È notizia di poche ore fa che Microsoft abbia deciso di firmare un accordo decennale con Nware, piattaforma europea per il cloud gaming, che permetterà così di streammare anche i giochi costruiti da Xbox e «quelli di Activision Blizzard, una volta che l'acquisizione sarà conclusa».
Questa volontà e questa partnership, che arrivano proprio a braccetto con il freno imposto dalla CMA britannica sull'acquisizione della casa di Call of Duty, World of Warcraft e Candy Crush, sono passate anche per il commento di Phil Spencer – leader della divisione gaming di Microsoft e del mondo Xbox, che ha aggiunto un suo pensiero a quello del vice presidente Brad Smith.
Se Smith si era limitato a condividere un algido comunicato stampa sul suo profilo Twitter, Spencer ha voluto sottolineare il fatto che, nella visione di Microsoft, questo accordo serve a dare sempre più scelta ai giocatori.
Perché rimarcarlo? Perché la CMA ritiene che proprio la posizione di dominio di Microsoft nel panorama del cloud gaming sia il motivo per cui l'acquisizione di Activision Blizzard andrebbe impedita.
Nelle parole di Phil Spencer:
«Stiamo andando avanti a piena velocità nella nostra missione che vuole dare ai giocatori più modi per godersi i loro giochi preferiti».
We are full speed ahead in our mission to bring players more ways to play their favorite games. https://t.co/QIQMHXNHMP
— Phil Spencer (@XboxP3) April 28, 2023
Di fronte alle indagini degli enti regolatori in merito all'acquisizione di Activision Blizzard, Microsoft ha in effetti sempre risposto sottolineando la sua volontà di tenere le opere accessibili anche su piattaforme diverse, come nel caso della saga Call of Duty, che la concorrente PlayStation avrebbe paura di perdere.
L'accordo con Nware quindi si incastra in questa visione, nella comunicazione di Spencer: considerando che i giochi Xbox arriveranno anche su questo servizio (e non solo su Game Pass, a cui potete abbonarvi su Instant Gaming), Microsoft potrà anche portarla davanti agli enti preposti per far notare come i suoi giochi non stiano venendo resi elitari e nessuno stia venendo costretto a comprare una piattaforma specifica o un abbonamento, per accedervi.
Anche se, e la casa di Redmond lo fece notare, PlayStation nel frattempo abbonda di accordi di esclusività e, secondo lei, di giochi migliori. E la telenovela continua.