Sono passati dieci anni dal video sfottò di PlayStation sui giochi usati

Il 10 giugno 2013 (era già l'11 in Europa) Sony pubblicò il video che si faceva beffe della confusione intorno alla presentazione di Xbox One.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sbagliare la comunicazione attorno al lancio di un prodotto può essere una cosa molto molto delicata, soprattutto se questo lascia il fianco scoperto per le scorribande di chi vuole conquistare la tua stessa fetta di mercato. Lo apprese sicuramente Microsoft con il lancio di Xbox One – che tutt'oggi ricorda l'evento che lasciò più di un dubbio e che offrì una manciata di assist a porta vuota a PlayStation 4.

Uno di questi, sicuramente, lo ricordiamo tutti: era il 10 giugno 2013 negli USA (ma era già l'11 dalle nostre parti), quando Sony decise di capitalizzare sulla politica fumosa di Xbox One sulla condivisione dei giochi usati e come si potevano prestare agli amici.

Se Microsoft parlava di una sola possibilità di cessione del gioco e di possibili controlli always-online, la compagnia giapponese pubblicò un video di puro sfottò, dove Shuhei Yoshida e Adam Boyes mostravano un tutorial su come prestare i giochi usati su PS4.

Il video, con gli anni, ha raggiunto quasi 20 milioni di visualizzazioni e viene tutt'oggi ricordato come esempio di marketing istantaneo ed efficace: in una ventina di secondi, Sony non citava mai Xbox ma faceva capire ai giocatori perplessi che la sua PS4 non avrebbe portato in dote le caratteristiche di Xbox One che non li avevano convinti, in merito ai giochi usati.

Oggi, se ci pensiamo, in soli dieci anni il mercato è cambiato tantissimo. Prima di tutto, per il ruolo dei giochi in copia fisica, che rappresentano una parte delle vendite e non fanno più la parte del leone.

E anche per come le due compagnie gestiscono la loro comunicazione, considerando che da qualche tempo Sony ha perso un po' di quello smalto che l'aveva contraddistinta nella vecchia generazione, con alcune inversioni a U su idee come la cross-generazionalità e dichiarazioni non entusiasmanti sul prezzo dei titoli. Oltretutto, Xbox stessa non disdegna le frecciatine, di tanto in tanto, come dopo il recente PS Showcase.

L'evento di Xbox One è comunque ancora oggi ricordato come un esempio di come non presentare un prodotto: anche il suo focus su Kinect, che faceva aumentare il prezzo della console e senza il quale pareva One non potesse essere venduta, non fu un esempio di grande brillantezza.

Ora è la volta di PlayStation 5 e di Xbox Series X|S, di una Sony che insegue i suoi AAA caratteristici provando ad affacciarsi nei GaaS, mentre Microsoft spinge forte sui servizi in abbonamento e sul cloud gaming. È passata solo una (ricca) generazione, ma è un'altra era geologica, per l'industria dei videogiochi.

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