Il caso Unity ha già trovato il primo agnello sacrificale

Cult of the Lamb verrà rimosso dal mercato se Unity non farà dietrofront con la sua ultima mossa, minacciano gli sviluppatori.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Unity, il noto motore di sviluppo utilizzato soprattutto dai team indipendenti per facilità di approccio e di utilizzo, ha lanciato una notizia che ha scosso il mercato dei videogiochi ed ha già fatto la prima vittima, l'agnello sacrificale Cult of the Lamb.

L'amato titolo indie pubblicato da Devolver Digital, che trovate su Amazon se volete supportare il team, si era già espresso in maniera comprensibilmente dura contro Unity tramite i suoi portavoce.

Dopo la supertassa che verrà applicata agli sviluppatori, per cui l'azienda che gestisce Unity prenderà una percentuale ad ogni installazione di un videogioco sviluppato con quell'engine, il team di Cult of the Lamb è stato tra i primi a commentare ferocemente la notizia.

Ora Massive Monster, il team di sviluppo, ha annunciato che ritirerà dal mercato il suo titolo di successo se la situazione non cambierà.

Come riporta PC GamesNinfatti, il team ha emesso un ultimatum molto chiaro in vista di ciò che potrebbe succedere agli sviluppatori Unity.

Secondo il nuovo piano di tariffazione, gli sviluppatori che utilizzano il livello gratuito dei servizi di sviluppo di Unity sono tenuti a pagare una tariffa di 0,20 dollari ogni volta che un giocatore installa i propri giochi, una volta che tali giochi hanno ricevuto oltre 200.000 download e generato più di 200.000 dollari di entrate. Agli sviluppatori che utilizzano il livello Unity Pro verrà addebitata una tariffa inferiore per download e non dovranno pagare finché i loro giochi non avranno raggiunto soglie di download e entrate più elevate. Le modifiche dovrebbero essere introdotte all’inizio del 2024.

Rispondendo ad uno dei tanti post sulla vicenda, il team ha dichiarato che rimuoverà il gioco dal mercato:

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«Acquistate subito Cult of the Lamb, perché lo elimineremo il 1° gennaio.»

Un comprensibile e anche sacrosanto ultimatum, viste le condizioni in cui gli sviluppatori potrebbero ritrovarsi a lavorare in futuro.

Quello di Unity sembrerebbe essere un vero e proprio autogoal, dato che gli sviluppatori stanno anche già cercando di capire quale potrebbe essere il prossimo engine su cui lavorare, anche a costo di ripartire da zero.

Un altro brutto colpo per il settore in generale che, per stessa ammissione degli sviluppatori, è sempre più difficile da vivere.

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