Possiamo ormai definire ufficialmente concluso il controverso e ampiamente discutibile sviluppo di The Day Before, titolo che, secondo le promesse di FNTASTIC, avrebbe dovuto essere un ambizioso MMO survival post-apocalittico, ma che ha enormemente deluso quei pochi fan che ancora ci credevano e cominciato ad assumere i connotati di quella che pare essere una truffa in piena regola.
Il titolo si era pubblicizzato in maniera tale da ricordare fortemente The Last of Us (che trovate, invece, su Amazon), non solo per il tipo di logo utilizzato ma anche per le sue ambientazioni.
Il lancio, come è ormai noto, è andato molto diversamente dalle aspettative: dopo un'incredibile quantità di recensioni negative che hanno reso The Day Before uno dei peggiori giochi su Steam, lo studio FNTASTIC ha annunciato la chiusura per via di mancanza di fondi, a causa del presunto flop finanziario del gioco.
Un titolo che, vale la pena ricordarlo, non era uscito da nemmeno una settimana ed è stato reso disponibile solo in accesso anticipato, con la promessa dunque di aggiornarlo e finirlo nel corso del tempo.
Se questo annuncio clamoroso aveva gettato diversi quesiti sul futuro di The Day Before, adesso possiamo dire che non ci sono più dubbi: il gioco è stato infatti ufficialmente rimosso dal catalogo di Steam e non è più acquistabile in alcun modo.
The Day Before can no longer be purchased on Steam pic.twitter.com/clHDh9up0v
— Wario64 (@Wario64) December 11, 2023
Una produzione che comincia maggiormente ad assumere i connotati di quella che pare essere una manovra intenta a prendere quanti più soldi possibili e fuggire alla prima occasione — alimentata dal fatto che gli sviluppatori e lo studio stanno facendo sparire ogni possibile traccia della loro esistenza dal web.
A questo punto non resta che augurarci che Steam possa intervenire e rimborsare prontamente chiunque sia rimasto coinvolto in questa grave vicenda, anche se magari hanno già superato le canoniche due ore di limite.
Nel frattempo, la prossima volta che sceglierete di dare credito a quei team che accusano chi sta semplicemente facendo il suo lavoro di fare "disinformazione", forse vi ricorderete di questa storia e ci penserete due volte prima di affidare i vostri soldi a chi non li merita.