Difficile ricordare nella storia recente un engine riuscito a compromettere la sua reputazione e fare infuriare così tanti sviluppatori in poco tempo, ma dopo l'annuncio di una nuova supertassa legata alle singole installazioni di ogni singolo videogioco, Unity è riuscita ad unire tantissimi team diversi in un'unica rabbia collettiva.
Ma andiamo con ordine: il caso è montato nella scorsa giornata, quando Unity, uno degli engine più popolari e utilizzato su alcuni dei videogiochi più importanti, da indie come Cult of the Lamb e Vampire Survivors a prodotti di spessore come Genshin Impact e i remake di Pokémon Diamante e Perla (li trovate su Amazon).
Si tratta infatti di un motore grafico non solo semplice da utilizzare, ma anche con costi più contenuti rispetto a concorrenti come Unreal Engine. O almeno, lo era fino a poche ore fa, quando è stata annunciata la nuova controversa tassa per gli sviluppatori.
I diversi team stanno già cercando di capire se passare a un nuovo engine o se procedere addirittura con una causa in tribunale, ma nel frattempo c'è già chi ha minacciato azioni drastiche: Massive Monster ha già minacciato di togliere Cult of the Lamb dagli store e anche Innersloth ha fatto lo stesso con il suo Among Us.
I bet Steam, Epic, Sony, Nintendo, and Microsoft will love having waves of developers pulling their games.
— Forest (@forte_bass) September 12, 2023
Innersloth has always paid Unity appropriately for licenses and services we use. I'm not a discourse guy, but this is undue and *will* force my hand. https://t.co/zLC9a8lBED
In seguito alle numerose — e comprensibilissime — polemiche arrivate dagli sviluppatori, Unity ha deciso di rispondere con un nuovo messaggio per fare chiarezza sulla situazione.
Pur ammettendo che c'è «frustrazione e confusione» da parte di molti sviluppatori, il messaggio in questione può essere riassunto in questo modo: non vi è alcuna intenzione di fare passi indietro sulla supertassa.
We want to acknowledge the confusion and frustration we heard after we announced our new runtime fee policy. We’d like to clarify some of your top questions and concerns:
— Unity (@unity) September 13, 2023
Who is impacted by this price increase: The price increase is very targeted. In fact, more than 90% of our…
Ovviamente, i "chiarimenti" di Unity non sono serviti a rasserenare la situazione: gli sviluppatori sono più arrabbiati che mai e continuano a implorare i piani alti di fare dietrofront totale su questa decisione, anche se ormai la fiducia e la reputazione sembrerebbe decisamente compromessa.
Ad accendere ulteriormente la discussione c'è stata anche un'ulteriore scoperta: diversi dirigenti di Unity — incluso il CEO John Riccitiello — hanno venduto moltissime azioni appena prima di pubblicare l'annuncio della supertassa.
E considerando l'inevitabile crollo delle azioni di Unity, dopo le rivolte degli sviluppatori, molti cominciano a sospettare che non si sia trattato di tempistiche casuali. Da parte nostra, possiamo soltanto continuare a monitorare la situazione e augurarci che ci siano ripensamenti nel più breve tempo possibile.