The Last of Us, multiplayer «ridimensionato» su suggerimento di... Bungie

Secondo quanto svelato da Jason Schreier, Sony ha deciso di ridimensionare il multiplayer di The Last of Us dopo le perplessità espresse da Bungie.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Meglio avere un gioco che si fa attendere ad uscire e quindi rinviarlo, che uno forzato ad uscire e che sarà costretto a essere un brutto gioco. Si diceva più o meno così, dalle parti di Nintendo – e deve averlo pensato anche Sony in merito al progetto multiplayer legato a The Last of Us.

Nelle scorse ore, vi abbiamo infatti raccontato del messaggio di Naughty Dog, che anticipava di avere bisogno di ancora un po' di tempo per lavorare al progetto, che inizialmente doveva essere una modalità multiplayer di The Last of Us - Parte II, arrivato nel 2020. Da allora, l'idea è cresciuta e diventata standalone, salvo poi chiudersi nel silenzio.

Un report di Jason Schreier, giornalista di Bloomberg noto per le sue anticipazioni, conferma che ci sono delle grandi manovre in corso presso PlayStation Studios e che se non abbiamo visto il gioco multiplayer di The Last of Us nel recente PlayStation Showcase c'è un motivo.

Sappiamo che Sony sta tentando più o meno convintamente una virata verso giochi (anche) multiplayer e live service, nel tentativo di rendere più costanti le sue entrate. I suoi single player storydriven, infatti, sono produzioni molto costose, ma incassano solo al momento della vendita della singola copia: i game as a service, invece, portano entrate costanti.

Certo, la difficoltà in quel caso è trovare una formula che coinvolga davvero i giocatori nel lungo periodo: formula che, a quanto pare, per ora il multiplayer di The Last of Us non avrebbe.

Come scrive Schreier, infatti, a portare Sony a rivalutare l'intero progetto è stata nientemeno che Bungie. Recentemente acquisita, la compagnia porta in dote la sua straordinaria esperienza con Destiny, che vive con una community sempre popolosa, attiva e innamorata.

Sarebbe stata Bungie a «porre delle domande» in merito al progetto multiplayer, soprattutto a come avrebbe potuto tenere coinvolti i giocatori nel lungo periodo. Come scrive il giornalista di Bloomberg:

«Bungie ha posto delle domande sulla capacità, del progetto multiplayer di The Last of Us, di mantenere i giocatori coinvolti in un lungo periodo di tempo. Questo ha portato a una riorganizzazione».

Il tentativo di Sony di portare un'etichetta di qualità anche sui giochi live service, insomma, passa per la valutazione di Bungie.

Sempre secondo Bloomberg, dopo questo feedback il progetto a tema The Last of Us sarebbe stato ridimensionato, con gran parte del team assegnata a un progetto differente.

In questo caso, Schreier scrive:

«Il team la lavoro sul gioco è stato ridimensionato, dopo una recente valutazione, riferiscono le fonti, che chiedono di non essere nominate. Sul progetto rimane un piccolo gruppo, mentre la compagnia sta valutando la direzione.

Sebbene il gioco non sia stato cancellato, molti dei suoi sviluppatori sono stati assegnati ad altri progetti».

Chiaramente, le perplessità di Bungie sono importanti nella visione di Sony, come confermerebbe il report di Schreier. Creare un multiplayer a marchio The Last of Us incapace di coinvolgere o funzionare nel lungo corso potrebbe essere sia uno spreco di soldi e forze, sia un colpo basso per l'amata proprietà intellettuale. Che, peraltro, di recente ha anche incassato una versione PC assolutamente deludente, ancora non all'altezza anche a distanza dalla release e molte patch correttive dopo.

Per il futuro che coinvolge anche i live service, insomma, Sony non sarebbe intenzionata a fare un passo falso con la saga di Naughty Dog. Rimane da vedere quando, quindi, avremo ulteriori novità ufficiali sul multiplayer a tema The Last of Us. Nel frattempo, potete giocare Part II (lo trovate su Amazon): vi terrà impegnata la mente per un bel po'.

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