Immagine di The Settlers: New Allies | Recensione - Un rilancio decisamente piatto
Recensione

The Settlers: New Allies | Recensione - Un rilancio decisamente piatto

The Settlers: New Allies non rende merito alla sua eredità e rappresenta un passo falso per una serie che fatica a trovare una sua precisa identità

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Settlers: New Allies
The Settlers: New Allies
  • Sviluppatore: Ubisoft Dusseldorf
  • Produttore: Ubisoft
  • Distributore: Ubisoft
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 17 febbraio 2023 (PC) - 23 marzo 2023 (console)

L’arrivo di The Settlers: New Allies è stato accompagnato dal silenzio pressoché totale. Per un brand di questo calibro ci saremmo aspettati qualche evento nei giorni precedenti alla pubblicazione, una manciata di trailer introduttivi o la classica sequela di news utili a mantenere alta l’attenzione e a dare un po’ di lavoro al reparto marketing.

La realtà dei fatti è invece del tutto opposta e questa assenza di risonanza mediatica ci ha messo un po’ di tristezza, soprattutto nell’assistere alla lenta sparizione di una saga storica nell’ambito dei gestionali, uno di quei titoli che chiunque sia cresciuto negli anni ‘90 ricorda benissimo.

Purtroppo di tutto ciò è rimasto solo uno scialbo involucro che tenta di simulare la gloria passata, un’etichetta svuotata quasi di ogni significato alla ricerca di una nuova ragion d’essere. The Settlers: New Allies si posiziona a metà strada tra ciò che fu una volta la serie e un futuro del tutto sbagliato.

Voyeurismo videoludico

Ad essere sinceri, il primo impatto con New Allies non è nemmeno dei più malvagi. La prima cosa che salta infatti agli occhi è una nuova veste grafica scintillante, che si avvale del motore di gioco proprietà di Ubisoft.

Lo Snowdrop Engine riesce a dare una notevole vivacità a tutti gli insediamenti che via via crescono nelle mappe, scenari che pullulano di attività e che, se osservati da vicino, colpiscono per il livello di dettaglio e per una serie di minuscole animazioni che trasmettono il continuo lavoro che permea la giornata dei coloni.

Sulle strade si rincorrono carretti spostati da asini, nella gilda ci sono un paio di futuri ingegneri che si allenano tirando su pesanti massi e nel porto è appena approdata una scintillante nave verso cui stanno arrivando preziose merci da scambiare.

The Settlers: New Allies è insomma un bel diorama in movimento, uno di quei titoli che andrebbero giocati in modo lento e rilassato, dove la vera soddisfazione risiede nella bellezza e nell’ordine estetico dato ad una città in stile fantasy medievale sempre più intricata.

Un gestionale dal fiato corto

Appena si scava più in profondità ci si accorge però che l’opera sviluppata da Ubisoft Blu Byte (oggi Ubisoft Düsseldorf) è del tutto priva di fondamenta e che dopo un paio di ore passate in compagnia delle partite casuali o della modalità storia si è già scoperto tutto ciò che The Settlers: New Allies ha da offrire.

Come da tradizione per un genere – almeno in teoria – complesso, il punto di partenza è l’immancabile tutorial. Quello messo qui disposizione del giocatore è suddiviso fra le principali meccaniche di gioco, dalla gestione basilare delle unità fino ad arrivare al commercio e alla ricerca.

Complessivamente queste istruzioni hanno richiesto davvero pochissimi minuti e, una volta giunti al termine, eravamo convinti di aver scalfito solo la superficie di The Settlers: New Allies e che sarebbe spettato a noi scoprire durante la campagna i sistemi più complessi e come si dipanassero in profondità le varie catene di produzione.

Questa aspettativa si è però infranta al cospetto di un gameplay nel complesso davvero troppo basilare e che potrebbe forse andare incontro solo a novizi giocatori di gestionali e city builder.

Al contrario, gli appassionati della serie rischiano di restare davvero a bocca asciutta davanti all’eccessiva immediatezza e per via di mancanze evidenti. Facciamo alcuni esempi concreti per chiarire il concetto e partiamo dall’inizio, ossia da quel magazzino che è al centro di ogni partita e attorno a cui occorre strutturare la rete stradale e i vari edifici.

Dopo aver posizionato l’immancabile capanno dei boscaioli, la segheria per ottenere le assi e la cava per estrarre la pietra, i materiali necessari alle costruzioni sono praticamente esauriti e con una base di partenza così ristretta e pressoché impossibile avere delle catene di produzione in grado di diramarsi in svariati alberi.

La crescita dell’insediamento necessita anche di nuove braccia da far lavorare e dunque anche delle abitazioni aggiuntive. Sappiate che, a differenza del recente Pharaoh: A New Era, in questo nuovo The Settlers (lo trovate su Instant Gaming) gli abitanti non hanno alcuna esigenza: non mangiano, non richiedono uno stipendio e indefessamente si immolano per la causa, da soldati o da ingegneri.

In realtà ci sono anche alcuni cibi da raccogliere – come le bacche o il pesce – o da produrre – come il pane e la carne – solo che questi ingredienti non vengono sviluppati ulteriormente e servono solo come “combustibile” da spedire in alcuni edifici per accelerare le produzioni.

Un altro indizio che rivela immediatamente la scarsa profondità di New Allies è lo stesso menù delle costruzioni, nelle cui varie sottosezioni trovano spazio ben pochi edifici, tutti quanti senza reali upgrade o versioni migliorate, che potenzialmente avrebbero potuto costringere il giocatore ad una maggiore pianificazione per aumentare la raccolta e la trasformazione delle risorse.

Tutto ciò è invece completamente assente. Vi serve del pane? Posizionate un campo di grano, un mulino e un panificio e avrete le vostre belle pagnotte. Lo stesso frumento va poi benissimo come nutrimento per gli asini, gli stessi animali che possono essere sfruttati come trasporto o come carne da macello.

Nella sua semplicità, The Settlers: New Allies sa comunque essere un piacevole passatempo, un city builder senza troppi patemi d’animo e in cui perdere lo sguardo fra architetture medievaleggianti – e giocando con uno strumento per la creazione delle strade immediato e in grado di dare armonia alla città virtuale.

Anche l’esplorazione della mappa assume un ruolo centrale durante le partite, visto che i materiali più preziosi, come il carbone e il ferro, sono sparsi in pochi giacimenti attorno ai quali le fazioni saranno costrette ad impugnare le armi. Ecco, il problema arriva proprio quando si passa dal momento contemplativo all’azione, quasi in salsa RTS.

Una nuova veste poco scintillante

Fra le varie strutture c’è spazio ovviamente anche per quelle dedicate agli aspetti bellici, una componente che The Settlers: New Allies divide in parti eque tra lato gestionale e quello tattico, in entrambi i casi con risultati discutibili.

Anche la creazione di archi, scudi e mazze implica infatti la combinazione di ben poche risorse, materiali che comunque sono sufficienti ad avere una buona varietà di unità, fra arcieri, fanti, maghi guaritori e stregoni utili ad abbattere le torri nemiche, con tanto di abilità speciali da attivare al momento giusto, senza sfociare però nel micromanagement.

Gli ingredienti faticano comunque a garantire uno strategico in tempo reale degno di questo nome. Il pathfinding si è rivelato infatti molto problematico, con tanto di truppe incastrate dietro agli edifici o perse in mezzo ai boschi, mentre l'intelligenza artificiale è facilmente aggirabile, visto che abbiamo abbattuto tutti i nemici una freccia alla volta con i nostri arcieri, che non dovevano fare altro che indietreggiare di pochi passi alla volta per non essere più inseguiti.

Sinceramente fatichiamo a capire questo spostamento di focus e la virata verso schemi tipici degli RTS che non hanno mai contraddistinto la serie, un cambio che siamo certi verrà poco apprezzato dai fan storici, anche alla luce degli evidenti limiti strategici e tattici.

Modalità di gioco, negozio e una strana visione del futuro

Come detto in apertura, The Settlers: New Allies soffre di una evidente mancanza di profondità, un problema che viene acuito anche dalla quasi perfetta sovrapponibilità delle tre fazioni – gli Elari, i Maru e gli Jorn – che possiedono differenze davvero impercettibili e che sono le protagoniste della campagna in single player.

Quest’ultima è suddivisa in una decina abbondanti di missioni e, anche grazie ad un buon uso di cinematiche e parti raccontate, riesce comunque ad essere interessante nonostante una serie di obiettivi forse più adatti a delle semplici battaglie casuali.

Il reale problema ha assunto le sembianze di alcuni bug di troppo, che ci hanno alle volte impedito di salvare o caricare le partite, costringendoci dunque a ricominciare da capo delle missioni.

Le modalità di gioco sono infine completate dalle classiche schermaglie contro l’AI, dalle partite classificate o casuali contro altri umani e da una serie di mini-sfide giornaliere più complicate – chiamate infatti Implacabili – e che avvicinano The Settlers: New Allies al mondo dei game as a service, vista la loro rotazione.

Questa vicinanza è inoltre aumentata dalla presenza di un superfluo negozio in gioco, nel quale acquistare tramite moneta reale o crediti accumulati svariati oggetti estetici e skin aggiuntive per le unità.

Siamo dunque ben lontani da fastidiosi schemi pay-to-win ma, data la povertà complessiva di The Settlers: New Allies, ci chiediamo se il tempo impiegato per implementare lo shop non sarebbe stato meglio speso per approfondire qualche meccanica di gioco aggiuntiva.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di The Settlers: New Allies - Recensione


5.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Graficamente molto ben fatto

  • Può essere il punto di ingresso verso un genere spesso ritenuto ostico e difficile da approcciare

  • La campagna regala qualche ora di piacevole intrattenimento

Contro

  • Gli aspetti gestionali sono stati troppo semplificati

  • Dopo poche ore esaurisce tutto ciò che ha da mostrare

  • I problemi della AI hanno un peso sulle battaglie

  • Qualche inciampo tecnico di troppo

Commento

The Settlers: New Allies non è il rilancio che ci aspettavamo per la storica serie. Purtroppo la componente gestionale, alla base dei successi della saga, è stata ridotta all'osso e si è preferito virare verso meccaniche più rapide in stile RTS, che però faticano al cospetto di altri strategici in tempo reale ben più affermati. Nonostante gli evidenti difetti, New Allies sa essere un piacevole passatempo, un piccolo diorama in movimento con una grafica piacevole e colorata adatto soprattutto per i neofiti del genere – ma non è all'altezza, nemmeno lontanamente, del suo nome.
Leggi altri articoli