Continueremo molto a parlare dell'affare Xbox-Activision Blizzard, per via della sua portata gigantesca.
Una manovra che porterà all’interno di Xbox Game Pass (a cui vi potete abbonare anche su Amazon) tutti i videogiochi di Activision e Blizzard, tra cui franchise molto importanti.
Un affare che è stato ovviamente subito al centro dell'attenzione, da parte di molti enti regolatori, mentre Microsoft vuole "solo fare concorrenza".
E non finiranno affatto le acquisizioni, perché Phil Spencer vuole sfidare direttamente Sony e Tencent che sono gli avversari più agguerriti della Casa di Redmond.
Come riporta VGC, gli enti regolatori europei hanno iniziato a mettere delle scadenze per la conclusione della manovra.
In una comunicazione depositata oggi, l'ente regolatore europeo della concorrenza ha confermato di aver fissato una scadenza provvisoria all'8 novembre per l'analisi dell'accordo da 68,7 miliardi di dollari.
Dopodiché, la commissione entrerà nella seconda fase di indagine più dettagliata. Nelle prossime settimane la Commissione europea analizzerà l'accordo durante quella che viene definita una revisione di "fase 1".
L'obiettivo è decidere se la fusione possa ridurre significativamente la concorrenza sul mercato, ad esempio creando società dominanti che potrebbero aumentare i prezzi per i consumatori.
Se ci saranno ancora dubbi sull'accordo dopo la sua indagine, la Commissione avvierà un riesame in una fase 2, che consiste in un'analisi più approfondita degli effetti della fusione sulla concorrenza.
L'acquisizione Xbox-Activision Blizzard è al vaglio delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo, e nel tempo stanno arrivando tutte le sentenze definitive (o quasi).
Alcune di queste stanno mettendo anche i primi stop all'acquisizione, che costringono Xbox a rivedere i dettagli della manovra.
E sarà interessante capire anche cosa succederà con le prossime acquisizioni, perché Xbox ha già lasciato intendere che ce ne saranno molte altre in futuro.
A proposito di acquisizioni, nella storia di Microsoft è successo che l'azienda statunitense provò ad acquisire addirittura Nintendo. La risposta della Grande N fu molto particolare.