The Quarry | Provato - Per un'estate da brivido
Il nuovo survival horror di Supermassive Games smuove le corde giuste
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a cura di Fabrizia Malgieri
Contributor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Supermassive Games
- Produttore: 2K Games, Take-Two Interactive
- Distributore: Cidiverte
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Avventura , Survival Horror
- Data di uscita: 10 giugno 2022
«Ci sono delle regole precise che devono essere rispettate se si vuole sopravvivere in un horror, va bene? E vado a incominciare. Numero uno: non si deve mai fare sesso. Mai! No! È proibito! È proibito! Sesso uguale morte! Va bene?! Numero due: mai ubriacarsi o drogarsi. No, perché è il peccato, peccato per estensione della regola numero uno. E numero tre: mai, mai e poi mai, in nessun caso dire 'torno subito', perché non si torna più!» (Scream – Chi Urla Muore, W. Craven)
Tre regole. Tre semplici regole che, attraverso un discorso squisitamente meta-filmico, hanno svelato e, di fatto, canonizzato un vero e proprio syllabus su come sopravvivere in un film horror. L’anno era il 1996, e il regista Wes Craven rivelò al mondo il “grande segreto” delle pellicole di genere in Scream – Chi Urla Muore e riportò in auge il teen horror, un genere cinematografico che aveva dominato parte del cinema del terrore tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, grazie a capolavori come Non aprite quella porta, Venerdì 13 o Nightmare: Dal profondo della notte – quest’ultimo, guarda caso, proprio dello stesso Craven.
Alle tre regole, di cui sopra, aggiungete un campo estivo, un falò, una casa nel bosco e un gruppo di adolescenti infoiati, che – lasciati a briglie sciolte e senza la supervisione di un adulto – prima o poi faranno i conti con una figura minacciosa, pronta a spezzare le loro giovani vite con violenza e brutalità. Magari con motoseghe, mazze da hockey o pugnali creativi. Cliché, senza dubbio, ma che, nel bene o nel male, ancora funzionano e che sono stati recuperati con successo anche dall’horror videoludico.
Tra i migliori a reinterpretare i canoni del genere, producendo titoli che hanno quel tocco cinematografico che tanto piace agli amanti delle storie avvincenti, c’è sicuramente Supermassive Games. Da Until Dawn a The Inpatient, fino alla serie antologica The Dark Pictures (giusto per citarne alcuni), lo studio di Guildford lavora oramai da anni su produzioni del terrore, imprimendo un proprio marchio di fabbrica molto preciso.
Che si tratti del ciclo di una notte, in cui al giocatore viene richiesto di far sopravvivere tutti (o quasi) i personaggi compiendo percorsi differenti attraverso scelte (più o meno) morali, di cast hollywoodiani o di narratori sopra le righe che scandiscono gli atti di ciascun gioco, i giochi di Supermassive hanno uno stile inconfondibile e che, con risultati più o meno efficaci, sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nel videogioco di genere.
Che è esattamente ciò che ritroviamo in The Quarry, l’ultima fatica dello studio in arrivo su diverse piattaforme il prossimo 10 giugno (puoi prenotare la tua copia su Amazon) e che noi di SpazioGames abbiamo potuto provare in anteprima.
Un assaggio fugace di appena un’ora, che tuttavia ci ha permesso di entrare in connessione sia con il suo mood teso sia con il suo ricco cast di giovani adolescenti, con cui abbiamo già trovato qualche affinità (ma anche qualche antipatia). Preparate i popcorn e una bella bibita ghiacciata: la notte all’Hackett's Quarry sarà davvero lunga e spaventosa.
L’ultima notte al campo estivo
Lo abbiamo detto: il cinema dell’orrore ha delle regole ben precise e il teen horror, in particolare, fa leva su alcuni stilemi narrativi ricorrenti. Gli stessi che muovono le fila di The Quarry, dove sette adolescenti – reduci da un campo estivo in cui sono stati supervisori – trascorrono la loro ultima notte lì nella speranza di imprimere un ricordo memorabile di quell’estate con un ultimo grande falò sul lago, a base di playlist e snack di dubbio gusto. Una notte che diventa presto indimenticabile, anche grazie ad un’oscura presenza che turba la quiete di una festa tra amici, seminando presto il panico tra i ragazzi.
La nostra prova è partita all’incirca da metà del secondo atto, quando i nostri sette giovani eroi hanno iniziato a imbastire i preparativi per la gran serata. È qui che abbiamo iniziato a prendere confidenza con le loro diverse personalità, ma anche con il tipo di relazione che intessono tra loro. La storia, è vero, non è in alcun modo originale, ma è in grado di coinvolgere l’utente sin dalle prime battute; questo grazie non solo ad uno script ben orchestrato, ma anche a dialoghi efficaci e mai eccessivamente convenzionali.
In termini di scrittura, dunque, The Quarry funziona davvero molto bene già in questo breve frammento provato, e in modo fluido e naturale ci porta per mano nel suo mondo oscuro, lasciando un bel senso di inquietudine che gli amanti del genere sicuramente apprezzeranno.
A colpi di scelte (e QTE)
Come ogni teen drama dal retrogusto horror che si rispetti, non mancano intrighi amorosi e situazioni di rancore intestino, necessari per trascinare il giocatore a compiere delle scelte importanti nei tanti bivi che si presentano nel corso della storia. Anche in The Quarry, Supermassive Games propende per un gameplay focalizzato principalmente su un sistema di scelte, in cui il giocatore – posto costantemente davanti a un crocevia – può decidere non solo il tipo di relazione tra i personaggi (acuendo o ammorbidendo alcune situazioni), ma anche e soprattutto il loro destino.
Come nei precedenti giochi dello studio britannico, infatti, anche in The Quarry l’utente svolge il ruolo dell’Onnipotente, e può salvare o lasciar morire i membri del cast corale nel corso della notte. Ogni personaggio, come da tradizione, ha circa una decina di modi diversi per morire (e di salvarsi, ovviamente); in altre parole, riuscire a ponderare accuratamente le proprie scelte, anche se il tempo di risposta a disposizione è molto breve, resta il grande motore dell’esperienza.
Nella sezione provata, siamo riusciti a lasciare interi (o quasi) tutti i nostri eroi, ma sicuramente le scelte che abbiamo compiuto nel corso dell’hands-on potrebbero avere un impatto decisivo nella macro-storia di The Quarry a sessione completa. Come da tradizione, ci saranno anche finali molteplici, che offrono una decisiva rigiocabilità all’esperienza.
Altra meccanica che torna dai precedenti giochi di Supermassive è quella dei QTE. Per quanto chi scrive non ne sia per nulla amante, resta comunque funzionale al genere e, più nello specifico, si è rivelata anche piuttosto precisa e capace di generare quel bel senso di adrenalina nelle sequenze più concitate. In termini di controlli, non abbiamo riscontrato né anomalie né criticità nella versione da noi provata (PC), offrendo un’esperienza nel suo complesso soddisfacente già da questa prima oretta di gioco.
Trattandosi di un survival horror interattivo, non aspettatevi altro in termini di gameplay, se non, in aggiunta, di aguzzare bene la vista in cerca di indizi e collezionabili, che rendono le esperienze di Supermassive sempre molto coinvolgenti. Qui i collezionabili ci vengono restituiti sotto forma di tarocchi, che – a quanto abbiamo capito – suggeriscono quello che potrebbe essere il destino di ciascun personaggio. Interessante anche il ruolo della cartomante che fa da collante narrativo tra un atto e l’altro del gioco, personaggio che non vediamo l’ora di approfondire nella versione completa di The Quarry.
Un gioco visivamente da cinema
Se è vero che The Quarry attinge a piene mani dal cinema di genere per quanto concerne il comparto narrativo, anche da un punto di vista squisitamente grafico si rivela piuttosto appagante. Rispetto ad alcuni titoli precedenti firmati Supermassive, non abbiamo riscontrato problemi importanti in termini di lip-sync, ma anzi le animazioni (soprattutto quelle facciali) si rivelano anche piuttosto fluide e naturali.
Affascinante anche l’uso dell’illuminazione che rende tutto più vivo che mai, e che condisce di quel giusto senso di orrore sospeso l’esperienza di gioco. I requisiti minimi, in fin dei conti, non sono esigenti, ma è evidente che chi vuole godersi The Quarry al massimo della potenza visiva, deve contare su un buon equipaggiamento. Sarà tuttavia interessante scoprire in che modo il gioco si comporterà sulle console old-gen e se gli standard qualitativi offerti da PC, PlayStation 5 e Xbox Series verranno in qualche modo garantiti anche per chi gioca sulle console precedenti.
Un horror cinematografico con cui iniziare l’estate
Chi è nato a cavallo tra gli Ottanta e i primi anni Novanta ricorderà il ciclo “Notte Horror”, che andava in onda in terza serata su Italia 1 (per i nostalgici, chiediamo alla regia di mandare in onda la sigla). Ecco, l’estate si conferma la stagione perfetta per i racconti del brivido, e The Quarry arriva il prossimo 10 giugno con un tempismo da manuale.
Non abbiamo volutamente elencato i tantissimi riferimenti cinematografici che si inseguono già in questa oretta di gioco, che faranno la gioia dei fan dell’horror, così come una menzione al cast stellare che presta volto e voce ai diversi protagonisti di The Quarry. Ma la scelta di David Arquette nel ruolo di Chris Hackett – proprio lui, il vicesceriffo Lenny "Linus" Riley della serie Scream – è sintomatica di quanto abbiamo raccontato finora e chiude perfettamente il cerchio sul gioco di rimandi e canoni da rispettare con cui abbiamo iniziato questo articolo.
The Quarry è un’esperienza da tenere d’occhio e che, già dalle sue primissime battute, incuriosisce e stuzzica gli appassionati di storie al cardiopalma. Un ritorno alle origini per Supermassive rispetto alla piega antologica meno efficace intrapresa con The Dark Pictures, che sembra avere tutti i requisiti necessari per una storia intrigante, toccando i punti giusti.
Non vediamo l’ora di esplorarlo nella sua interezza e scoprire quali sono i misteri che funestano Hackett's Quarry e le sorti dei suoi giovani eroi.
Versione provata: PC
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Visivamente molto convincente
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Plot intrigante
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Personaggi variegati e interessanti
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Buon comparto sonoro
Contro
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... ma resta da capire se l'esperienza offerta su PC e console di nuova generazione riesca a soddisfare anche l'utenza old gen, in termini di prestazioni