Xbox Activision, la FTC continuerà ad indagare anche dopo la fine dell'acquisizione

La FTC ha dichiarato che continuerà ad indagare su Xbox e Activision-Blizzard anche dopo l'eventuale fine dell'acquisizione.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

L'affare tra Xbox e Activision-Blizzard non finirà anche quando finirà realmente, perché la FTC ha dichiarato che continuerà a vigilare sulle aziende in ogni caso.

La storia che ha messo al centro come non mai Xbox Game Pass (vi potete abbonare anche tramite Amazon) ha concentrato le attenzioni di tutto il mondo videoludico, e in particolare degli enti regolatori.

Il percorso degli enti è stato lunghissimo e sta arrivando lentamente alla fine, con la CMA che per esempio ha dato una prima approvazione provvisoria all'acquisizione.

Tra gli enti più agguerriti c'è la Federal Trade Commission, che ha già scambiato molti colpi con Microsoft nei mesi, con tanto di ricorsi proposti e respinti.

Lo zelo della FTC non finirà affatto presto, perché i due colossi del mondo dei videogiochi saranno sempre sotto l'occhio vigile dell'ente (come riporta Onmsft).

La FTC andrà avanti con il processo interno contro l'acquisizione dopo averlo sospeso durante l'estate, secondo un ordine emesso oggi dall'agenzia. Questo significa che la FTC può tecnicamente continuare a contestare l’accordo anche dopo la sua conclusione, ma probabilmente non ne impedirà la conclusione entro il 18 ottobre.

Lo ha spiegato la portavoce dell'ente, Victoria Graham:

«La FTC continua a ritenere che questo accordo costituisca una minaccia per la concorrenza. [...] Il nostro focus attuale è sul processo di appello federale»

La decisione arriva dopo che una corte d’appello statunitense ha negato la richiesta della FTC di sospendere l’acquisizione a luglio, dando a Microsoft l'assist per trovare un primo accordo con la CMA.

La FTC è stata per altro al centro delle cronache in questi giorni ma per altri motivi, ovvero il massiccio leak di Xbox che ha svelato tra le altre cose anche il design di nuove console.

Leak che all'inizio si pensava potessero essere imputati proprio all'ente, ma Microsoft ha specificato che i legislatori non hanno colpa per questa fuga di dati.

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