Lo sparatutto più controverso è in cima alle classifiche dei più venduti su Steam

Six Days in Fallujah ha iniziato la sua fase di Early Access e a quanto pare il gioco ha ottenuto un discreto successo su Steam.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Six Days in Fallujah ha fatto parlare di sé nei mesi scorsi, visto che si tratta di uno degli sparatutto in soggettiva a sfondo bellico più controversi di sempre.

Lasciando da parte FPS "classici" come Modern Warfare 2 (che trovate su Amazon a prezzo interessante) il gioco di Victuria è stato accusato di essere troppo realistico.

Basato su fatti storici realmente accaduti, il gioco si pone l'obiettivo di replicare le orribili pratiche sofferte dai civili nella serie di sconti a fuoco nella città dell’Iraq che dà nome al gioco.

Ora, dopo che Victura ha annunciato che la fase Early Access di Six Days in Fallujah sarebbe iniziata il 22 giugno, a quanto pare il gioco ha ottenuto un discreto successo.

Come riportato anche da ComicBook, il gioco è attualmente il secondo titolo più venduto sulla piattaforma Valve, ossia Steam, dietro solo al successo di BattleBit Remastered.

Secondo gli utenti, il gioco sviluppato da Highwire Games è piuttosto buono, o almeno questo è ciò che suggeriscono le recensioni "molto positive" su Steam. 

Al momento in cui scriviamo, l'83% delle oltre 2900 recensioni degli utenti consiglia di aggiungere il gioco per PC alla propria libreria. 

Per chi non lo sapesse, Six Days in Falljuah è uno sparatutto tattico in prima persona con spazi di missione generati proceduralmente basati suglo eventi reali della seconda battaglia di Fallujah del 2004, nella guerra in Iraq. 

Stando a un'indiscrezione di David Jaffe, nel corso del suo travagliato sviluppo il gioco sarebbe passato anche per le mani di Santa Monica Studio.

Le contradditorie dichiarazioni degli sviluppatori hanno parlato di un prodotto che non vuole essere politico ma che tratta un crimine di guerra dal punto di vista dei marines americani.

Ma non è tutto: mesi fa l'ex streamer Alanah Pearce aveva reso noto di essere stata invitata caldamente a non parlare delle controversie sul gioco, per evitare possibili revoche della sua green card.

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