Continua l'ondata di licenziamenti del 2023 del mondo videoludico, stavolta ad un colosso apparentemente solido come Epic Games, che ha annunciato la rimozione del 16% della propria forza lavoro.
Verrebbe da pensare che i guadagni di Fortnite (con tutto il suo merchandise che trovate su Amazon) abbiano reso Epic un'azienda in salute e lontana dai pericoli, ma non è così.
Come riporta Bloomberg, infatti, l'azienda ha annunciato una serie di licenziamenti di massa davvero imponenti.
Epic Games ha licenziato in totale 870 dipendenti, con l'obiettivo di mantenere i costi. Tim Sweeney, amministratore delegato dell'azienda, ha infatti ammesso con una nota ai dipendenti che il flusso finanziaro non è positivo in questo periodo:
«Da un po’ di tempo spendiamo molto più denaro di quanto guadagniamo. Ero da tempo ottimista sul fatto che avremmo potuto superare questa transizione senza licenziamenti, ma in retrospettiva vedo che questo non era realistico.»
I tagli di posti di lavoro riguarderanno circa il 16% della forza lavoro, secondo fonti di Jason Schreier che si è occupato del report anche attraverso testimonianze.
Nella nota ai dipendenti, Sweeney ha infatti affermato che la crescita di Epic è stata guidata principalmente dal programma Fortnite Creator, che però non è abbastanza remunerativo. Con questo programma, infatti, Epic dà il 40% delle entrate ai creatori, generando dei flussi di entrata inferiori rispetto a quelle regolari di Fortnite.
«Il successo con l’ecosistema dei creatori è un grande risultato, ma significa un importante cambiamento strutturale per la nostra economia», scrive Sweeney nella nota.
E non è finita qui, per altro. Altre 250 persone lasceranno Epic attraverso due cessioni: la vendita del sito musicale Bandcamp, che Epic ha acquisito l'anno scorso, e uno spin-off della società di marketing SuperAwesome, che si è unita a Epic nel 2020.
La notizia arriva a poche ore dai licenziamenti di Blizzard, molto meno imponenti, ma che fanno comunque parte di un quadro preoccupante per l'industria.
La software house americana si unisce quindi alla ormai lunghissima schiera di aziende che hanno licenziato in masse i propri dipendenti, tra i quali ci sono anche BioWare e CD Projekt Red, giusto per citare alcuni dei casi più recenti.