Le lezioni in Two Point Campus sono un po' diverse dalle solite
Dopo gli ospedali fuori di testa, Two Point Studios crea un'università tutta sua con Two Point Campus
Advertisement
a cura di Daniele Spelta
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Two Point Studios
- Produttore: SEGA
- Distributore: SEGA
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gestionale
- Data di uscita: 9 agosto 2022
Aggiornamento del 26 maggio, ore 16:00: abbiamo aggiornato l'anteprima dopo una seconda tornata di prove mouse alla mano! Trovate in fondo all'articolo le nuove impressioni. Il resto dell'articolo è quello pubblicato il 6 aprile 2022, dopo la prima prova.
Sono passati un po’ di anni dall’ultima nostra presenza in aula e dalla proclamazione della nostra laurea, ma siamo abbastanza certi che fra i vari corsi che abbiamo frequentato nella poco illustre carriera scolastica, non ci siamo mai imbattuti in giganteschi macchinari per creare hamburger e fra i corridoi dell’università non trovavamo gufi o altre stregonerie.
Tutte queste stramberie le abbiamo però incontrate durante il primo faccia a faccia con Two Point Campus, il simulatore di scuole assurde creato dal team di Two Point Studios e un po’ sequel e un po’ spin-off dell’ottimo Two Point Hospital (potete trovarlo a prezzo ridotto su Instant Gaming), di cui riprende a pieno lo spirito non sense e l’impostazione da gestionale decisamente sopra le righe.
Purtroppo questa prova non ha però portato solo buone nuove. Tranquilli, nulla a che vedere con una qualità e con un senso dell’umorismo che abbiamo già trovati calibrati, quanto con una data di pubblicazione che è stata spostata in là di qualche mese, passando dalla precedente previsione di metà di maggio al definitivo – si spera – 9 agosto.
La prima campanella non si scorda mai
Al di là di questo piccolo slittamento, i due livelli messi a nostra disposizione hanno già lasciato trasparire quale sarà il loop di gioco, qualche corso da implementare nel campus e soprattutto quanti soldi dovremo scucire dalle tasche degli studenti per far fruttare il nostro istituto, una visione dell’istruzione decisamente votata al più abietto capitalismo, da cui traspaiono non poche velature tanto comiche quanto critiche.
Sin dalle prime battute, Two Point Campus ricorda da molto vicino il suo predecessore a tema sanitario, almeno nella parte della campagna che abbiamo potuto testare, suddivisa in vari campus da sbloccare raggiungendo certi obiettivi e sbloccando un quantitativo sufficiente di stelle.
Come in passato sarà dunque possibile gestire più scuole contemporaneamente, saltando da una parte all’altra senza soluzione di continuità, specializzando ogni istituto con corsi differenti e facendo molta attenzione alle peculiari sfide proposte nelle varie location.
Come era naturale che fosse, la nostra anteprima ha avuto inizio proprio con il tutorial di Two Point Campus, una fase di gioco studiata con attenzione e molto utile per apprendere tutti i dettagli economici e gestionali del titolo, aspetti inseriti in modo ordinato e preciso all’interno di un’interfaccia di gioco tanto intuitiva quanto ricca di informazioni preziose.
Sotto quello spesso strato di assurdità si nasconde infatti un manageriale ricco di sfaccettature e in cui convivono molti sistemi interconnessi da tenere sempre sott’occhio.
Programmare l'anno scolastico
Il primo elemento a saltare all’occhio è la presenza di una barra temporale, che suddivide l’anno in due macro periodi: la sessione estiva e l’anno scolastico vero e proprio. I mesi di pausa coincidono con il momento adatto per creare stanza dopo stanza il proprio campus e dotarlo di tutti quei locali indispensabili per far fruttare i neuroni degli studenti e anche le nostre casse.
Tutto ha inizio con quattro semplici mura e uno spoglio giardino posto di fronte all’ingresso dell’istituto. La prima azione da compiere è ovviamente creare le aule in cui si terranno i corsi, un’operazione facilitata da un utilizzo azzeccato di colori - rosso, verde e grigio - che mette subito in evidenza quali strumentazioni mancano, se si sta posizionando la porta al posto giusto e quali addobbi e oggetti aggiungere per aumentare il prestigio dell’istituto.
Nel primo scenario abbiamo così dato vita a delle improbabili lezioni di scienze e di realtà non virtuale, con tanto di caschetti e mega-computer propensi a scintille ed esplosioni.
Naturalmente le aule sono solo la punta dell’iceberg, perché gli studenti hanno numerose altre necessità. Bisogna dunque giocare righello alla mano per creare i bagni, aggiungere delle docce - nessuno vuole studiare accanto ad uno studente dalla scarsa igiene - pensare a dei dormitori con spogliatoi, letti e armadi e anche aggiungere biblioteche dove i ragazzi e le ragazze possano affinare le loro conoscenze, evitando così di farsi bocciare agli esami e, soprattutto, di diminuire i nostri incassi.
Mouse alla mano abbiamo trovato a nostra disposizione davvero tantissime possibilità di personalizzazione, una lunga lista di oggetti da sbloccare con dei particolari crediti accumulati e che, ovviamente, lasciava ampio spazio ad una serie di improponibili panchine, poster, flipper, cabinati e tutta una serie elementi pensati per i club che nasceranno all’interno del campus.
Buttare oggetti sparsi qua e là non è però la miglior soluzione e bisogna essere dei provetti architetti in Two Point Campus per non costruire corridoi troppo stretti o biblioteche in cui gli studenti non siano costretti a fare lunghe file prima di raggiungere quel tomo che eviterà l’ennesima bocciatura.
Allenare la mente... E non solo
Lo stesso istituto è un organismo vivente, con l’insieme dei bisogni degli studenti che dettano la progressione e indirizzano lo sviluppo delle varie strutture. Se si scopre che molti sono scontenti per le scarse relazioni è forse il caso di aggiungere qualche panchina e di migliorare i dormitori – o, se un gruppo di giovani si lamenta per il grigiume delle aule, conviene abbellire gli spazi con qualche oggetto colorato.
Con il passare dei minuti e con l’aumentare degli studenti ci aspettavamo un crescente tasso di micromanagement, ma grazie all’intuitiva interfaccia i singoli bisogni confluiscono in poche schermate riassuntive facili da consultare, anche se ogni tanto abbiamo percepito poco gli effetti delle nostre azioni.
Ad esempio, per migliorare all’attrattiva dell’istituto abbiamo riempito i corridoi, le aule e i giardini di ogni ammennicolo possibile con la speranza di rendere meno grigie le giornate degli alunni, ma i nostri sforzi cambiavano di poco la situazione e gli studenti continuavano ad aggirarsi annoiati nella struttura.
Ecco i soliti professoroni
Perché una scuola si possa definire tale serve però anche tutto il personale che ne garantisca il corretto funzionamento. Naturalmente occorre dunque assumere innanzitutto gli insegnanti, suddivisi per discipline, abilità particolari e stipendio, per poi passare agli assistenti da spedire in biblioteca e infine chiudere il cerchio con i vari inservienti indispensabili per ripulire i banchi dall’ennesima pioggia di rane. Ve lo avevamo già detto che Two Point Campus è parecchio strano, vero?
Come gli studenti, anche il personale ha le sue necessità. Un insegnante posto sotto stress e con un carico di lavoro eccessivo avrà una resa minore, le lezioni entreranno a fatica nella testa degli alunni e così saranno minori le promozioni e, ancora una volta, i nostri incassi.
Bisogna dunque creare spazi ad hoc anche per loro, stanze in cui si possano ogni tanto riposare e dove possano mangiare qualche schifezza procurandosela da una delle tante macchinette automatiche.
Il suono della campanella
Tutto questo lungo elenco è solo l’insieme dei preparativi dell’anno scolastico vero e proprio. È il giocatore stesso a decidere quando suonerà la prima campanella e da quel momento ci sarà spazio soprattutto per degli aggiustamenti in corsa e meno per delle modifiche strutturali, come corsi creati ex novo a metà anno.
Se pensate che la vita in un campus scorra però liscia come l’olio vi sbagliate di grosso, perché gli imprevisti sono davvero tanti, la casella di posta si riempie presto di ogni tipo di richiesta, si susseguono obiettivi sempre più complessi per sbloccare nuovi scenari, ci sono sempre dei potenziali studenti che fanno delle visite da convincere ad iscriversi e sul calendario possono essere segnati eventi di ogni genere, dalle feste all’interno dei bar alle proiezioni di film, ma anche uscite con la classe e lezioni diverse dalla solita routine.
Imprevisti
Con solo due scenari a nostra disposizione è troppo presto per giungere a delle conclusioni, anche se abbiamo notato in mezzo a tutta questa comicità sopra le righe una potenziale criticità già presente in Two Point Hospital. La difficoltà ci è infatti sembrata sbilanciata in favore di un caos difficile da controllare, una complessità creata in modo artificioso.
Ad esempio, proprio mentre tutto filava liscio e gli incassi crescevano, tutto ad un tratto gli studenti e i professori hanno iniziato a lamentarsi senza una vera ragione, un escamotage che ci ha costretto più volte a ricalibrare verso una nuova rotta anche se tutto era perfetto fino a pochi minuti prima, con un conseguente esborso non programmato.
I nostri dubbi verranno sciolti solo al cospetto della versione definitiva che, come abbiamo detto all’inizio, è stata rimandata a metà agosto, un tempismo perfetto per godersi l’ultimo mese estivo con lezioni decisamente più fuori di testa rispetto a quelle che attenderanno molti di voi.
Aggiornamento del 26 maggio
Nuove lezioni per cavalieri e apprendisti maghi
Con il nostro secondo faccia a faccia con Two Point Campus abbiamo imparato che in questo assurdo gestionale i corsi per fare panini dal diametro di qualche metro e quegli strani caschetti per la normalità virtuale sono solo la punta dell'iceberg.
Ce ne siamo accorti non appena abbiamo messo piede a Noblestead, un campus nuovo di zecca con cui ci siamo destreggiati nel nostro secondo provato, fra giostre medievali, studenti in armatura e nuovi progetti da scoprire. Durante il primo test siamo entrati in confidenza con le meccaniche di base, abbiamo scoperto quali edifici costruire e come gestire gli infiniti addobbi presenti nei menù, ma alla scuola di cavalieri le cose si sono fatte decisamente più serie.
La struttura di base dell'anno scolastico è rimasta pressoché immutata, tra assunzione di insegnanti, assistenti e inservienti e la costruzione delle nuove aule - se un così può essere chiamato un campo di addestramento con manichini e tendoni. Il normale svolgersi delle lezioni è stato però di continuo stravolto dalle incursioni dell'università rivale. L'unico modo per sbarazzarsi degli studenti nemici è stato dunque far appello alle pistole ad acqua in dotazione agli inservienti che, oltre a tenere in ordine l'edificio, si sono dovuti rimboccare le maniche per evitare che i cavalieri nemici facessero troppi danni.
Purtroppo questi assalti si sono mal combinati con gli obiettivi proposti, fra cui spiccava un requisito davvero tedioso: mantenere una soglia alta di attrattività per il campus. Non ci vergogniamo a dirlo, ma per raggiungere questo scopo abbiamo ad un certo punto cosparso la nostra scuola di poster, aiuole, tappeti e qualsiasi altro oggetto alzasse questa statistica, con ben poco rispetto per la parola gestione. Ad aggravare la situazione si sono infine aggiunti i terremoti, una difficoltà artificiale ulteriore messa lì tanto per rallentare il ritmo della crescita.
Per fortuna la complessità non è solo legata a questi fattori incontrollabili. Ad esempio, ben presto ci siamo accorti che molti studenti avevano delle richieste bloccate dietro a progetti che ancora non avevamo ricercato e che abbiamo scoperto solo investendo tempo e denaro in un laboratorio apposito. Ora nel giardino del campus svetta una torre a forma di drago che sputa fuoco!
Conquistata a fatica la nostra stella, si è poi sbloccato il secondo livello presente in questa versione anticipata, una sorta di Hogwarts scalcinata, con le mura gelide e piena di debiti fino al collo. Negli scenari fin lì provati, ci eravamo sempre trovati di fronte a lotti di terra vuoti da costruire e con le casse piene, ma a Spiffinmoore - questo il nome del nuovo campus - la situazione era esattamente all’opposto.
Le aule, i bagni e le biblioteche erano presenti, ma il portafogli era totalmente vuoto. Lo scopo di questo scenario era quindi la gestione dei debiti, a cui inevitabilmente prima o poi si farà ricorso per piazzare una nuova aula o per pagare gli stipendi crescenti del personale. Una volta firmato il prestito, abbiamo così piazzato il nostro laboratorio per le pozioni, con al centro il suo bel calderone da cui usciva uno strano liquido verde. Non abbiamo indagato oltre.
Nonostante i nostri sforzi, nonostante i party e i cabinati piazzati nella stanza ricreazione, gli studenti erano però tristi e in effetti non avevano tutti i torti, vista la temperatura gelida a Spiffinmoore. Grazie all’ottima mappa di calore abbiamo così capito come gestire i termosifoni, da piazzare attentamente per avere il giusto calduccio, facendo attenzione a non lasciare corridoi scoperti o a non creare zone infernali con tre caloriferi uno di fianco all’altro.
Anche in questo scenario è venuto però a galla di nuovo il lato più sadico di Two Point Campus. Se a Noblestead erano i terremoti a gettare all’aria la nostra attenta pianificazione, qui i classici bastoni fra le ruote avevano l’aspetto terrificante di una pioggia di meteoriti, che spesso e volentieri facevano lievitare i nostri esborsi, costretti a rattoppare tutti i danni causati da quei sassi incandescenti piovuti dal cielo.
Questo secondo test non ha dunque fatto altro che confermare le buone prime impressioni e ha ribadito la natura decisamente sopra le righe di Two Point Campus, un gestionale capace di mischiare una buona dose di complessità con scenari che definire bizzarri sarebbe un eufemismo.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Totalmente folle
-
Nonostante l'apparenza, è un gestionale completo
-
L'interfaccia è già molto convincente
Contro
-
Non sempre si percepisce il peso delle proprie azioni
-
Come verrà gestita la difficoltà durante il corso della campagna?