WWE 2K22 | Recensione - Il wrestling videoludico riparte da qui
Visual Concepts riporta la serie sui giusti binari dopo il clamoroso scivolone di due anni fa.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Visual Concepts
- Produttore: 2K Sports
- Distributore: Take-Two Interactive
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Sportivo
- Data di uscita: 11 marzo 2022
WWE 2K22 è un videogioco nato con grandi aspettative sulle spalle. Dopo anni di titoli più o meno buoni, ma comunque sempre discreti, WWE 2K20 aveva infatti rotto l’incanto, presentandosi al lancio in condizioni impietose.
Certo, la colpa non era tutta da imputare ai nuovi sviluppatori di Visual Concepts, quanto al travagliato sviluppo di gioco ed al passaggio di consegne col vecchio sviluppatore Yuke’s, avvenuto in corso d’opera; ad ogni modo, però, i fan erano rimasti scottati, e la reazione era stata così forte da convincere sviluppatore e publisher a cancellare l’episodio 2K21 per dedicare un anno di sviluppo in più al titolo successivo.
Ecco perché WWE 2K22, in uscita l’11 marzo su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC, è un titolo importante per la serie: non si tratta soltanto dell’ennesimo episodio di una serie sportiva annuale, ma di un capitolo di rilancio, una sorta di reboot che potrebbe rilanciare la serie o segnare il suo crollo definitivo. Fortunatamente, le cose sono andate per il verso giusto: vi spieghiamo perché nella nostra recensione.
Dimentichiamo in fretta WWE 2K20
La tagline scelta dagli sviluppatori per questo WWE 2K22 (soltanto 2K22 d’ora in poi) è stata “It hits different”, a voler chiaramente sottolineare il distacco tra questo capitolo e ciò che è venuto prima. Ed il distacco effettivamente c’è: sicuramente non siamo di fronte ad un capitolo rivoluzionario, ma molte cose sono cambiate, e per fortuna quasi sempre per il meglio.
Partiamo innanzitutto dall’aspetto tecnico, vera croce dell’ultimo 2K20. Fortunatamente, il gioco si presenta al lancio in buone condizioni. Lo abbiamo testato su PlayStation 5 ed il gioco riesce a far dimenticare immediatamente lo scorso episodio. Certo, questo non significa che i bug sono scomparsi o che tutto va a gonfie vele: vi capiterà sporadicamente di incappare in qualche ridicolo errore grafico, in qualche collisione non propriamente riuscita, ma in generale le cose sono sensibilmente migliorate.
A livello visivo, poi, il salto di qualità c’è stato: pur non sfruttando appieno la potenza della nuova generazione di console (inevitabile trattandosi di un titolo cross-gen), 2K22 offre comunque un livello di realismo completamente nuovo per la serie, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dei lottatori, mai così simili alle loro controparti reali.
Sia chiaro: non siamo ancora al fotorealismo, anzi. I personaggi sembrano ancora molto “pupazzosi” e, soprattutto, rimangono problemi nella gestione dei capelli dei lottatori, elemento che ha sempre provocato fragorose risate nei giocatori anche negli episodi storici della serie. Tutto sommato, però, le cose funzionano e Visual Concepts ha decisamente ingranato la marcia giusta per portare la serie nella nuova generazione.
Per quanto riguarda il comparto audio, il salto qualitativo è meno percepibile; se siete fan della musica hard rock/metal, peraltro, sarete contenti della selezione di brani, che include artisti come Motorhead, Asking Alexandria, Bring me the Horizon. Avremmo preferito un maggiore quantitativo di brani presenti, ma visto che essi vengono riprodotti soltanto nei menù di gioco, e vista la presenza di tutte le ottime musiche d’ingresso dei lottatori, si tratta davvero di una lamentela minore.
“It hits different”… più o meno
Come abbiamo visto, "it hits different" è sicuramente vero per il comparto tecnico, ma gli sviluppatori avevano parlato anche di un gameplay ricostruito dalle sue fondamenta. E qui, onestamente, i cambiamenti sono relativamente minori, ma il gioco costituisce comunque un grande passo in avanti per la serie grazie ad alcune modifiche apparentemente piccole che vanno ad incidere profondamente sul gameplay.
In generale, il sistema di combattimento è rimasto lo stesso degli ultimi episodi della serie: abbiamo a disposizione attacchi leggeri, attacchi pesanti, diverse tipologie di prese, parate, scarti, mosse speciali e mosse finali. Insomma, le classiche mosse che vi aspettereste da un titolo di wrestling. Ovviamente, ci sono ancora la barra della stamina, la barra della salute, l’indicatore dei danni ricevuti alle varie parti del corpo e tutto il resto: le basi sono rimaste proprio le stesse.
I cambiamenti, come vi dicevamo, riguardano aspetti apparentemente minori, ma che complessivamente danno un feeling molto diverso rispetto al passato una volta che si ha il pad in mano.Innanzitutto, il gioco è molto più fluido rispetto ai suoi immediati predecessori: siamo lontani dall’azione veloce e dinamica dei titoli arcade (e ovviamente non è più questo l’obiettivo della serie, escluso il recente spin-off 2K Battlegrounds), ma c’è un passo deciso verso un ritmo di gioco più frenetico rispetto all’eccessiva lentezza degli ultimi episodi.
A questo contribuisce anche l’eliminazione dei fastidiosi mini-giochi che comparivano quando si eseguivano sottomissioni o altre mosse: adesso tutto è affidato alla semplice pressione ripetuta di alcuni tasti. Si tratta di una scelta apparentemente più semplicistica, ma noi l’abbiamo preferita enormemente ai vecchi mini-giochi proprio perché non spezza il ritmo dell’azione.
Anche il sistema di contromosse è stato rivisto: per annullare un attacco avversario, o addirittura per rovesciarlo, bisogna premere un pulsante (indovinando che tipo di mossa l’avversario sta utilizzando, perché a ciascuna mossa corrisponde un pulsante diverso) al momento giusto. Era così già negli ultimi episodi, ma qui il time frame per la risposta è leggermente più generoso, e questo rende possibile anche per un neofita giocare senza diventare un manichino in preda ai colpi dell’avversario.
Certo, dovere per forza indovinare la mossa che l’avversario userà (senza alcun indizio visivo che aiuti a capirlo) è ancora piuttosto tedioso ma, di nuovo, si tratta di un passo nella direzione giusta.Sotto il profilo del gameplay, quindi, 2K22 non rivoluziona la formula confezionata e perfezionata nel corso degli anni, ma va a ritoccare diversi aspetti, diventando facilmente il titolo più divertente tra gli ultimi usciti, e costituendo un’ottima base su cui costruire il futuro della serie.
Superstar, rookie, general manager, capo assoluto: scegli chi vuoi essere
Sono molte le modalità di gioco presenti in WWE 2K22, alcune delle quali vi porteranno via decine e decine di ore se riusciranno a catturarvi, per via della loro profondità. Partiamo innanzitutto con il ritorno più atteso, quello della modalità MyGM, assente dal vecchio Smackdown! Vs Raw 2008. In questa modalità potremo scegliere un general manager da impersonare tra quelli disponibili, dopodiché potremo scegliere quale show gestire.
Il nostro obiettivo, quindi, sarà quello di battere lo show avversario in termini di ascolti, settimana dopo settimana. Per farlo, dovremo tenere conto di molteplici aspetti: il riscontro del pubblico ai match, le richieste delle superstar, gli ordini dei nostri superiori e così via. Tutto questo, ovviamente, tenendo sempre d’occhio il budget a disposizione, gestendo il quale potremo richiamare leggende a combattere sotto la nostra egida, utilizzare arene più appariscenti e così via.
Si tratta indubbiamente di una delle modalità più divertenti presenti nel gioco, ed il suo ritorno è davvero estremamente gradito. Purtroppo, però, la modalità è tornata più spoglia di come era ormai più di dieci anni fa. Ad esempio, si possono assegnare soltanto due titoli, uno per la divisione maschile ed uno per la divisione femminile; in ogni episodio, poi, si possono programmare solo tre match. Sia chiaro, siamo molto contenti per questo ritorno e la modalità è davvero molto divertente già così, ma speriamo che nel prossimo futuro venga riportata davvero al suo lustro.
Passiamo quindi alle altre modalità principali. Abbiamo ovviamente l’immancabile modalità Showcase, quest’anno dedicata al folletto di San Diego, Rey Mysterio. Qui rivivremo alcuni dei momenti salienti della carriera di Rey, interpretandolo in alcuni dei suoi match più celebri.
Ad impreziosire questa modalità ci sono le interviste a Rey, che commenterà i match a più riprese, e la scelta di inserire frammenti reali dei match all’interno della partita, elemento questo che farà inevitabilmente la gioia di chi quei match li ha visti ed amati a suo tempo.
La modalità WWE Universe non ha certamente bisogno di presentazioni, essendo ormai un punto fisso della serie da diversi anni. Quest’anno, però, c’è una novità che farà la gioia di molti appassionati. Da una parte, infatti, è presente la classica variante sandbox di questa modalità: in essa potremo costruire il nostro universo WWE agendo sostanzialmente come capi supremi della compagnia, decidendo ogni singolo aspetto degli show.
La novità è costituita dalla seconda modalità, che ci permette invece di scegliere una singola superstar e di seguire unicamente il suo percorso all’interno dell’universo WWE. Si tratta di una modalità divertente e soprattutto di un buon compromesso per chi si sentiva perso di fronte alle troppe possibilità offerte dalla classica modalità sandbox.
Abbiamo poi la modalità MyRise, che nonostante il cambio di nome è semplicemente la vecchia carriera. Qui potrete creare la vostra superstar personale e costruire il vostro percorso verso la top card della compagnia, partendo dal Performance Center. Vi troverete ad interagire con altri rookie, a costruire alleanze e rivalità, per arrivare a trovarvi faccia a faccia con i nomi più importanti della compagnia e con vere e proprie leggende.
In questo caso, le novità sono davvero ridotte, ma ciò non toglie che si tratti comunque di una modalità molto divertente da giocare, che potrebbe tranquillamente rubarvi, già da sola, intorno alle 30-40 ore di gioco, soprattutto considerando che esistono due storie differenti, una dedicata alla divisione maschile ed una alla divisione femminile.
Abbiamo infine la modalità Myfaction, dedicata alla costruzione della propria fazione di lottatori attraverso delle carte da gioco che ricordano quelle viste nei titoli mobile della WWE. Purtroppo, non abbiamo potuto testare questa modalità perché non era ancora stata resa disponibile, ma dovreste poterla già provare quando leggerete queste righe. Ovviamente, a chiosa di queste modalità principali troviamo la classica modalità esibizione, dove potremo affrontare match singoli rapidi, scegliendo tra le molte stipulazioni presenti.
Tirando le somme, insomma, il gioco è contenutisticamente davvero vasto, proprio come i suoi predecessori. Non tutto è perfetto e sicuramente alcune modalità potrebbero fare dei passi in avanti, tra cui la stessa modalità MyGM. In generale, però, l’offerta è di ottima qualità e permette a qualsiasi tipologia di appassionato di trovare pane per i suoi denti: WWE 2K22 vi terrà compagnia senza troppi problemi fino all’uscita del prossimo capitolo.
Versione recensita: PS5
Se volete fare vostro WWE 2K22, vi consigliamo di approfittare di questa offerta.
Voto Recensione di WWE 2K22 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay non rivoluzionato ma profondamente rivisto
-
Enorme quantitativo di contenuti
-
Sensibile salto di qualità a livello tecnico
Contro
-
Il gameplay può ancora essere affinato
-
Si può lavorare per migliorare alcune modalità
Commento
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