Aliens Dark Descent | Recensione - Non è il nuovo XCOM, ma...
Abbiamo giocato ad Aliens Dark Descent, ultimo titolo dedicato ai leggendari e temibili xenomorfi: vediamo cosa aspettarci nella nostra recensione.
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
In sintesi
- Uno strategico oscuro nel mondo di Alien.
- La morte è permanente, quindi fate attenzione.
- Decine di Easter Egg e citazioni tratte dai film.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Tindalos Interactive
- Produttore: Focus Entertainment
- Distributore: Focus Entertainment
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Azione
- Data di uscita: 20 giugno 2023
Quello di Alien è sempre stato un franchise che nel mondo dei videogiochi ha trovato spesso e volentieri terreno fertile, sebbene con risultati alterni. Si va infatti dalle atmosfere raccapriccianti di un capolavoro come Alien Isolation, passando per le brutture sparacchine di un Aliens Colonial Marines. Vero anche che negli anni i casi sono stati molteplici, andando a toccare i generi videoludici più disparati. Con Aliens Dark Descent, però, si è deciso di portare l'universo degli xenomorfi all'interno del genere dei giochi di strategia.
Il nuovo videogioco ispirato alle creature immaginate da Dan O'Bannon e Ronald Shusett è infatti uno strategico in tempo reale in cui il giocatore è chiamato a guidare una squadra di Colonial Marines in mappe in cui la morte sarà permanente, qualcosa quindi di sensibilmente diverso rispetto ai "soliti" FPS o survival e andando solo a sfiorare il concetto alla base degli XCOM di Firaxis Games.
Prontissimi all'impegno, yeah!
Le vicende di Aliens Dark Descent si svolgono vent'anni dopo gli eventi raccontati in Alien 3, sulla luna di Lethe, un oscuro e inospitale pianeta sul quale è stato attivato il cosiddetto "Cerberus Protocol", al fine di fermare una letale e implacabile invasione di xenomorfi.
La fine della nave Otago, naufragata sul pianeta poche ore prima dell'attacco delle creature aliene, costringe una squadra di Marines a dover affrontare – e di conseguenza fermare – l'avanzata degli Alien.
L'obiettivo primario dei soldati sul pianeta sarà quindi quello di mettere la parola fine all'invasione e contrastarla, sebbene a complicare le cose ci penseranno non solo i classici xenomorfi, bensì anche vere e proprie squadre di mercenari, androidi e altre pericolosità di vario tipo, molte delle quali provenienti di peso dalla saga cinematografica di Alien.
In Dark Decscent, infatti, faranno capolino i leggendari alieni, inclusi ovviamente i viscidi Facehugger e la temibile Regina, sebbene anche il cast di umani appaia da subito pronto e agguerrito: in prima fila troviamo Maeko Hayes, vice amministratore della stazione di Pioneer di Lethe, seguito da Jonas Harpe, sergente dei Colonial Marines degli USA e infine Barara Pryce, direttrice della colonia per la Weyland-Yutani Corporation (un nome, questo, che non potrà non far venire un brivido lungo la schiena).
Come accennato poco sopra, il mondo di gioco di Aliens Dark Descent è persistente. Cosa vuol dire questa parola? Semplice, che qualsiasi azione, modifica o morte all'interno di un determinato livello sarà permanente.
Un portellone viene distrutto durante una missione? Rimarrà così fino a che il giocatore non deciderà di iniziare una nuova partita. Un soldato viene suo malgrado dilaniato da uno xenomorfo? Resterà morto, lì, per sempre.
Le salme dei Marines uccisi in battaglia rimarranno quindi sul campo, senza alcuna abilità di resurrezione dalla nostra.
Ciò aggiunge sicuramente un tocco in più all'esperienza, visto che il non poter fare tornare in vita i soldati caduti renderà le sfide contro gli Alien ancora più serrate e al cardiopalma, sebbene il tutto non durerà troppo a lungo: il gioco messo in piedi dal team Tindalos Interactive e prodotto da Focus Entertainment è di base infatti abbastanza breve.
Agli infrarossi forse non si vedono...
Le missioni di Aliens Dark Descent sembrano incentivare in ogni caso la preparazione prima di lanciarsi in battaglia: saremo infatti chiamati a scegliere un team di quattro Marines, equipaggiandoli con le opportune armi e dotazioni militari scelte in base alla loro classe.
Una volta deciso quali saranno i soldati da mandare all'azione, atterreremo nella mappa di gioco dentro cui si svolgerà la missione, con l'obiettivo di tornare sani e salvi al punto di estrazione ma solo quando e se avremo "ripulito" la zona da ogni traccia aliena nemica.
L'interfaccia grafica – anch'essa ispirata al look dei film – metterà in mostra i parametri vitali e di stress, le risorse della squadra e il livello di pericolosità dei nemici, incluso il fatto se loro siano o no a conoscenza della nostra presenza sul terreno di scontro.
Ovviamente, più alto sarà lo stress dei Marines, maggiore sarà la possibilità di mancare il bersaglio durante gli scontri.
La possibilità di rallentare il tempo – ma non interromperlo del tutto – per poi tornare all'azione in tempo reale aiuterà e non poco, dando modo all'utente di gestire in tutta tranquillità la situazione, prima che gli xenomorfi decidano di attaccare in massa.
Ed è proprio in quel momento che la situazione in Aliens Dark Descent si farà decisamente più calda: gli alieni saranno infatti i vostri avversari principali, impegnati ad andare avanti e indietro per le mappe stando sempre all'erta. Il loro status cambierà una volta avvistata una preda, passando dalla semplice pattuglia alla vera e propria caccia spietata.
I Marines verranno infatti letteralmente braccati e, se scovati, dovranno ingaggiare un combattimento o riuscire a nascondersi alla vista degli alieni, i quali desisteranno dal cacciarci riprendendo quindi la normale attività di pattuglia. La possibilità di usare una boa di rilevamento – utile a scansionare porzioni della mappa, individuando i nemici in movimento – ci permetterà di capire dove e quando gli alieni potrebbero transitare, sebbene il più delle volte la loro imprevedibilità prenderà in contropiede i poveri soldati umani, com'è giusto che sia.
Questo va unito al fatto che gli xenomorfi decideranno spesso e volentieri di distruggere le sonde coi loro artigli, quindi non fate troppo affidamento su di loro.
Gli scontri saranno caratterizzati da sparatorie spesso brevi ma decisamente serrate contro una manciata di alieni all'interno di angusti corridoi o stanze, visto che il più delle volte saremo a chiamati a resistere a vere e proprie ondate di xenomorfi. Il giocatore avrà spesso l'ordine di sigillare tutte le porte di sicurezza, al fine di evitare che altri alieni vengano a dare supporto alla nidiata, piazzando se possibile anche torrette a difesa degli ingressi principali.
Ai quattro soldati spetterà quindi il delicato compito di difendere coi denti e con le unghie i punti nevralgici della mappa, contro nugoli di alieni pronti a tutto pur di avere la meglio. Insomma, dimenticatevi i pratici nascondigli di Alien Isolation (che trovate anche su Amazon), visto che una volta ingaggiato un combattimento l'unica possibilità di sopravvivenza sarà avere la meglio nello scontro.
Tra una sparatoria e l'altra il gruppo di Marines potrà inoltre accamparsi per "riprendere fiato", in zone sicure che possono essere allestite all'interno di un'area specifica, ma solo ed esclusivamente in determinati punti strategici. I livelli di gioco andranno quindi studiati a fondo, visto che spesso e volentieri impararne la struttura potrà fare la differenza tra la vita e la morte.
I biomi (ne abbiamo avvistati circa una dozzina) spaziano da una base abbandonata preda degli xenomorfi a fabbriche in rovina, passando per scenari all'aperto sulla luna di Lethe, sempre dotati di quel fascino sci-fi che solo Alien sa restituire e che i fan hanno imparato a conoscere molto bene nel corso degli anni.
A livello tecnico, Aliens Dark Descent alterna alti e bassi, tra cui delle animazioni degli xenomorfi non troppo realistiche e in grado di risultare spesso "scollate" dal resto della messa in scena, inclusi gli stessi fondali. Ciò, per fortuna, viene furbescamente nascosto da un'atmosfera ben fatta, in grado di immergerci negli stessi ambienti angusti che ci aspetteremmo di trovare in un prodotto dotato di una licenza sempreverde come quella di Alien.
Ottimo anche il comparto audio, con gli stessi "blip" e colpi di mitragliatore che rompevano il silenzio in pellicole leggendarie come Aliens Scontro Finale.
Voto Recensione di Aliens: Dark Descent | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Ottima resa ambientale e atmosfera.
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L'idea della morte permanente aggiunge pepe al tutto.
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Escono Alien da tutte le "fot*ute pareti".
Contro
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Tecnicamente ha qualche magagna di troppo.
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Non durerà troppo a lungo.