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RECENSIONE

Wild Hearts | Recensione – Il rivale di Monster Hunter che aspettavamo?

Wild Hearts è la risposta di Electronic Arts e Koei Tecmo al successo di Monster Hunter: scopriamo come è andato il nostro viaggio ad Azuma.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

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Wild Hearts
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Produttore: Electronic Arts - Koei Tecmo
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo , Action Adventure
  • Data di uscita: 17 febbraio 2023
Aggiornamento 16 febbraio 2023, ore 16: l'articolo è stato aggiornato con le impressioni definitive e il voto finale.

Gli Hunting Game non sono più considerati un genere videoludico di nicchia da diverso tempo: il successo di produzioni come Monster Hunter ha ormai permesso a tantissimi giocatori di scoprire cosa si provi a dare la caccia alle creature più pericolose mai esistite, affrontando spericolate e folli battaglie tattiche, spesso in gruppo e in cui sarà necessario memorizzare tutte le mosse dei propri avversari.

Tuttavia, nonostante il successo della già citata serie di casa Capcom, sul mercato non sono mai riusciti a diffondersi rivali particolarmente agguerriti o che riuscissero a rivoluzionare la formula di gioco. Ed è proprio con questa premessa che ha inizio lo sviluppo di Wild Hearts: nata da una collaborazione tra Electronic Arts e Koei Tecmo, questa produzione porterà gli utenti a mettersi alla prova contro mostri ancora più feroci e pericolosi, i cosiddetti "Kemono" che possono essere perfino in grado di adattare l'ambiente a loro piacimento.

L'ultima fatica di Omega Force, team conosciuto soprattutto per i musou della serie Warriors, vuole dunque essere un omaggio a ciò che ha reso così amati i giochi di caccia, ma allo stesso tempo vuole provare a diventare il nuovo punto di riferimento di questo genere, come dimostrato anche dall'uscita solo sulle console next-gen PS5 e Xbox Series X|S, oltre che naturalmente su PC. Del resto, non è un caso che ad occuparsene sia il team che ha dato vita a Toukiden: uno dei primi tentativi di provare a contrastare il franchise di casa Capcom.

Abbiamo affrontato in anteprima un lungo e arduo viaggio nella regione di Azuma, ispirata al Giappone Feudale: scopriamo insieme se la nuova produzione EA Originals ha davvero quello che serve per distinguersi dalla concorrenza.

Si dia inizio alla caccia!

Dopo una ferocissima battaglia contro uno spietato Kemono — in questo caso, un lupo gigante in grado di trasformare tutto ciò che lo circonda in ghiaccio — che lascerà il nostro cacciatore in fin di vita, il nostro protagonista riuscirà a risvegliare un antico potere: l'utilizzo di macchinari antichi noti come Karakuri. Queste macchine possono assumere varie forme in base alle necessità del cacciatore, trasformandosi ad esempio in scatole, molle, rampini o perfino in possenti baluardi.

In antichità, i Karakuri erano l'unico strumento che i cacciatori avevano a loro disposizione per poter equilibrare gli scontri contro i Kemono, ma tale potere era andato perduto fino al nostro arrivo alla città di Minato, unico rifugio rimasto per chi preferisce dare ancora loro la caccia piuttosto che assistere alle guerre tra gli stessi umani.

E sono proprio questi strumenti a rappresentare la novità più interessante di Wild Hearts (lo trovate su Amazon), dato che la loro scelta sarà fondamentale non solo per adattarsi allo stile di gioco di ogni utente, ma anche per poter avere la meglio contro i mostri più feroci.

I Karakuri semplici potranno infatti anche essere combinati a vostro piacimento per ottenere nuove potenziali creazioni: ad esempio, combinando 6 scatole creerete un potentissimo muro in grado di fermare gli attacchi in carica, oppure combinando 3 torce potrete creare una potente esplosione in grado di abbattere i nemici in volo, dandovi un'ottima occasione per un contrattacco.

Queste combo non saranno però disponibili fin da subito, dato che sarà necessario affrontare diverse battaglie fino a quando, senza alcun preavviso, il vostro cacciatore non avrà un'intuizione e permetterà di sbloccare all'istante un nuovo potere. Un incentivo dunque per poter avanzare nella storia, dato che sbloccheremo potenziamenti più forti non solo per armi e armature, ma anche nuovi Karakuri da usare nella caccia.

Naturalmente non avrete a disposizione risorse infinite, ma sarà necessario tenere d'occhio la vostra scorta di Filo Karakuri, ricaricabile estraendolo appositamente da rocce, alberi o altre fonti naturali, anche durante le battaglie stesse se ritenete di poter schivare un colpo nemico.

I Kemono che affronterete presentano dimensioni notevolmente più grandi rispetto a voi, arrivando anche in un caso a sembrare perfino una montagna in movimento: fortunatamente, avrete a disposizione un range di armi sbloccabili variegato in grado di darvi una mano e un'enciclopedia sempre pronta a segnalarvi i punti deboli e le migliori strategie da adoperare.

Questo non significa però che la vittoria sarà assicurata, anzi: Wild Hearts è un gioco pronto a punire ogni vostro singolo errore con seri danni e, se il vostro equipaggiamento non è all'altezza, perfino con morti istantanee.

Potrete facilitare il vostro viaggio in Wild Hearts creando i Karakuri del Drago, una categoria speciale in grado di darvi enormi vantaggi durante l'esplorazione, a patto però di sacrificare notevoli risorse in ogni area di gioco. Potrete così scegliere di costruire accampamenti per il viaggio rapido, torri da caccia per segnalarvi tutti i mostri nella zona, rampini per superare più facilmente le aree più pericolose — o perfino per provare a salire sul dorso di un Kemono — e tanto altro ancora.

In ogni caccia avrete a disposizione 3 vite — o 3 tentativi — per provare ad abbattere il mostro, al termine dei quali dovrete ricominciare da capo: un sistema che permette dunque di ritentare quasi subito le battaglie, mantenendo i progressi e tenendo sulle spine i cacciatori, che dovranno però assicurarsi di ricaricare adeguatamente la propria scorte di acqua curativa per guarire le ferite e di Filo Karakuri per non farsi mai trovare impreparati.

Se in molti casi tale sistema si rivela sufficiente per permettere ai cacciatori di memorizzare il pattern dei nemici e i loro relativi punti deboli, incluse anche le aree da tagliare per guadagnare materiali bonus e rendere i Kemono più vulnerabili, attualmente il bilanciamento nella storia e negli scontri stessi ci ha dato la sensazione di non essere stato calibrato in modo appropriato.

La valutazione di pericolosità in-game non riesce infatti a rendere appropriatamente l'idea di quanto possa davvero essere pericoloso un mostro: ad esempio, abbiamo trovato mostri a 4 stelle più facili da sconfiggere di altri valutati solo 3 stelle.

Anche le stesse missioni della storia non hanno aiutato la nostra confusione, ponendoci di fronte a un mostro da 5 stelle subito dopo averne sconfitto uno da 3: come potreste facilmente prevedere, abbiamo impiegato numerose ore e risorse prima di poterne, finalmente, venire a capo come vincitori – e con non poca soddisfazione.

Occhi sempre sul bersaglio... se ci riuscite

Come spesso accade negli Hunting Game, in Wild Hearts restare con il vostro equipaggiamento di base si traduce in un'imminente certezza di morte: dovrete dunque dare la caccia al maggior numero di mostri possibili e tenere d'occhio i vostri upgrade di armi e armature, non avendo paura di cambiare il vostro equipaggiamento tutte le volte che lo riterrete necessario.

La vostra avventura inizierà con una tradizionale e bilanciata Katana, ma potrete anche scegliere di appoggiarvi ad armi che vi permettano di tenere il nemico a distanza, come l'arco e il cannone, o di passare ad armamenti in grado di infliggere danni più ingenti e sacrificando la vostra velocità, come il martello o la nodachi. Non esiste un equipaggiamento giusto o uno sbagliato, ma soltanto quello più idoneo alle vostre caratteristiche e che possa darvi le migliori possibilità di vittoria.

La varietà di gameplay è in grado di dare vita a battaglie semplicemente spettacolari, che oseremmo perfino definire una "danza" tra voi e il vostro avversario a suon di colpi letali e in grado di dare pesanti soddisfazioni quando riuscirete ad abbattere un feroce nemico, magari dopo ore di tentativi andati a vuoto.

Ma — ed è un enorme ma — il tutto viene letteralmente rovinato da una delle peggiori telecamere che abbiamo mai visto in un titolo action di questa portata: a causa dell'elevata velocità con cui si svolgeranno le azioni, la visuale di gioco non riuscirà quasi mai a tenere il passo con voi e con i vostri nemici, rischiando di farvi subire colpi perché, semplicemente, non avevate la minima idea che il Kemono stesse per caricare un attacco.

Questo ci costringerà ad abusare pesantemente le meccaniche di lock-on, attivandole e disattivandole in continuazione per provare ad avere una visuale regolare, ma non sempre ciò riuscirà a sistemare il problema: la situazione peggiora infatti notevolmente quando gli scontri si svolgono in aree con ostacoli naturali o edifici. Ad esempio, se finirete addosso a un muro potrete già considerarvi morti perché difficilmente riuscirete a capire che cosa stia davvero succedendo.

Dato che si tratta di un titolo dove il trial-and-error è di fondamentale importanza, così come osservare il pattern dei nemici per capire quando e come attaccare, la gestione della telecamera rappresenta un punto critico che non può semplicemente essere ignorato e riesce a distruggere quanto di buono fatto fino a quel momento. Ci auguriamo che tale problema venga risolto — anche solo parzialmente — con la patch day-one o futuri aggiornamenti, ma allo stato attuale rende davvero difficile godere delle meccaniche di combattimento proposte.

Soprattutto se combinate con hitbox non sempre ottimali — in più di un'occasione abbiamo avuto la sensazione di aver subito colpi da attacchi che in realtà avrebbero dovuto essere ben distanti dalla nostra area — e una gestione delle collisioni che, quando i cacciatori provano ad eseguire azioni che non sono quelle "previste" dal gioco, inizia ad andare in tilt e mostra situazioni che non possono fare altro che lasciare gli utenti in balia degli attacchi nemici.

Alcuni esempi sono attacchi in grado di colpirci anche quando ben riparati da un muro naturale o, in casi ben più gravi, rimanendo incastrati tra due pareti e rendendo impossibili i nostri movimenti. Per un titolo che vorrebbe premiare la creatività degli utenti, riteniamo siano problemi che inevitabilmente creeranno non poca frustrazione, per alcuni.

Abbiamo individuato il principale "colpevole" di queste problematiche nel boss design stesso: ci è apparso infatti evidente che i Kemono sono stati studiati per sfruttare al meglio le aree di gioco in cui potremo incontrarli inizialmente, senza che il gioco sappia gestire situazioni diverse da quelle originariamente studiate.

La conferma di questi nostri sospetti è arrivata quando, per motivi di trama, abbiamo incontrato uno dei primi mostri in una versione molto più feroce in una delle aree successive che non rappresenta in alcun modo il suo habitat naturale: pur essendo una missione prevista nella storia, il Kemono è rimasto spesso incastrato tra gli edifici e ha mostrato attacchi in grado di non adattarsi appropriatamente al terreno.

Una situazione che ci ha purtroppo confermato come Wild Hearts avrebbe un grande potenziale ma, a causa di errori dovuti probabilmente a uno sviluppo approssimativo, riesce a mostrarlo soltanto in minima parte e solo dopo aver ignorato i vistosi problemi di ottimizzazione.

E lo diciamo con grande rammarico, dato che ritenevamo — e continuiamo a ritenere — che la produzione EA Originals possa rispondere ai desideri di una fascia che desidera un'esperienza di caccia ancora più dinamica e ricca d'azione. Tali desideri, tuttavia, richiederanno necessariamente un costo in termini di giocabilità e conseguente divertimento che non molti fan saranno disposti ad accettare e che ci restituisce la sensazione di trovarci davanti a una vera e propria occasione mancata.

La caccia è un lavoro di squadra

Gli sviluppatori non ci hanno mai nascosto che la co-op ricopre un ruolo fondamentale nelle meccaniche gameplay di Wild Hearts, ma il team ha voluto pensare anche e soprattutto a chi non vuole giocare in multiplayer, ma solo affrontando le avventure in solitaria. Per questo motivo interverrà in nostro soccorso lo Tsukumo, un'adorabile creatura meccanica che servirà a darci un fondamentale supporto in battaglia.

Oltre a poter naturalmente attaccare anch'esso il Kemono, l'aspetto più importante degli Tsukumo riguarda le loro caratteristiche di supporto: ogni volta che ci vedranno in difficoltà, potranno scegliere se attirare l'attenzione del mostro o fornirci utili boost, che sia con ulteriore Filo Karakuri per ricaricare le nostre creazioni o con vapori curativi per darci un attimo di respiro in più. La meccanica ci è sembrata ben studiata e incentiva i giocatori anche all'esplorazione delle diverse regioni di Azuma, dato che per potenziare il nostro compagno dovremo trovare tanti Tsukumo nascosti nel territorio.

Resta comunque da sottolineare che, pur con questa aggiunta, affrontare i mostri in solitaria risulti comunque essere particolarmente impegnativo, soprattutto per i giocatori alle prime armi: il nostro consiglio è dunque quello di assicurarvi di giocare con almeno un amico, o meglio ancora 2, così da raggiungere il party ideale di 3 cacciatori.

Pur essendo un titolo disponibile esclusivamente su console next-gen e PC, non è sfuggito alla nostra attenzione che anche la resa grafica non è si è dimostrata sempre all'altezza: pur giocando prevalentemente in modalità prestazioni, particolarmente indicata per un titolo dove ogni vostro errore può fare la differenza, abbiamo notato spesso una risoluzione altalenante e, in alcuni casi, perfino cali di frame rate durante le fasi più movimentate.

Considerando che non si tratta certo di un settore tecnico di primissimo livello, appare evidente che ci siano stati problemi di ottimizzazione sul prodotto finale: probabilmente, qualche mese aggiuntivo con attenzione in più e maggior cura sugli aspetti più negativi avrebbe permesso di trovarci davanti a una piccola grande sorpresa. Allo stato attuale dovrebbe comunque essere in grado di offrire qualcosa di unico agli amanti degli Hunting Game, anche se sarà necessario chiudere un occhio su limiti tecnici e di gameplay.

Versione recensita: PS5

Voto Recensione di Wild Hearts - Recensione


7.4

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • I Karakuri sono un'ottima idea e sono facili da usare

  • Le battaglie sono potenzialmente spettacolari...

  • Il gameplay favorisce la creatività dei cacciatori

  • I Kemono hanno un design semplice ma accattivante allo stesso tempo

Contro

  • Le ambientazioni sono anonime e poco interessanti

  • ...Ma una telecamera orribile rovina tutto

  • Diversi problemi di ottimizzazione grafica, soprattutto durante le fasi più concitate

  • Il bilanciamento andrebbe nettamente rivisto

Commento

L'intento di Wild Hearts è quello di rivoluzionare il genere degli Hunting Game proponendo, accanto alle consuete boss fight contro mostri pericolosissimi, un gameplay più dinamico grazie all'utilizzo dei Karakuri, in grado di offrire vantaggi e cambiare completamente il corso di uno scontro in pochissimi attimi. Sfortunatamente, un bilanciamento problematico e una telecamera spesso inguardabile — nel vero senso della parola — impediscono a questa produzione di eccellere particolarmente, risultando solo una buona alternativa per chi vuole provare qualcosa di diverso per il genere. Non sarà il "killer" di Monster Hunter in cui speravano in molti, ma Wild Hearts ha buone idee che avrebbero avuto bisogno di maggior tempo per rendere al loro massimo potenziale.
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