Solo oggi vi abbiamo reso noto che Jason Schreier, giornalista di Kotaku, ha riportato i pareri di alcuni sviluppatori anonimi sulla qualità del lavoro in Naughty Dog.
Sembra infatti che lo studio di The Last of Us Part II sia solito “sfruttare” i dipendenti, sottoposti a turni di lavoro massacranti per raggiungere livelli eccelsi in termini di game development.
Ora, però, sembra che un ex animatore del team di sviluppo, tale Jonathan Cooper, abbia deciso di uscire allo scoperto, svelando alcuni retroscena realmente inquietanti circa il suo vecchio team di sviluppo.
Copper ha infatti condiviso a pioggia alcune spiacevoli esperienze vissute durante il suo lavoro:
Quando ho lasciato Naughty Dog alla fine dell’anno scorso hanno minacciato di trattenere il mio stipendio finale, fino a quando non ho firmato altri documenti affermando che non avrei condiviso le loro pratiche di produzione. Alla fine hanno ceduto quando ho detto loro che tutto ciò era decisamente illegale…
E ancora, Copper parla degli orari di lavoro assurdi di alcuni componenti del team:
Per la demo mostrata lo scorso settembre, gli animatori lato gameplay si sono fatti a pezzi più di quanto abbia mai visto e hanno richiesto settimane di recupero in seguito. Un mio caro amico fu ricoverato in ospedale a causa del superlavoro. Mancava ancora più di un anno e mezzo al rilascio. Ce ne sono stati altri di casi da allora.Il motivo per cui ho lasciato è perché voglio lavorare solo con il meglio. Che non è più Naughty Dog. La loro reputazione a Los Angeles è così grave che per loro era quasi impossibile assumere animatori esperti di giochi per chiudere il progetto. Per quello si è optato per gli animatori dei film.
Ricordiamo in ogni caso che The Last of Us Part II è in uscita il 29 maggio su PlayStation 4.
Fonte: Twitter