Sarebbe terminato nel peggiore dei modi il controverso sviluppo di The Day Before: dopo la chiusura dello studio, ora non è più nemmeno acquistabile su Steam. A quanto pare, però, non è finita qui.
Il titolo si era pubblicizzato in maniera da ricordare The Last of Us (capolavoro che trovate, invece, su Amazon), cercando di ingannare l'utenza.
Il lancio è poi andato molto peggio dalle aspettative, con un'incredibile quantità di recensioni negative che hanno reso The Day Before uno dei peggiori giochi su Steam.
Ora, dopo che lo studio Fntastic ha annunciato la chiusura per via di mancanza di fondi, sembra proprio che il team abbia tentato un'ultima "mossa", cambiando nome.
Proprio così: come riportato anche da GamesRadar, lo sviluppatore Fntastic ha modificato nome in Mytona Fntastic.
So, FNTASTIC is changing all of their other games on Steam to different companies.
— Bigfry🍟 (@BigfryTV) December 11, 2023
Who is 'Eight Points' and why do they now own The Wild Eight?
Some shits going on lol pic.twitter.com/U0XpmtgeKY
Lo studio starebbe quindi cercando di coprire le proprie tracce. Nelle ultime 24 ore, The Day Before e il gioco precedente dello studio, Propnight, hanno visto cambiare i loro sviluppatori, come documentato da SteamDB.
Entrambi i giochi hanno cambiato lo sviluppatore da "Fntastic" a "Mytona Fntastic" per alcune ore, prima di tornare a "Fntastic".
Altrove, un altro gioco dello studio, il gioco cooperativo di sopravvivenza del 2019 The Wild Eight, ha visto il suo sviluppatore rinominato in "Eight Points".
Come hanno scoperto gli "investigatori" di Steam, tuttavia, questo è solo il nome con cui Fntastic si chiamava prima di passare al suo nome attuale nel 2017.
Una mossa abbastanza bieca, sebbene non è chiaro come evolverà la questione legata al flop di The Day Before, rimborsi inclusi (che a quanto pare hanno già preso il via).
A questo punto non resta che augurarci che Fntastic sparisca definitivamente dalle scene, per non farsi rivedere mai più.
Del resto, parliamo di un team che si è permesso di accusare chi stava semplicemente facendo il suo lavoro di fare "disinformazione", ossia la stampa specializzata.