I videogiochi durano troppo (e sono insostenibili), secondo ex PlayStation Shawn Layden

Secondo l'ex presidente Shawn Layden, è necessario che i videogiochi ricomincino a durare di meno, per garantire la loro sostenibilità anche con la next-gen

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Nel corso del suo recente intervento a Gamelab LiveShawn Layden ha sollevato una questione di cui si discute da qualche tempo, legata all’industria dei videogiochi – che ci dice, essenzialmente, che i videogiochi durano troppo.

Secondo il veterano, che è stato per venticinque anni in PlayStation – divenendo anche presidente dei suoi Worldwide Studios – sarebbe auspicabile un ritorno a un modello di titoli che durino qualche ora di meno, per garantire la sostenibilità anche economica della loro realizzazione.

Nelle parole di Layden, «il problema, con un modello di questo tipo, è che semplicemente non è sostenibile.» Il motivo è presto detto: per realizzare un gioco di attuale generazione, della longevità che vediamo attualmente, si spendono tra gli $80 e i $150 milioni se si tratta di un AAA – e questo non tiene conto del marketing. Il ciclo dura all’incirca cinque anni, e questi numeri sono destinati a dilatarsi con la next-gen.

Come spiegato da Layden, superata una certa soglia l’intera operazione smetterà di essere profittevole:

Non penso che, con la prossima generazione, si possano prendere questi numeri, moltiplicarli per due e pensare che ci sia ancora margine di crescita. Penso che l’industria come insieme debba sedersi e dirsi ‘ok, cosa stiamo costruendo? Quali sono le aspettative del pubblico? Qual è il modo migliorare di far arrivare la nostra storia e dire quello che vogliamo dire?’

È difficile per qualsiasi gioco d’avventura ambire al traguardo di 50/60 ore di gameplay, perché sarà davvero costoso, da raggiungere. Va a finire che si chiude la porta ad alcuni creatori e alle loro storie, perché non raggiungono determinati requisiti. Dobbiamo riflettere su questa cosa.

E ben presto, per Layden, la questione dei costi sarà un nodo che verrà al pettine: sul mercato statunitense il prezzo di listino di lancio dei giochi AAA è sempre stato di $59,99, ma di generazione in generazione i costi sono decuplicati. Come si può tenere un modello in modo sostenibile così?

«[Il prezzo] è sempre stato pari a $59,99 fin da quando ho iniziato a lavorare in questo business, ma il prezzo di produzione dei giochi è diventato dieci volte tanto, rispetto ad allora. Se non hai elasticità nel prezzo di listino, ma hai invece una grande volatilità nella linea dei costi di produzione, il modello diventa complicato. Penso che questa generazione vedrà questi due imperativi collidere.»

C’è tanta curiosità per scoprire gli effettivi costi di listino dei giochi next-gen, che sono ancora da svelare. Alla luce di tutto ciò, per Layden la soluzione sarebbe tornare a esperienze da dodici/quindici ore circa, che possano offrire tutto il coinvolgimento e la qualità del caso, ma senza vedere i costi di produzione lievitare per arrivare intorno alle sessanta ore di contenuti.

Fonte: GameLab Live | VIA: GamesIndustry

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