Ormai siamo abituati ai videogiochi online, così come alle loro microtransazioni spesso invadenti ed eccessive. Ci sono titoli, però, che indugiano più di altri nelle tasche dei giocatori.
Ormai anche videogiochi single player contengono acquisti in-game da tempo, come accaduto per gli ultimi Assassin’s Creed ad esempio (che trovate su Amazon).
È indubbio, però, che sono le produzioni multiplayer online ad approfittarsi di più di questo nuovo tipo di monetizzazione, soprattutto free-to-play come Diablo Immortal che ha costretto Blizzard ad inserire anche un aiuto per i giocatori a questo proposito.
Anche titoli come Mario Kart Tour, inizialmente insospettabili, si è perso nelle microtransazioni anche se, per un periodo, sembrava voler abbandonare del tutto questo tipo di monetizzazione.
Oltre ad esserci sempre più tipologie differenti di microtransazioni, sono aumentati anche i videogiochi che fanno uso di queste ovviamente.
Oggi l’offerta di videogiochi multiplayer online, soprattutto free-to-play, è sconfinata e difficile da monitorare. Ma qualcuno l’ha fatto, cercando di scoprire quali sono i titoli con le microtransazioni più costose.
Lo studio, condotto da Japan-101, ha analizzato canali ufficiali e non ufficiali per l'acquisto di valute di gioco, per capire quali sono i videogiochi che costano di più.
Il dato interessante è che i vecchi titoli online sono più suscettibili all’inflazione delle valute di gioco. Probabilmente perché, all’epoca, c’era un modo differente di immaginare il sistema economico dei free-to-play che oggi influisce sull’effetto degli acquisti dei giocatori.
Path of Exile | Divine Orbs | 0.19594937066107400000 | 5.10 |
Guild Wars 2 | Gold | 0.04208870532601420000 | 23.76 |
World of Warcraft: Classic | Gold | 0.00220230888416087000 | 454.07 |
Lost Ark | Gold | 0.00060964801146004500 | 1,640.29 |
Star Citizen | Alpha United Earth Credit (aUEC) | 0.00015009344867928200 | 6,662.52 |
World of Warcraft | Gold | 0.00005158973989860650 | 19,383.70 |
Final Fantasy XIV | Gil | 0.00000087142032202264 | 1,147,551.85 |
Old School Runescape | GP | 0.00000044093812542268 | 2,267,891.89 |
RuneScape | GP | 0.00000004843769067902 | 20,645,080.02 |
Maplestory | Mesos | 0.00000001764022412966 | 56,688,622.13 |
Oltre al nome del gioco e dell’editore, la terza colonna riporta il prezzo medio (in dollari) per una unità di valuta virtuale, e al contrario il valore di un dollaro in valuta virtuale.
Path of Exile è quindi, ad oggi, il gioco con le microtransazioni più costose e con il valore più basso in dollari della valuta.
Non se la cava male neanche World of Warcraft: Classic che è al terzo posto, mentre l’amatissimo Final Fantasy XIV è molto più in basso… ma non così in basso.
Commentando i risultati, un portavoce di Japan-101 ha dichiarato:
«I risultati di questo studio mostrano la natura unica e dinamica delle economie virtuali, in cui il comportamento e l'attività dei giocatori giocano un ruolo significativo nel determinare il valore delle valute di gioco. Ciò evidenzia l'importanza del coinvolgimento dei giocatori e l'impatto che può avere sull'economia virtuale.»
Chissà se la classifica cambierà nei prossimi anni, con prodotti come Marvel Snap si saranno affermati… lui e le sue microtransazioni.
Le microtransazioni sono per altro un tema sempre molto controverso, soprattutto con dichiarazioni come quelle dei responsabili di aziende molto importanti come Electronic Arts.