"Gli uomini adulti non dovrebbero sprecare la vita giocando i videogiochi", per The Telegraph

Ancora un attacco ai videogiochi da parte di The Telegraph, che questa volta si scaglia sulla "perdita di tempo".

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Si direbbe che qualcuno abbia trovato un nuovo mantra nell'attaccare per qualche motivo i videogiochi. Questo qualcuno sarebbe The Telegraph, noto quotidiano britannico, che in questo periodo si sta facendo notare per l'insistenza con cui si sta scagliando contro il videogame.

Nelle scorse settimane vi avevamo riferito di un altro articolo da parte della stessa testata, che indicava i videogiochi come «la prossima pandemia», paradossalmente scagliandosi quindi contro quello stesso medium incoraggiato proprio dalla OMS durante la quarantena della primavera 2020.

A quanto pare, The Telegraph lo ha fatto di nuovo: a segnalarlo sono diversi membri dell'industria videoludica e dell'informazione annessa, che hanno evidenziato un articolo molto chiacchierato comparso sulle sue pagine.

Quest'ultimo, pubblicato lo scorso 4 settembre, titola che «gli uomini adulti non dovrebbero sprecare le loro vite giocando ai videogiochi».

Un titolo ha scatenato, ad esempio, le ire del giornalista Ryan Brown (Daily MirrorBBCBAFTA Games), che ha sottolineato come persone di ogni genere ed età siano oramai considerabili videogiocatori, sottolineando anche come le parole utilizzate nel testo denotino una non conoscenza del medium di cui si discute, il che «sarebbe stato imbarazzante da pubblicare perfino nel 1991».

Il giornalista, in risposta all'articolo, aggiunge:

Su che cosa dovremmo letteralmente sprecare le nostre vite se non nell'intrattenimento e nelle arti? Non c'è un significato cosmico per questo mondo. Godetevi i vostri Van Gogh, i vostri Mario o i vostri EastEnders. Lasciate che le persone si godano le cose.

Come i videogiocatori ben sanno, non è la prima volta che si generano delle polemiche legate al fatto che, per una concezione obsoleta e probabilmente etimologica, si ritenga il videogioco assimilabile all'attività ludica puerile.

Al di là del fatto che gli esseri umani (e gli animali in genere) si intrattengono con attività ludiche per tutta la vita, sarebbe quantomeno riduttivo considerare ancora il videogioco un mezzo che si rivolge unicamente ai giovanissimi — senza considerare che The Telegraph sembri convinto che sia anche un mezzo rigorosamente fruibile al maschile, ma l'ultima volta che ho controllato non mi sembrava fosse così.

Vedremo a questo punto se, dopo le prime due pubblicazioni, ne arriverà anche una terza sempre sulla stessa linea, che evidenzierebbe una presa di posizione di The Telegraph sulla popolarità dei videogiochi. Una presa di posizione decisamente curiosa, considerando quanti hanno trovato sollievo in Animal Crossing: New Horizons e i suoi fratelli durante la pandemia.

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