Tim Sweeney, CEO di Epic Games – gigante produttore di Unreal Engine e di Fortnite – è intervenuto nel corso del 2020 DICE Summit di Las Vegas, discutendo di alcuni aspetti chiave dell’industria dei videogiochi. Tra questi, anche il coinvolgimento della politica nell’industria e l’utilizzo sempre molto discusso delle loot-box – recentemente accusate di essere una vera e propria forma di gioco d’azzardo.
Videogiochi e politica non devono intersecarsi
Nel corso del suo intervento, Sweeney ha spiegato che, anche in virtù della delicata situazione politica statunitense, con la campagna elettorale in corso per le prossime elezioni alla Casa Bianca, è importante che videogiochi e politica rimangano separate.
Nelle parole del dirigente, «noi, come compagnie, dobbiamo divorziare dalla politica. Deve esserci una separazione netta tra Stato e Chiesa. Motivo per cui non c’è nessun bisogno di trascinare la politica e le sue divisioni nei videogiochi, affatto.»
Secondo Sweeney, «dobbiamo rispettare i diritti e le libertà dei videogiocatori», motivo per cui vorrebbe un’industria libera della idee politiche.
La sua visione è nettamente in contrasto con quella espressa di recente da Dontnod Entertainment, che si è espressa in merito al fatto che ogni gioco narrativo rechi in sé, per forza, un messaggio politico, anche non affrontando temi delicati: già quella sarebbe, infatti, la scelta politica di non parlarne.
Videogiochi o Las Vegas?
In merito al boom e alle polemiche legate alle loot-box, Sweeney è stato estremamente chiaro, puntando il dito contro i modelli di monetizzazione pay-to-win, accusati di essere ormai delle forme di gioco d’azzardo e sotto processo in diversi Stati europei.
Secondo Sweeney:
Cos’è che vogliamo fare da grandi? Vogliamo essere Las Vegas o creatori su scala mondiale, altamente rispettati, di prodotti di intrattenimento e di cui i consumatori possono fidarsi?
Vedremo se il suo punto di vista sortirà degli effetti, dopo che nei giorni scorsi si è parlato nuovamente dei pacchetti di FIFA Ultimate Team, accusati da un giocatore di essere una forma di gioco d’azzardo.
Fonte: Gamasutra