate in modo indissolubile alle prime. Dopo aver usato proiettili, infatti, per ricaricare i colpi è necessario andare a segno con colpi corpo a corpo.
Questa scelta a monte, oltre che aumentare il valore tattico degli scontri, evita soprattutto nelle prime fasi di abusare degli attacchi da distanza di sicurezza.
Con l'aumentare delle ore di gioco, chiaramente, vi renderete conto come dosare al meglio le peculiarità del vostro armamentario, trovando equilibri che riteniamo ottimamente studiati e sostanzialmente ben calibrati.
Buoni spunti anche per quanto riguarda gli enigmi e le boss fight, che offrono fasi differenziate che costringono a rapidi cambi di approccio alle battaglie, aumentando così il livello di sfida, di per sé non tra i più indulgenti.
Difficile fare grossi appunti al lavoro portato a termine dal piccolo team indie spagnolo, che dimostra di avere un buon futuro davanti a sé. Hunt the Night è un'opera che sa bene come titillare le fantasie degli estimatori dei giochi a cui rifà, riuscendo a cogliere nel segno senza presentare grosse sbavature o mettere in mostra punti dolenti che pregiudicano la qualità globale del progetto.
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Voto Recensione di Hunt the Night | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Ottima direzione artistica
-
Buona progressione, studiata con attenzione
-
Sistema di gioco agile, preciso e soddisfacente
Contro
-
Non avrebbe guastato una gestione completamente diversa della mappa di gioco
Commento
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