Call of Duty su Xbox farebbe perdere «tanti soldi» a Microsoft, secondo la CMA

Nonostante la CMA abbia bloccato l'affare Xbox e Activision, l'ente ha spiegato che trasformare Call of Duty in un'esclusiva non avrebbe senso.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nonostante la CMA abbia a tutti gli effetti imposto uno stop all'acquisizione di Activision Blizzard nel gruppo Xbox, l'ente antitrust ha chiarito ancora una volta che la vicenda non è affatto legata alla potenziale esclusività di Call of Duty, spesso messa in discussione come uno dei punti chiave dell'intera controversia.

La più grande forza della saga sparatutto sta infatti nel suo essere un titolo multipiattaforma (trovate Modern Warfare 2 su Amazon): di conseguenza, Microsoft non avrebbe alcun interesse a trasformarlo in esclusiva.

Un aspetto che del resto è stato spesso ribadito dallo stesso Phil Spencer, che ha spiegato in più di un'occasione come Microsoft vuole che la saga resti su tutte le console nelle sue versioni migliori possibili.

Quel che appare curioso è che perfino la CMA ha voluto dare ragione — almeno in questo — alla casa di Redmond, arrivando perfino a dichiarare che per la compagnia non avrebbe alcun senso non rilasciarlo su PlayStation.

In una nota prontamente segnalata da IGN.com, l'ente regolatorio britannico sottolinea infatti che Microsoft perderebbe «tanti soldi» se scegliesse di trasformalo in un franchise esclusivo:

«Non sarebbe finanziariamente redditizia per [Microsoft] ingaggiare una strategia di preclusione totale».

In altre parole, Xbox non avrebbe alcun motivo di non rilasciare Call of Duty su altre console, dato che finirebbe soltanto per perdere una maggiore quantità di denaro rispetto alle previsioni.

Una risposta che, di fatto, smentisce le teorie di Sony, che ha spesso sottolineato le sue preoccupazioni sulla possibile esclusività della saga sparatutto.

Ma se la CMA ha dato ragione a Microsoft in questo aspetto, che in precedenza si credeva fosse il più importante, perché alla fine è arrivato il blocco all'affare? Semplicemente per preoccupazioni legate a un possibile monopolio sul settore del cloud gaming, e non per Call of Duty.

Una scelta decisamente discutibile, che ovviamente non ha reso felice la casa di Redmond, arrivata a definirlo addirittura «il giorno più buio dell'azienda» nel Regno Unito.

In ogni caso, pare che il gruppo — dopo essere pronto a contestare legalmente la decisione — ha comunque deciso di continuare dritto per la sua strada, annunciando addirittura un nuovo accordo legato all'acquisizione.

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