GameStop, un intero negozio si è licenziato al day one di Tears of the Kingdom

Il lancio di videogiochi come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è fondalmentale per negozi come GameStop. Per quelli che rimangono aperti, almeno.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Molte storie di GameStop sono state raccontate negli ultimi anni, ma le dimissioni di massa al day one di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom sorprendono senz'altro.

Il nuovo capolavoro per Nintendo Switch, che trovate anche su Amazon, è una di quelle che uscite che possono tranquillamente svoltare la stagione, se non l'interno anno, di un negozio di videogiochi.

Basta guardare i numeri che ha registrato in soli 3 giorni, con un quantitativo di copie vendute che fa spavento.

Per questo la reazione dei dipendenti di GameStop, che un po' in tutto il mondo lamentano condizioni di lavoro scadenti, è molto singolare.

Il 12 maggio 2023 anche nel Michigan i giocatori hanno potuto mettere le mani su Tears of the Kingdom. O meglio, almeno i giocatori che non sono clienti di uno specifico GameStop.

La storia che riporta Kotaku è a dir poco emblematica, infatti.

Lo staff del GameStop di Brighton si è infatti dimesso completamente in massa proprio la day one del titolo per Nintendo Switch.

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«Purtroppo a causa delle cattive condizioni di lavoro, lo staff del Brighton GameStop ha deciso di dimettersi, con effetto immediato», recita il foglio affisso fuori dal negozio, che illustra le condizioni di lavoro:

«Il management fa lavorare troppo, sottopaga e sottovaluta i suoi lavoratori in prima linea, stabilisce aspettative irrealistiche e minaccia costantemente il licenziamento per qualsiasi dipendente che non può superarle.»

Non è la prima volta che i dipendenti dei GameStop reagiscono in questo modo, e sono ben note le pratiche aggressiv di gestione dei punti vendita ormai da anni.

Per altro proprio questo punto vendita in questione avrebbe tenuto il classico lancio di mezzanotte, che probabilmente è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La catena è decisamente in crisi, ma la colpa non è della gestione ma della mancanza di nuovi e importanti videogiochi, per GameStop stessa.

Ma la vera storia dell'azienda rimane quella legata alle azioni di Wall Street, che presto verrà raccontata anche al cinema.

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