The Witcher 3: Complete Edition - Recensione Nintendo Switch
La portabilità in cambio della resa visiva in The Witcher 3 su Nintendo Switch è un compromesso che saprete accettare?
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: CD Projekt RED
- Produttore: CD Projekt
- Distributore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 19 maggio 2015 - 30 agosto 2016 (GOTY) - 15 ottobre 2019 (Nintendo Switch) - 14 dicembre 2022 (PS5, Xbox Series X)
L’annuncio dell’arrivo di The Witcher 3: Wild Hunt su Nintendo Switch è stato accolto dal pubblico con grande sorpresa e con non pochi dubbi: in pochi avrebbero scommesso sulla capacità dell’ibrida Nintendo di far girare un titolo mastodontico come quello di CD Project Red, in grado di lasciare a bocca aperta su Playstation 4 e Xbox One, console di gran lunga più potenti. Eppure, la software house ha deciso di tentare quello che sembrava impossibile: oggi possiamo finalmente dirvi se l’impresa è riuscita e se vale la pena tornare a vestire, per un’ultima volta, forse, i panni dello Strigo.
Il mondo di Geralt nel panno di una mano
Ormai lo saprete già, ma vogliamo ribadirlo: questa Complete Edition per Nintendo Switch comprende l’intera epopea di The Witcher 3, compresi i due DLC rilasciati separatamente su Playstation 4 Xbox One. Non serve tornare ancora una volta sulla qualità del gioco; a quattro anni dalla sua uscita, The Witcher 3 è ancora rinomato come uno dei picchi raggiunti dall’attuale generazione di console, tanto dal punto di vista narrativo quanto per la profondità del gameplay e del mondo di gioco.
Forse questo titolo non ha rivoluzionato il genere dei giochi di ruolo, ma ha sicuramente fissato molto in alto l’asticella da raggiungere a chiunque vorrà contendergli il titolo. Le avventure di Geralt, arricchite delle due eccezionali espansioni, offrono una quantità di contenuti, sia narrativi sia di gioco, difficilmente eguagliabili.
Quanto di buono è stato detto sul gioco in questi anni vale ancora oggi; per questa recensione, dunque, vogliamo focalizzarci sulla qualità della conversione del titolo su Nintendo Switch. Partiamo da un dato di fatto semplice da rilevare: il downgrade grafico c’è ed è evidente, è inutile girarci intorno.
Nessuno poteva aspettarsi di trovare una versione per Nintendo Switch del gioco alla parti di quanto offerto su Playstation 4 e Xbox One; era chiaro che andava raggiunto un compromesso. È dunque inutile chiedersi se questa nuova versione regge il confronto con le precedenti; piuttosto ha senso farsi domande sull’entità del compromesso e se vale ancora la pena giocare a The Witcher 3 nonostante non sia bello da vedere come su PS4 e Xbox One. Sicuramente, il mondo di gioco è meno dettagliato: tanto le ambientazioni quanto i modelli dei personaggi sembrano appartenere quasi ad una generazione diversa, con una risoluzione decisamente inferiore a quanto visto in passato (540p in portatile e fino a 720 in dock).
Talvolta gli oggetti sembrano avvolti da un leggero effetto blur, pur non coprendo l’aliasing marcato di modelli ed elementi stessi della UI, e abbiamo notato anche qualche saltuario glitch (che gli sviluppatori potrebbero però correggere con futuri aggiornamenti). In compenso, però, gli sviluppatori hanno puntato sulla stabilità del frame rate (mai problematico): scelta che paga perché, nonostante l’evidente passo indietro, The Witcher 3 ha il suo fascino, da vedere e da giocare, soprattutto in modalità dock. Nonostante la perdita di dettagli, evidente e innegabile, la sensazione di avere l’intera avventura dello Strigo nel palmo di una mano è davvero unica.
Il mondo ha ancora bisogno dello Strigo?
Come dicevamo, dunque, il compromesso c’è stato; e sotto un profilo squisitamente tecnico, questo compromesso è piuttosto ingente. Vi basterà mettere a fianco un video della versione PS4, Xbox One o PC con quella Nintendo Switch per capirlo. Questo rende quasi ovvio consigliare a chi ha la possibilità di scegliere la versione “classica” del gioco, se ancora non l’ha giocato (peccato imperdonabile, a nostro parere).
A livello di controlli l’impianto di gioco è sostanzialmente lo stesso, con lo svantaggio che i Joy-con rimangono sicuramente meno confortevoli del controller pro e dei relativi pad per le console fisse competitor, soprattutto durante nel direzionare il nostro durante i combattimenti e nelle situazioni di maggiore dinamismo.
Allora a chi è destinata questa Complete Edition? Ovviamente, essa è pensata prima di tutto per chi ha a disposizione la sola Nintendo Switch; in tal caso la scelta è obbligatoria, e a patto di un sensibile downgrade visivo i fan Nintendo possono finalmente giocare uno dei migliori RPG di questa generazione, racchiusi in soli 32GB, che vanno ad infoltire la libreria di titoli Nintendo Switch.
Se invece avete già giocato The Witcher 3 su console o PC e stavate aspettando semplicemente una scusa per tornare a vestire i panni di Geralt, questa può essere l’occasione per farlo. Avere una versione portatile del fantastico Continente ideato da Andrzej Sapkowski è davvero una chicca: accendere la console, magari soltanto per esplorare qualche fetta del mondo di gioco a cavallo di Rutilia, mentre si è fuori casa è una chicca che farà la gioia di ogni appassionato del titolo. La portabilità in cambio della resa visiva è un compromesso che saprete accettare?
+ Un capolavoro nel palmo della mano
8.0
Quanto fatto da Saber Interactive sotto il controllo di CD Project Red con The Witcher 3: Complete Edition su Nintendo Switch ha dell’incredibile. Certo, c’è un dowgrade grafico piuttosto evidente rispetto alle versioni originali, ma la semplice possibilità di giocare l’ultima avventura di Geralt sull’ibrida di casa Nintendo è davvero qualcosa in cui nessuno avrebbe sperato fino ad un anno fa. Se non avete modo di giocarlo altrove, correte a recuperare questa nuova edizione di The Witcher 3: non ve ne pentirete.
Voto Recensione di The Witcher 3: Wild Hunt - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
The Witcher 3 su Nintendo Switch: niente di più e niente di meno (difficile chiedere di più)
-
Un capolavoro nel palmo della mano
Contro
-
Il passo indietro a livello tecnico non passa inosservato