Xbox firma un altro accordo decennale, alla faccia della CMA

Mentre Xbox incassa il pesante "no" della CMA per colpa del cloud, nel frattempo firma anche un accordo decennale... per il cloud gaming.

Immagine di Xbox firma un altro accordo decennale, alla faccia della CMA
Avatar

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Xbox ha incassato un pesante rifiuto di recente per quanto riguarda l'acquisizione di Activision-Blizzard, e per tutta risposta ha firmato un altro accordo decennale per il cloud gaming.

Lo stesso tema della discordia che avrebbe reso Xbox Game Pass (al quale potete abbonarvi tramite Amazon) troppo predominante sul mercato, ora è al centro di una nuova trattativa.

Il recente stop ricevuto dall'ente regolatore britannico, che ovviamente per i fan è colpa di Sony, è stato motivato proprio dal cloud gaming.

Idea che è saltata anche nella mente di Bobby Kotick, che ha ipotizzato addirittura un fantasioso complotto tra la FTC e la CMA, due degli enti tra i più contrari all'acquisizione.

E mentre Xbox sta gestendo il boato mediatico generato dal rifiuto della CMA non ha deciso di starsene con le mani in mano, anzi.

Come riporta PC Gamer, infatti, Brad Smith ha annunciato l'ultima partnership di Microsoft.

Si tratta di un accordo proprio relativo al cloud gaming, stipulato con il servizio di streaming Nware.

L'accordo, annunciato tramite Twitter, porterà i videogiochi per PC di Xbox all'interno di Nwave, così come "i titoli Activision Blizzard dopo la chiusura dell'acquisizione".

Oltre alla sicumera di Smith relativa l'accordo, è curioso che il nuovo piano decennale sia legato proprio a quello stesso mercato che è al centro delle indagini più serrate.

Nwave è solo l'ennesimo partner per il cloud gaming che supporterà Xbox, visto che anche Nvidia GeForce, EE, Boosteroid e Ubitus hanno collaborato e collaborano con il colosso di Redmond.

Probabilmente questo nuovo accordo non farà piacere alla CMA, che ha dichiaratamente preso di mira il possibile predominio di Microsoft nel settore del cloud gaming.

Per ora rimaniamo con la possibilità che Xbox possa andare in appello, come ha già fatto intendere subito dopo la notizia del blocco dell'accordo.

Leggi altri articoli