Troy Baker, doppiatore, svilupperà una IA per doppiare le voci, tramite NFT

Sul tema degli NFT si è espresso anche Troy Baker, famoso attore e doppiatore di tantissimi videogiochi, che ne farà anche alcuni.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Il tema degli NFT sarà tra i più discussi del 2022, in queste ore anche Troy Baker si è espresso sull'argomento esponendo il proprio punto di vista.

L'attore e doppiatore, con uno storico notevole ma diventato famosissimo per aver interpretato Joel in The Last of Us, ha detto la sua tramite il suo profilo Twitter.

C'è chi si ricorda dei videogiochi addirittura solo per vendere NFT delle saghe più famose: provate ad indovinare qual è l'azienda in questione.

Un discorso, quello delle licenze uniche per i contenuti digitali, sul quale Square Enix si è espressa molto apertamente, dichiarando che anche gli sviluppatori sono interessati.

Troy Baker si è lanciato in una dichiarazione molto netta nei confronti degli NFT, esprimendosi pienamente a favore di questa tecnologia, ma per un motivo ben preciso.

Come riporta anche IGN US, il doppiatore ha annunciato una collaborazione con un'azienda, con un compito molto particolare.

Quello di, tenetevi forte, creare degli NFT di voci digitali create da una intelligenza artificiale. Sostanzialmente, far diventare il suo mestiere un pugno di bit.

«Collaborerò con VoiceverseNFT per esplorare modi in cui insieme potremmo dare nuovi strumenti a nuovi creatori per fare nuove cose, e dare a chiunque una possibilità di possedere ed investire nell'IP che creano. Abbiamo tutti una storia da raccontare. Potete odiare. O potete creare. Cosa farete?»

Non bastasse il cortocircuito mentale di un doppiatore che crea una IA che doppia, Baker ha chiuso il suo tweet in modo molto forte, rivolgendosi ai detrattori degli NFT. Gli stessi che, per esempio, si sono schierati contro il team di Final Fantasy XIV per un'idea simile.

I fan di Troy Baker, in maniera molto simile, non l'hanno presa esattamente bene.

In risposta al tweet originale, molti utenti stanno mettendo in discussione l'idea che una tecnologia del genere, applicata al mondo della voce, possa fare ulteriormente danni a creativi già danneggiati dagli NFT.

Chissà come si evolverà la faccenda, mentre la già citata Square Enix ha già lasciato intendere che il percorso del 2022 è già segnato in questo senso.

In risposta a critiche simili a quelle rivolte a Baker, SEGA ha annunciato di aver in parte cambiato idea sulla questione, dopo un annuncio altrettanto altisonante fatto in precedenza.

GameStop, invece, sta già partendo nel riconvertire parte del suo business con lo scopo di vendere NFT.

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