Sea of Stars è diventato con tutta probabilità il caso videoludico del'anno

Il JRPG uscito di recente è uno dei casi dell'anno, visto che Sea of Stars ha raggiunto l'obiettivo annuale in una settimana.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Questo è stato uno degli anni più prolifici della storia recente, ma il 2023 non è solo l'anno dei tripla A ma anche di Sea of Stars, che è diventato uno dei casi più interessanti di questa stagione.

Il titolo, che era stato lanciato gratuitamente su tutti gli abbonamenti come PlayStation Plus e Xbox Game Pass (vi potete abbonare anche tramite Amazon) è riuscito in ogni caso a generare delle vendite reali molto importanti.

In maniera similare a quanto accaduto ad Hi-Fi Rush all'inizio dell'anno, che per altro ha avuto dalla sua anche un lancio improvviso al momento dell'annuncio, Sea of Stars è decisamente un successo.

Al day one è riuscito a piazzare 100mila copie vendute, quindi fuori dagli abbonamenti sopracitati, che per una produzione del genere è decisamente un risultato imponente.

Ma Sea of Stars è riuscito a mantenere una costanza anche al di fuori dell'hype delle prime ore perché, stando alle rilevazioni, il team di sviluppo ha raggiunto l'obiettivo di vendite annuali in una settimana.

Con oltre 250mila copie vendute, il team di sviluppo annuncia di aver raggiunto le vendite ipotizzate per il primo anno dall'uscita.

«Avevamo delle proiezioni per il primo anno, ma a voi è bastata una sola settimana. Grazie», commenta il team di sviluppo in un post ufficiale.

Per capitalizzare il successo, il team è ora impegnato a realizzare alcuni DLC mentre un gruppo separato di sviluppatori si mette al lavoro sul prossimo gioco del team.

L'espansione si chiama Throes of the Watchmaker e formerà più legami narrativi tra Sea of Stars e The Messenger, titolo precedente dello studio apprezzato allo stesso modo da critica e pubblico, ma decisamente meno redditizio.

Un successo decisamente meritato per Sea of Stars, come vi abbiamo spiegato anche nella nostra recensione, dicendo che se i grandi studi «guardassero con attenzione a ciò che Sabotage Studio e Matthias Linda hanno fatto per il genere, aprendosi finalmente a ciò che si produce oltreoceano, probabilmente si spianerebbe la strada a una nuova e salvifica rivoluzione.»

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