In futuro Ubisoft vuole sviluppare titoli play-to-earn che ripagano con criptovalute se ci giocate

I giochi play-to-earn sono un obiettivo di Ubisoft: le dichiarazioni di Yves Guillemot per il futuro della compagnia, riportate da IBTimes.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Avrete sicuramente sentito parlare, in queste settimane, di giochi play-to-earn, di blockchain e, ovviamente, di criptovalute.

Come spiegato dal collega Alessandro Crea sul nostro sito gemello Tom's Hardware, parliamo di produzioni che renderebbero "utile" il tempo trascorso all'interno dei videogiochi, poiché permettono loro di ottenere qualcosa (di diverso dall'intrattenimento e dal divertimento) in cambio delle ore trascorse nei mondi di gioco. Questo qualcosa può essere, di solito, un valore digitale.

Senza scomodare gli studi specifici che spiegano come, se non disinteressata, un'attività ludica non sia più ludica (dal momento che il gioco è, in sintesi, lo «sforzo volontario di superare ostacoli non necessari» [Bernard Suits, The Grasshopper]), Ubisoft ha annunciato di essere interessata a produrre videogiochi play-to-earn per il futuro.

A riferirlo è la testata IBTimes, che riporta le dichiarazioni del CEO Yves Guillemot durante l'ultimo incontro con gli investitori. L'idea della casa transalpina è quella di inserirsi in questo mercato perché lo ritiene «molto attraente per il lungo periodo», in virtù della possibilità di creare delle economie digitali.

Nei giorni scorsi Steam e Valve si erano opposte alla diffusione di videogiochi con blockchain e che facevano guadagnare NTF, mentre Epic Games si era dimostrata più disponibile ad accoglierli.

Dal canto suo, Ubisoft nella persona di Guillemot ha spiegato:

«Come potete vedere, quest'industria cambia regolarmente e si verificano tante rivoluzioni. Riteniamo il fenomeno del blockchain una di quelle. Comporterà più play-to-earn, che a loro volta consentiranno a più giocatori di guadagnare contenuti, di possederli, pensiamo che farà crescere notevolmente l'industria».

Per questo motivo, Ubisoft «sta lavorando con alcune piccole compagnie sul blockchain», in maniera tale da sviluppare una strategia per il futuro e da «essere uno dei giocatori-chiave» di questo settore.

A confermare questa visione è stato anche Frederick Duguet, Chief Financia Officer di Ubisoft, che ha definito come "play-to-earn" il metodo di monetizzazione a cui Ubisoft sta guardando.

Ovviamente, rimane da vedere in quale tipo di manovra queste intenzioni andranno a tradursi: Ubisoft svilupperà giochi appositi basati su questo modello? In quali tempi?

Come evidenziato da IBTimes, in realtà già da qualche anno la casa francese si è avvicinata al mondo del blockchain, con il suo Strategic Innovation Lab che studia questo settore dal 2018.

Per il momento, sappiamo che Ubisoft è al lavoro sul misterioso Assassin's Creed Infinity e che quest'ultimo, pensato come una piattaforma più che come un gioco a sé stante, non sarà free-to-play. Tutto il resto, rimane da scoprire – ma è anche vero che Valhalla è una vera miniera d'oro, per la casa di Guillemot.

Se volete scoprire un'altra produzione di casa Ubisoft, avete già dato un'occhiata all'interessante Immortals: Fenyx Rising?
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