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The Outlast Trials | Provato - L'orrore cooperativo

Abbiamo giocato a The Outlast Trials, nuovo capitolo della serie di survival horror a cura di Red Barrels, lanciato in Accesso Anticipato.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Outlast Trials
The Outlast Trials
  • Sviluppatore: Red Barrels
  • Produttore: Red Barrels
  • Distributore: Red Barrels
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX , XONE
  • Generi: Survival Horror , Multiplayer Online
  • Data di uscita: 18 maggio 2023 (Early Access) - 5 marzo 2024

Quando nel 2013 il primo Outlast vide la luce, furono in molti a rimanere piacevolmente colpiti dal survival horror sviluppato e pubblicato da Red Barrels, team indipendente fondato da programmatori precedentemente coinvolti nello sviluppo di big come Assassin's Creed e Uncharted.

Ambientato nel manicomio di Mount Massive, tra le vette del Colorado, il gioco ci immergeva in una terrificante casa di cura abbandonata, riaperta dalla Murkoff Corporation, una multinazionale con intenti non propriamente benefici. Impostato come un classico horror in soggettiva, il primo Outlast riuscì a farsi piacere di più, dimostrando come i mostri più terrificanti alberghino nella mente umana, prima ancora che nei corridoi di un manicomio.

Visto il successo ottenuto dal capitolo originale, Red Barrels pubblico poi prima il DLC Outlast: Whistleblower e successivamente anche un sequel ufficiale, Outlast 2, ambientato nello stesso universo del primo gioco, ma con personaggi diversi.

Con The Outlast Trials, ora in Accesso Anticipato, la serie punta ancora più in alto, proponendo un orrore psicologico sempre più agghiacciante e in grado di darci la possibilità di affrontare i pericoli in più persone, grazie a una modalità cooperativa che non sacrifica una marcata componente narrativa.

Se i primi due capitoli di Outlast erano nel complesso dei survival horror "tradizionali", in cui l'orrore andava di pari passo all'evolversi della trama, per il nuovo capitolo della serie Red Barrels ha deciso di fare le cose in maniera sensibilmente diversa, pur non tradendo lo spirito originale del franchise. 

Un cambio di rotta parziale ma necessario, che avvicina The Outlast Trials ai classici multiplayer asimmetrici, pur rimanendo PvE nelle meccaniche di base.

La fuga unica via

Dal primo istante, Trials presenta da subito l'ambientazione principale del gioco, una misteriosa struttura al cui interno vengono condotti esperimenti su persone ignare e indifese, come i senzatetto che non hanno più nulla da perdere.

Anche il nostro protagonista cadrà suo malgrado nella trappola, imprigionato in questo luogo oscuro e ripugnante ai fini di un qualche tipo di perversa ricerca scientifica non propriamente legale. Come se non bastasse, ben presto qualcuno ci avviterà in testa – letteralmente, con un trapano – uno strano casco dotato di un visore notturno, in grado di farci vedere nel buio (se masticate la serie Outlast saprete benissimo che si tratta di tratto distintivo del franchise sin dagli albori).

Le prime fasi fungono poco sorprendentemente da semplice tutorial, durante il quale il nostro personaggio verrà scaraventato senza un'apparente motivazione all'interno di un edificio fatiscente, nelle cui stanze e corridoi albergano assassini spietati che proveranno a farci a pezzi in tutti modi e, poco sorprendentemente, nella maniera più violenta e sanguinosa possibile.

L'obiettivo sarà quello di cercare una via d'uscita dal luogo dell'orrore, in un percorso che ci porterà a infliggere – e a subire – dolore e sofferenza.
Grazie a un editor starà a noi dare un'identità al protagonista
, il quale sarà in ogni caso "disumanizzato" sin dal primo istante e chiamato ben presto a scoprire i perché di questa ricerca portata avanti da questa misteriosa organizzazione. Assieme all'aiuto di altri disperati come noi, il nostro obiettivo sarà quindi quello di cercare una via d'uscita da questo luogo dell'orrore, un percorso che ci porterà a infliggere – e, ovviamente, subire – dolore e sofferenza senza soluzione di continuità.

A livello di gioco giocato, The Outlast Trials riprende elementi e meccaniche viste nei primi due capitoli della serie, il tutto con la consueta visuale in soggettiva e la possibilità di correre, saltare o scivolare. Non manca ovviamente neppure la possibilità nascondersi all'interno o sotto oggetti specifici – come armadietti o letti – al fine di sfuggire alle grinfie di un avversario particolarmente ostico intento a darci la caccia.

Esattamente come nei primi due capitoli, anche in questo caso la fuga sarà spesso e volentieri l'unica possibilità di sopravvivenza, visto che lo scontro aperto non sarà mai l'opzione giusta, considerata l'impossibilità di poter fronteggiare i propri avversari con armi o strumenti difensivi.

Si lotta insieme, si muore da soli

Questa volta, come accennato poco sopra, non saremo soli: assieme ad altri tre giocatori, dovremo portare a termine vari compiti all'interno di altrettante location: trovare chiavi, scortare sopravvissuti (o vittime sacrificabili), il tutto cercando di evitare i nemici presenti nella zona.

Un terminale posto nell'hub centrale permetterà al personaggio principale – e ai suoi compagni di sventura – di impostare equipaggiamento e abilità speciali, al fine di affrontare le missioni nel migliore dei modi. Non mancheranno medicine per ricaricare l'energia e bottiglie o mattoni da lanciare per distrarre i nemici, così come le ricariche per la batteria del nostro visore notturno. 

Tutto verte sulla collaborazione tra i giocatori, la quale apre a scenari di condivisione inediti per il franchise.
Da questo punto di vista, nonostante qualche accenno a meccaniche classiche viste nei più recenti multiplayer asimmetrici di matrice horror (come la possibilità di rimettere in piedi un compagno caduto), The Outlast Trials non stravolge il concept classico del franchise. E ciò è un bene solo in parte, visto che da un terzo capitolo – anche se di fatto parliamo di un prequel – avremmo gradito un po' di coraggio e innovazione in più, specie lato gameplay.

Scappare e nascondersi nel buio è una meccanica che, quantomeno dal punto di vista cooperativo, funziona, visto che in quattro l'orrore lo si affronta meglio. La storia è per forza di cose "sacrificata" a favore di una formula rivolta verso i live service, così come qualcosa non funziona quando andiamo a parlare di intelligenza artificiale dei nemici, decisamente incostante (si va da quelli in grado di scovarci nell'ombra, ad altri che ci ignoreranno la nostra presenza pur passandogli davanti).

Inoltre, alcune meccaniche di gioco tenderanno a ripetersi in maniera decisamente ridondante in quasi tutti gli scenari (data la ridotta quantità di livelli inclusi nel gioco, ciò è un gran brutto difetto).

Ovviamente, trattandosi di un gioco in costante "evoluzione", non è da escludere che nuove missioni e location verranno aggiunte nei prossimi mesi, sebbene ad oggi la ripetitività delle prove a disposizione, unita a un numero limitato di contenuti, rende piuttosto monotona l'esperienza del survival horror di Red Barrels.

Fortuna vuole che dal punto di vista tecnicoThe Outlast Trials ha invece tutte le cose al suo posto: la stazione della polizia, il luna park e l'orfanotrofio sono in grado di restituire un buon grado di ansia costante – nonostante qualche cliché di troppo nell'estetica – così come gli abomini che ci daranno la caccia sono animati piuttosto bene, restituendo tutta la psicosi che ci si aspetterebbe da un bestiario del genere.

Vero anche che il gioco si presenta come un prodotto assolutamente nella media dal punto di vista grafico, tant'é che non saranno necessari chissà quali requisiti minimi per poter mettere mano al titolo con tutta tranquillità (per così dire, considerato il contesto).

Alla fine della fiera, forse ci saremmo aspettati un pizzico di coraggio in più dall'ultimo parto dei Red Barrels: The Outlast Trials è infatti "solo" un buon horror da giocare in solitaria o con altri tre sventurati al nostro fianco, nonostante il prodotto non faccia un passo oltre i confini tracciati dai suoi predecessori.

Forse, è proprio la formula di gioco a risultare stantia, così come l'originalità non sembra essere di casa in quel della Murkoff Corporation. La speranza è che, col passare delle settimane, il supporto da parte del team di sviluppo sia abbastanza corposo da rendere le cose migliori di quanto non lo siano adesso.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Atmosfera a tratti terrorizzante.

  • La cooperazione tra giocatori funziona.

Contro

  • Tecnicamente ed esteticamente non il massimo.

  • Abbastanza ripetitivo sulla breve distanza.

  • Pochi contenuti e scenari, all'effettivo.

Commento

Nonostante un'atmosfera agghiacciante al punto giusto, in questo accesso anticipato The Outlast Trials non va oltre le buone idee di partenza, risultato piuttosto ripetitivo sulla breve e media distanza. Certo, l'idea di cooperare con altri tre sventurati aiuta e non poco a immedesimarsi in un contesto orrorifico à la Hostel che troppo male non è, sebbene avremmo senza dubbio gradito un po' di varietà – e originalità – in più. Vero anche che siamo di fronte a una versione preliminare del prodotto, ragion per cui non è da escludere che da qui all'uscita dall'Early Access il nuovo progetto di Red Barrels non possa davvero terrorizzarci a dovere.
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