Battlefield aumenta i prezzi delle microtransazioni, ma non ovunque

Electronic Arts ha annunciato una botta di inflazione per Battlefield, che vedrà una modifica dei propri prezzi in molte parti del mondo.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Per quanto possa sembrare strano e difficile da comprendere, anche i contenuti digitali sono vittime dell'inflazione, e ora ce lo dimostra Electronic Arts con Battlefield.

Certo alzare i prezzi non è una mossa troppo brillante per spingere le persone a giocare Battlefield 2042, che già di suo non è che sia andato benissimo (nonostante il prezzo molto basso su Amazon).

La speranza è che nel nuovo episodio della saga si possa trovare una nuova linfa vitale, visto che secondo Electronic Arts sarà "completamente nuovo".

Mentre la stessa EA sta facendo pulizia dei suoi titoli negli store digitali, buttando metaforicamente fuori dalla finestra anche degli episodi di Battlefield.

Quelli che rimangono, invece, saranno ancora più costosi.

A partire dal 1 giugno, come riporta VGC, Electronic Arts modificherà i prezzi della valuta di Battlefield.

La valuta virtuale può essere utilizzata per acquistare oggetti estetici per armi, veicoli ed elementi del Battle Pass nella serie di sparatutto di DICE, la cui conversione con il denaro reale sarà modificata.

«Questo fa parte di una decisione di Electronic Arts per adeguare i prezzi per gli acquisti di servizi live dopo aver valutato la loro esposizione alle attuali fluttuazioni economiche globali», ha affermato EA.

Le modifiche non sono globali, perché in alcuni casi ci saranno degli aumenti ma in altri addirittura delle riduzioni, mentre in altri ancora i prezzi non verranno modificati.

EA non ha fornito un elenco di prezzi aggiornati, rimandando i giocatori a fare riferimento ai loro negozi locali o al sito dell'assistenza di EA per ulteriori informazioni sulle modifiche imminenti.

Continua quindi la grande diatriba sulle microtransazioni, che si infiamma soprattutto in questi casi. Battlefield non è in ogni caso uno tra i giochi più costosi, almeno.

Un percorso che ha affrontato anche Mario Kart Tour, che di recente ha avuto i suoi bei problemi con gli acquisti in-app.

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