Total War: Warhammer III sarà un viaggio infernale
Uno scontro nei reami del Chaos è il miglior biglietto da visita per Total War: Warhammer III
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a cura di Daniele Spelta
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Creative Assembly
- Produttore: SEGA, Games Workshop
- Distributore: SEGA
- Piattaforme: PC
- Generi: Strategico
- Data di uscita: 17 febbraio 2022
Total War: Warhammer III è la conclusione di un viaggio iniziato nel 2016 con il primo capitolo della trilogia targata SEGA e Creative Assembly, ovviamente sotto l’attenta supervisione di Games Workshop. La meta finale di questo pellegrinaggio è però tutt’altro che idilliaca, almeno stando a quanto abbiamo potuto testare con mano in anteprima.
Tramite un hands-on ai tempi del COVID - ossia collegandoci direttamente in remoto a qualche server situato chissà dove nel mondo - abbiamo provato in prima persona e per oltre un’ora un’intensa battaglia nei reami del Chaos tra le forze del Kislev e i demoni di Khorne. Questi pochi minuti hanno solo scalfito la superficie di uno strategico profondo e con molte sfaccettature, ma sono stati più che sufficienti per raccogliere numerose informazioni e per unire qualche tassello del puzzle.
Territori inesplorati
Prima ancora di parlare del provato in sé, facciamo un breve riassunto e ricapitoliamo i precedenti episodi. Con le prime due iterazioni, Total War: Warhammer ha attraversato prima le vicende del Vecchio Mondo e in seguito quelle del Nuovo Mondo, intrecciando un arco narrativo in cui hanno mosso i propri passi alcune fra le più celebri figure di questo universo fantasy: l’imperatore Karl Franz, la WAAAGH guidata da Skarsnik, gli eserciti non morti della dinastia Von Carstein o gli elfi oscuri del vero principe fenice Malekith.
Per una volta - e a differenza dei molti altri titoli decisamente dimenticabili - questa pesante licenza è stata sfruttata a dovere, in un intenso lavoro di ricostruzione che ha tenuto assieme con sapienza il lungo e complesso background narrativo con le meccaniche di gioco proprie del boardgame.
Total War: Warhammer III pone l’asticella ancora un po’ più in là e anzi cerca di dettare le regole in prima persona. Rispetto ai suoi due predecessori, il terzo capitolo andrà infatti ad esplorare territori pressoché vergini, spazi solo sfiorati dai numerosi tomi pubblicati dalla Black Library e quasi del tutto ignorati dagli army book contenenti le regole per le varie fazioni.
Questo è soprattutto il caso del Cathay e delle già citate truppe del Kislev, due delle fazioni protagoniste di questo episodio, potenze che per ora sono state poco più che delle comparse in Warhammer, popolazioni che hanno sempre vissuto al margine dei principali avvenimenti e di cui si sa ben poco, tanto da non avere mai ricevuto delle miniature ufficiali.
Gli stessi eroi appartenenti a queste regioni sono semi-sconosciuti e sin dal primo trailer la community - compreso chi vi sta scrivendo - si è lanciata in speculazioni degne dei migliori indovini, aiutati anche dal prossimo rilancio dell’Old World da parte della stessa Games Workshop.
I reami del Chaos
L’arrivo di Total War: Warhammer III non è quindi un caso e la scelta dei tempi è stata studiata accuratamente, in un periodo di vera e propria seconda vita per il brand, capace di staccarsi dal suo passato e di proiettarsi verso un fantasy avulso dal solito monopolio di elfi, nani e orchi.
Questo intento è apparso subito evidente anche in questo test, una singola battaglia del tutto decontestualizzata – quindi non sappiamo come, quando e perché ci si arriverà – alle porte della cittadella di Brass, la principale roccaforte del demone Khorne, una delle quattro figure principali del Chaos assieme a Nurgle, Slaanesh e Tzeentch.
Perdonate i confronti azzardati, ma è impossibile non paragonare questo scontro con quanto visto di recente in Total War: Rome Remastered e constatare gli enormi passi avanti fatti dal brand in termini di tattica e di strategia in tempo reale. Quella che abbiamo vissuto gestendo le pesanti unità del Kislev non è infatti stata la solita schermaglia in campo aperto, dove basta mettere in rotta il nemico per ottenere una rapida e facile vittoria.
Al contrario, la battaglia ha subito fatto bella mostra del suo contenuto narrativo, quasi fosse il classico faccia a faccia contro il boss finale di un livello che, in questo caso, era un enorme Bloodthirster di Khorne. Ve l’abbiamo già detto che Total War: Warhammer III non sarà una piacevole scampagnata?
Uno scontro epocale
Le novità non si sono però fermate a qualche battuta iniziale e la stessa ambientazione - ossia il reame del Chaos - è una landa che raramente è stata sfruttata in passato e che finora avevamo faticato a concretizzare - tutti i libri parlano infatti di un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, dove un essere umano impazzirebbe dopo pochi istanti - ma il vero cambio di passo è la struttura stessa della partita, un inedito in tutta la longeva carriera dei Total War.
Ci siamo così ritrovati a vestire i gelidi panni di Katarin Bokha, la regina del ghiaccio, nel disperato tentativo di farci largo tra le schiere demoniache e di respingere di volta in volta assalti sempre più letali, sfruttando portali dimensionali, torri difensive poste nei punti chiave o, ancora, bonus ottenuti dopo aver speso una risorsa che si andava ad accumulare uccisione dopo uccisione.
La battaglia era strutturata per la precisione in tre fasi, momenti offensivi e difensivi in cui ribaltare il proprio piano, con un tasso di dinamicità finora mai visto prima e con una componente economica che ci ha costretto a ragionare su come investire al meglio le risorse guadagnate: chiamare un unità di rinforzo per la cavalleria, oppure issare delle possenti mura per ritardare l’avanzata dei guerrieri del Chaos?
Questo viaggio all'inferno non era inoltre separato in momenti a sé stanti, perché ogni postazione conquistata andava difesa strenuamente e, anche terminata la nuova ondata di nemici, ecco che giungevano dai portali altre insidie minori che costringevano a tenere alta la guardia.
Come detto, il viaggio terminava infine con l’arrivo sul terreno di battaglia di un grande demone di Khorne, una singola unità che, come da lore, è riuscita quasi a mettere fuori gioco il nostro intero esercito di arcieri, orsi elementali e ussari alati. Ancora una volta Creative Assembly ha deciso di sfruttare il setting di Warhammer per riscrivere le regole, una piacevole scusa per creare delle novità che troppo spesso sono mancate nelle battaglie in tempo reale.
Nuovi attori
Per quanto limitata nel tempo, questa escursione nella cittadella di Brass ci ha fatto conoscere alcuni dei principali protagonisti di Total War: Warhammer III, in primo luogo le truppe del Kislev. Senza scendere troppo nei dettagli fra magie, statistiche e bonus passivi e attivi, questa fazione ha subito stuzzicato la nostra curiosità. È infatti la prima volta che vediamo le guardie dello Tzar, gli ussari, gli Streltsi o la stessa Katarin, unità che non hanno mai avuto loro modello ufficiale e che aspettavamo di scoprire, almeno in versione digitale.
Sul loro design - molto moderno e quasi in stile Age of Sigmar - c’è ben poco da lamentarsi, mentre qualche dubbio si è fatto largo dal punto di vista del bilanciamento. Certo, è solo una battaglia, la versione testata è lontana dalla quella definitiva e nemmeno sappiamo il livello di difficoltà impostato, ma qualche stranezza nelle statistiche delle truppe lo abbiamo scovato, unità che ci sono parse fin troppo versatili ed efficaci dalla distanza e nel corpo a corpo, come nel caso delle Guardie del Ghiaccio - o Ice Guards, visto che tutto il provato era in inglese.
Annotazioni per il futuro
Discorso analogo anche per l’esercito infernale, con i Bloodletter dotati di attacchi magici - i fan di Warhammer ben sanno che questa è un’eresia per Khorne - e demoni che avevano una quantità di punti vita mai vista prima in nessun’altra unità, considerando entrambi i capitoli precedenti. Dettagli che saltano all’occhio solo mettendo in pausa continuamente lo scontro, momenti di respiro in cui abbiamo cercato di sviscerare nel dettaglio i futuri roster e interruzioni quasi necessarie visto l’incedere esasperato del duello.
L’altro principale dubbio riguarda ancora una volta l’intelligenza artificiale, tallone d’Achille storico per la serie. Ribadiamo per l'ennesima volta che è troppo presto per tirare le somme ma, conoscendo il passato non proprio brillante, ci chiediamo come possa la CPU gestire attacchi coordinati su più punti sparsi lungo la vasta mappa. Infatti, la vera difficoltà in questa battaglia è stata l’onda infinita di demoni e guerrieri mortali del chaos, una marea di spade e alabarde che però attaccavano a testa bassa senza sfruttare l’importante superiorità numerica.
Lasciamo però da parte queste note e aspettiamo che il lavoro sia finito, perché già in questo test Total War: Warhammer III ha tirato fuori i muscoli e soprattutto ha dimostrato di non aver paura di spingere l’universo fantasy di Games Workshop verso confini non ancora esplorati dalla stessa casa madre inglese.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Setting ed eserciti saranno delle novità assolute
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La narrativa occuperà un ruolo centrale
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Si prospettano numerose variazioni anche dal punto di vista tattico
Contro
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Le solite perplessità sulla AI
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Quanto sarà fedele alla lore finora scritta?
Commento
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