Victoria III non è più solo un meme
Dalla PdxCon 2021 arriva l'annuncio che tutti i fan volevano sentire: Victoria III è vivo e vegeto.
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a cura di Daniele Spelta
Redattore
La PdXCon appena terminata è la fine di un sogno: Victoria 3 non è più solo un meme.
Lo ammettiamo, dopo anni passati fra inside joke e gag sulle pagine social di Paradox Interactive, siamo quasi dispiaciuti nel vedere che, finalmente, il grand strategy ambientato durante l’età Vittoriana sia diventato realtà, un terzo capitolo che oramai aveva assunto l'aspetto di un miraggio e una richiesta ricorrente sotto ogni post della software house svedese.
Le novità per Empire of Sin
Lasciamo però un attimo da parte l’annuncio principale di questa convention e andiamo a ripercorrere rapidamente tutto ciò che è stato proposto durante l’evento, che noi abbiamo potuto vivere in modo privato con largo anticipo durante una corposa presentazione hands-off in cui sono state mostrate le novità relative a Empire of Sin, Crusader Kings III e Prison Architect, prima della bomba finale chiamata Victoria 3.
C’è un nuovo boss nella Chicago anni ‘20 raccontata da Empire of Sin. Questo affabile uomo dell’alta finanza - assieme alla sua inedita forma di racket - non è però l’unica vera novità apportata da Make it Count, la prima vera espansione per lo strategico firmato da Romero Games e Paradox Interactive e che alimenterà la diversificazione delle missioni e i gangster presenti nel gioco.
Questo DLC andrà ad aumentare la varietà del gameplay di un titolo che ha pagato l’eccessivo riciclo di scontri a fuoco in ambienti sempre troppo simili a sé stessi nel momento del lancio e un sistema economico lineare e che non dava le giuste soddisfazioni nel creare un vero e proprio impero del crimine.
I contenuti gratuiti apportati dal prossimo aggiornamento andranno inoltre a lavorare sulla componente gestionale e strategica, con l’arrivo di nuovi edifici - soprattutto il deposito - e la possibilità di colorare letteralmente la mappa, in modo tale da visualizzare con facilità le zone di controllo dei vari boss. Grazie a questo tool sarà più facile creare una strategia territoriale, ad esempio andando a posizionare un proprio locale nel bel mezzo del flusso di denaro di un rivale, oppure creando una cintura difensiva attorno al proprio quartier generale, presidiata da scagnozzi agguerriti.
Infine, anche se in modo non definitivo, Empire of Sin aprirà le sue porte alla community dei modder, tramite il programma Modster. Tutti i frequentatori dei titoli Paradox e affini ben conoscono la qualità dei contenuti creati dai fan e siamo certi che anche in questo caso vedremo dei totali rifacimenti e ambientazioni interessanti.
Il momento di Crusader Kings III
Il secondo annuncio ha toccato invece uno - se non il - dei principali titoli sviluppati da Paradox Interactive, ossia Crusader Kings III, uno degli strategici più di successo sulla piazza e che ha definitivamente aperto gli orizzonti della software house oltre la sua storica nicchia.
Dopo qualche aggiunta di minore importanza, Royal Court sarà la prima vera espansione per questo simulatore di vita medievale e, come dice il nome stesso, introdurrà letteralmente un nuovo hub dedicato alla famiglia regnante. La sala del trono sarà dunque il nuovo cuore pulsante della corona - sarà infatti disponibile solo per re ed imperatori - e, come tutti i giocatori di Crusader Kings III sanno, aggiungerà nuove cospirazioni e dilemmi, portati da vassalli, cavalieri e altre figure di spicco pronte a chiedere il favore del re. O a tramare alle sue spalle ovviamente.
La corte reale sarà inoltre il luogo in cui mostrare ai sudditi il proprio potere, con cimeli, armi e artefatti da fabbricare e conquistare sul campo, per poi essere esposti nelle bacheche. Almeno fino all’inevitabile caduta. Questo DLC sembra insomma pensato per quei giocatori che amano più la componente ruolistica di Crusader Kings III, ma anche chi apprezza di più il lato strategico e militare non resterà deluso.
Accanto a questa espansione è infatti previsto il classico aggiornamento gratuito, che si incentrerà principalmente sul sistema delle culture. Queste ultime saranno ricostruite seguendo lo schema attualmente dedicato alla religione e varieranno in modo dinamico durante la partita, con particolare enfasi sulle culture ibride, tipiche di quelle regioni che vivono lungo i confini e che sono influenzate da differenti modi di vivere, come ad esempio l’impero bizantino, da un lato legato alle sue ancestrali tradizioni greche, ma allo stesso tempo aperto alle novità apportate dagli arcieri a cavallo delle steppe.
Questa nuova feature ci è parsa molto “coerente” - nel limite del possibile - con il reale corso della storia, con interi imperi dilaniati al loro interno da differenti culture o regni che, come ad esempio quelli normanni, hanno spesso fatto del sincretismo uno dei loro punti di forza. Naturalmente è difficile trarre delle conclusioni o parlare di bilanciamento fra tutti i nuovi elementi inseriti nei sistemi culturali ma apprezziamo la volontà di Paradox nel migliorare Crusader Kings III con costanza al di là dei contenuti a pagamento.
Prigioni più etiche con l'aggiornamento di Prison Architect
Il terzo titolo su cui si è incentrata la nostra guida privata nelle novità offerte durante la PdxCon è Prison Architect, forse il nome meno celebre i questa carrellata. Anche per lo strategico sviluppato da Double Eleven è in arrivo un nuovo DLC, intitolato Second Chances e che verterà attorno ai programmi di riabilitazione per i detenuti. Anche in questo caso non ci sono stati mostrati i dettagli o interi spezzoni di gameplay, ma solo qualche fermo immagine incentrato sulla UI - parecchio complessa - e sui nuovi personaggi che orbiteranno attorno ai penitenziari, come gli amici a quattro zampe da usare per la dog therapy.
Che sia attraverso l’apporto fornito dal contatto con gli animali o attraverso i lavori da svolgere in prigione, l’obiettivo finale di Second Chances è la reintegrazione sociale dei detenuti, un fine alquanto nobile e che va ben oltre il semplice aspetto ludico.
Victoria III è realtà
Conoscendo la non proprio felice tradizione di Paradox, sapevamo che buona parte dell’evento sarebbe stata dedicata alla presentazione di espansioni e DLC a pagamento e così in effetti è stato. La vera sorpresa, come da tradizione, è stata però mantenuta per il finale, una conclusione decisamente con i fiocchi. Come detto in apertura, Victoria III esiste sul serio e da quanto mostrato in anteprima ha cose molto interessanti da raccontare.
Per chi non conoscesse il brand, si tratta di un “classico” grand strategy in stile Paradox, ambientato durante l’età Vittoriana, più precisamente dal 1836 fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in un secolo che ha visto alcune delle più grandi rivoluzioni per il genere umano, sia in campo industriale che civile.
L’intento di Victoria III è proprio simulare questo cambiamento, andando a lavorare nel dettaglio fra sistemi politici, militari, diplomatici ed economici, in una intricata ragnatela capace di tener connessi tutti questi aspetti.
Alcuni degli elementi mostrati sono stati ripresi - ed ovviamente espansi - dal secondo capitolo, come il concetto di popolazione, o POPs per usare il gergo corretto. Questi insiemi di cittadini faranno il loro ritorno e saranno la chiave per la gestione dello stato. Bisognerà infatti tener sempre conto delle loro inclinazioni economiche e sociali, interessi spesso in contrasto che creeranno delle fratture ad esempio tra borghesi ed operai, tradizionalisti o innovatori.
Ogni azione a livello governativo, che si gestisca uno stato democratico o una vecchia monarchia, andrà ad incidere su queste popolazioni, che di volta in volta potranno sostenere od osteggiare le scelte prese, fino a sfociare in una vera e propria rivolta.
Buona parte della presentazione è stata dedicata al rinnovato sistema diplomatico. I grand strategy Paradox sono fra i pochi a potersi fregiare di un buon intreccio di relazioni e Victoria III sembra spostare il livello ancora più in alto. Accanto al canonico ventaglio di alleanze, patti di non belligeranza e sotterfugi – chiamati diplomatic actions – fanno il loro ingresso i diplomatic plays – traducibili come "giochi diplomatici", ma tutta lo showcase era in inglese e temiamo che anche in questo caso non avremo una traduzione ufficiale – momenti chiave in cui il gioco rallenta e che simulano le escalation che spesso precedono o riescono ad evitare la guerra.
In questi frangenti occorre giocare d’astuzia, coinvolgendo altri stati ed evitando che le potenze si schierino con il fronte nemico, e anche con i muscoli, mettendo sul piatto tutte le truppe che potremmo mobilitare. Arrivati a questo punto, ci immaginavamo uno spaccato sulla componente bellica, excursus a cui purtroppo non abbiamo assistito e che avverrà solo nei mesi successivi, nonché indizio di uno sviluppo ancora molto in divenire.
Questo primo faccia a faccia è servito più a mostrare il livello di complessità di Victoria III che non a scendere nel dettaglio degli infiniti parametri. Nonostante il passo in avanti fatto a livello grafico e l’UI decisamente più leggibile – progresso iniziato già con Crusader Kings III – il titolo è ancora una volta pensato per gli strateghi da mouse e tastiera pronti a perdersi tra statistiche e modificatori. Questa considerazione emerge con forza osservando gli ampi pannelli delle tecnologie, un fitto reticolato di innovazioni industriali, militari e sociali, a loro volta influenzate dai paesi vicini e che spesso possono portare ad esiti non sempre cercati, come ad esempio l’espansione di idee anarchiche o socialiste in uno stato molto tradizionale come la Prussia di Otto von Bismarck.
Nella carrellata di informazioni mostrate hanno trovato il proprio spazio anche gli edifici da costruire nelle varie provincie, indispensabili per mantenere alto il livello produttivo e il peso specifico del paese guidato nei vari mercati sparsi lungo tutta la mappa.
Insomma, nonostante i pochi minuti in compagnia di Victoria III, sembra che la strada intrapresa sia quella giusta e, dopo il mezzo passo falso - in buona parte recuperato - di Imperator: Rome - Paradox Interactive è pronta a fare il suo ritorno nel gotha degli strategici, affiancando un nuovo nome di assoluto rilievo accanto a Crusader Kings III.
In conclusione
Non sarà l'E3 e le distanze dovute alla pandemia rendono meno coinvolgenti gli annunci, ma di certo non possiamo dire che le recenti PdxCon siano state una piatta carrellata di piccole novità. Quella di quest'anno passerà infatti agli annali per il reveal di Victoria III, uno fra i brand più celebri targati Paradox e anche uno di quelli che si era perso nello scorrere degli anni.
Ancora non sia ha una data di pubblicazione e anche le meccaniche mostrate sono solo una minima parte dell'opera finale, ma è bastato un semplice annuncio per riscattare una convention fin lì fatta di DLC ed espansioni, croce e delizia da sempre di Paradox Interactive.
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