Perché Another Code: Recollection è un titolo da tenere d'occhio

Durante l'ultimo Nintendo Direct, Nintendo ha annunciato l'arrivo di Another Code: Recollection, pacchetto che include i due titoli originali della serie.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Il Nintendo Direct dello scorso 14 settembre ha portato con sé molti annunci. Certo, non ci sono stati veri e propri pesi massimi tra le IP più popolari di Nintendo, ma la casa di Kyoto ha sicuramente rimpolpato a dovere la ricca line-up di Nintendo Switch per l’autunno e l’inverno.

Tra i molti titoli svelati, ce n’è stato uno che ci ha colto di sorpresa in particolare, ed è proprio su questo che vogliamo portare l’attenzione e fare una riflessione a mente fredda. Stiamo parlando di Another Code: Recolletion, remake di due avventure grafiche uscite originariamente su DS e Wii. Si tratta di due titoli che sembravano ormai abbandonati all’oblio del tempo, e di cui sarebbe stato impossibile immaginare un ritorno, per diverse ragioni.

Da qui la nascita di questo approfondimento. Per chi già conosce la serie sarà un modo per tornare indietro nel tempo, ad un’altra Nintendo; per chi invece non la conosce ancora, questo sarà il nostro modo per farvi capire che si tratta di un’uscita da non perdere assolutamente di vista.

L’era casual di Nintendo ed il ritorno delle avventure grafiche

Siamo nel 2005, Nintendo DS è da poco sbarcato in tutto il mondo e si appresta a diventare un vero e proprio fenomeno, avvicinando per la prima volta milioni di persone al mondo del videogioco. In questa prima fase di vita della console, gli sviluppatori non avevano ancora completamente chiaro come sfruttare il suo touch screen, ma le sue potenzialità erano evidenti.

Così, nel corso del 2005, arrivarono sulla console moltissimi titoli che cercavano di utilizzare questa tecnologia nelle maniere più disparate. Tra questi ci fu anche Another Code.

Another Code è un’avventura grafica, sviluppata dallo studio Cing, fallito nel 2010 dopo aver lanciato un ultimo titolo proprio per lo stesso DS (ci arriveremo dopo). In Europa arrivò a giugno del 2005, dunque non molto tempo dopo il lancio della console.

La storia racconta di Ashley Mizuki Robbins, una ragazza di quattordici anni, cresciuta senza i genitori, scomparsi e dati per deceduti quando era piccola. Il giorno del suo quattordicesimo compleanno, però, Ashley riceve un pacco misterioso, che sembra essere stato spedito proprio dal padre. Al suo interno trova uno strano dispositivo chiamato DAS, programmato per rispondere solo ai dati biometrici di Ashley.

Sbloccandolo, Ashley scopre un messaggio da parte di suo padre, che le dice che la sta aspettando a Blood Edward Island.

Gli enigmi dovranno necessariamente essere rivisti per le diverse funzionalità di Nintendo Switch.

Ovviamente, non vi faremo spoiler sulla vicenda, ma fu proprio questa a convincere pubblico e critica. Nonostante un tono molto adolescenziale, questa intrigante storia di mistero seppe catturare l’attenzione di milioni di giocatori, anche grazie al sapiente uso delle funzionalità di Nintendo DS.

Il doppio schermo, il microfono e il touchscreen dimostrarono che le avventure grafiche si sentivano a casa su Nintendo DS.
Il doppio schermo, il microfono ed il touch screen si rivelarono parti integranti per la risoluzione degli enigmi, dimostrando quanto le avventure grafiche fossero a casa loro sulla nuova portatile di casa Nintendo.

Non è esagerato dire che Another Code fu un fattore determinante nel dare nuova linfa vitale al genere delle avventure grafiche: il gioco vendette milioni di copie, testimoniando come ci fosse ancora interesse per un genere che, in quegli anni, si era ridotto solamente ad una nicchia su PC.

Siamo curiosi di scoprire come gli enigmi verranno adattati in questa versione per Nintendo Switch (potete trovare la console in una splendida edizione limitata su Amazon); sicuramente, molti di essi dovranno essere ripensati da capo, perché mancano molte delle caratteristiche del vecchio DS.

Probabilmente sarà più facile adattare il sequel, Another Code: R – A Journey Into Lost Memories. Questo titolo uscì su Nintendo Wii nel 2009, e non arrivò mai in America, segno di una minore fiducia nelle potenzialità di vendita del genere su console casalinga, in particolare presso il pubblico americano.

Il gioco faceva ampio uso del Wii Remote, ma si tratta di cose che potranno essere tranquillamente affidate ai comandi tradizionali e/o al Joy-Con di Nintendo Switch.

Anche in questo caso, non vi parleremo della storia del gioco – e vi sconsigliamo di cercare informazioni perché già la premessa narrativa presenta degli spoiler relativi al primo episodio. Diciamo che il gioco mostrava chiaramente la maggiore maturità del team.

Gli enigmi erano più complessi, c’era maggiore libertà di esplorazione, ed anche la storia sembrava avere sfaccettature più adulte, complice anche l’età più avanzata della protagonista, adesso sedicenne.

Ritrovare entrambi i titoli in un pacchetto completo è un’occasione davvero unica. Dopo il fallimento di Cing, non ci saremmo mai aspettati di rivedere questa serie, anche perché non era chiaro chi ne detenesse i diritti.

E, sebbene oggi le avventure grafiche stiano vivendo un periodo decisamente migliore di quello avuto a metà degli anni 2000, le storie create dallo studio Cing avevano un tocco davvero particolare: molto intime, soffuse, e al contempo in grado di rimanere impresse nella memoria.

Ovviamente, questa collection per Switch non avrà un compito semplice. Trattandosi di due giochi usciti su hardware molto vecchi, peraltro estremamente differenti tra loro, ci sarà parecchio da fare per svecchiare i giochi da un punto di vista tecnico. E se dubitiamo che ci saranno grandi ritocchi al comparto narrativo, sicuramente il gameplay dovrà essere parzialmente rivisto, soprattutto per quanto riguarda i puzzle del primo episodio.

Ciò detto, si tratta di un’uscita da tenere assolutamente d’occhio per tutti coloro che amano le avventure grafiche e, più in generale, una narrativa ben costruita in un videogioco. E magari questo sarà solo l’inizio.

Bene, ora dateci il terzo episodio e Hotel Dusk/Last Window

Questo Another Code: Recollection potrebbe essere solamente un punto d’inizio per il ritorno delle avventure sviluppate da Cing.

Partiamo dallo stesso Another Code. Nonostante il secondo capitolo chiudesse effettivamente la narrativa principale, c’erano alcune sotto-trame rimaste aperte; in alcune interviste, dei membri dello staff di Cing confermarono che lo studio era al lavoro su un terzo capitolo, previsto sempre su Nintendo Wii, di cui però non si seppe mai niente, fino all’annuncio del fallimento della software house.

Ovviamente non è facile riprendere in mano una vicenda scritta da qualcun altro, ma Nintendo potrebbe finalmente portare avanti la storia di questa serie, accontentando finalmente i fan che avevano sperato in una terza parte fin dal lontano 2009.

Ancora più importante, però, è che Cing aveva sviluppato un’altra serie su Nintendo DS, vale a dire Hotel Dusk e il suo sequel Last Window: The Secret of Cape West. Queste due avventure avevano toni molto più adulti rispetto ad Another Code, ed avevano per protagonista il detective Kyle Hyde.

Entrambe facevano largo uso delle caratteristiche uniche del vecchio DS, sia per gli enigmi che per il semplice avanzare dell’avventura (la console andava tenuta in verticale, con i due schermi che diventavano un po’ come le due pagine di un libro).

Chissà che il ritorno di Another Code non apra la via anche a una nuova giovinezza per Hotel Dusk e il suo sequel, Last Window.
Sicuramente ci sarebbe ancora più lavoro da fare rispetto ad Another Code, ma si tratta di due delle migliori avventure grafiche lanciate sulla console, e probabilmente potrebbero ritagliarsi un loro posto anche in un discorso riguardante i migliori esponenti del genere di sempre (sarebbe bello rivederle anche nel programma Nintendo Switch Online, a cui potete abbonarvi tramite Amazon).

Questo vale soprattutto per il primo episodio, Hotel Dusk, ambientato nell’albergo che dà il titolo al gioco, dove ogni singolo ospite sembra avere i suoi segreti, e le storie di tutti quanti sono interconnesse in modo completamente inaspettato. Non vogliamo raccontarvi la storia di questa serie (lo faremo se e quando Nintendo annuncerà una Collection dedicata!), ma abbiamo voluto almeno ricordarla perché, insieme ad Another Code, è stata il fiore all’occhiello delle produzioni targate Cing.

E proprio come per Another Code, anche la storia di Hotel Dusk rimase con diversi punti interrogativi, che lasciavano intendere una prosecuzione con un terzo capitolo.

La nostra speranza è quindi che questa Collection possa riportare all’attenzione del grande pubblico i lavori di un team davvero promettente, dando finalmente anche la chance di portare ad una conclusione completa queste storie.

Ed è un’altra occasione per ricordare che le avventure grafiche godono di ottima salute e hanno ancora molto da dire, cosa che non fa mai male ripetere.

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