Sono due anni, quasi precisi al minuto, che Nintendo ci lascia in sospeso con The Legend of Zelda: Breath of the Wild 2. Era il 20 giugno 2019 quando, a sorpresa anche per le divisioni esterne a quella statunitense dell’azienda, veniva svelato il primo teaser trailer del “seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild”.
Anche oggi, dopo il Nintendo Direct del 2021, non sappiamo quale sarà il nome della nuova avventura, sequel ufficiale del capolavoro Wii U/Switch, che arriverà nel corso del 2022. Ma il nuovo trailer riprende esattamente da lì, da quel momento in cui Link e Zelda ritrovano un cadaverico Ganon (o qualcuno di estremamente simile allo storico villain dei nostri eroi) nei sotterranei del Castello di Hyrule.
Dove eravamo rimasti con il precedente trailer? Cosa sappiamo? Non molto, se non supposizioni e suggestioni derivate dall’analisi del precedente filmato.
Il tono è sicuramente quello di una nuova apocalisse, una fiaba oscura che a molti ha ricordato Majora’s Mask per l’umore negativo e le sfumature inquietanti di quanto visto. Link e Zelda vengono colpiti dagli effetti di una sorta di rituale per risvegliare il cadavere di cui sopra, il nostro eroe viene ricoperto da una luminescenza azzurrognola che gli avvolge il braccio destro. Dall’espressione di Link sembrerebbe una sorta di possessione, o comunque qualcosa di doloroso e violento.
Proprio la stessa mano è un dettaglio importante in questo secondo trailer di Breath of the Wild 2, che continua la narrazione precedente e ci mostra qualcosa di più.
Quello strano gioiello dorato che ricopriva la luce che formava la mano ora è il braccio destro di “Link”. Lo notiamo successivamente nel trailer, con il primo piano su un braccio destro di una figura distesa. Il colore della luce che avvolge il braccio ricorda moltissimo l’energia che muove tutta la tecnologia Sheikah di Hyrule, dall’omonima tavoletta ai guardiani, e non è un caso che “Link” sembri successivamente usare i poteri di Stasis senza l’ausilio dello strumento al centro del gameplay del precedente Breath of the Wild.
Noterete che ho scritto “Link” con le virgolette. C’è una considerazione che possiamo fare, infatti, su ciò che abbiamo visto in questo nuovo trailer di Breath of the Wild 2: i personaggi che vediamo potrebbero non essere la stessa persona.
Dettaglio numero uno: il braccio destro di link è dotato di unghie affilate. Ricordano quelle di un demone, magari proprio di Ganondorf che potrebbe essersi impossessato del nostro eroe.
Altro dettaglio interessante: Zelda morirà?
In questo trailer vediamo la nostra principessa cadere in un baratro, ma scorrendo il trailer precedente ricorderete una vista molto fugace e veloce della stessa mano azzurrognola, la quale afferra qualcuno che sta cadendo. La scena potrebbe essere collegata, a questo punto, anche e soprattutto alla possessione che subisce Link nel primo trailer.
Ipotesi: Link e Zelda trovano Ganondorf, disturbano o risvegliano questa energia oscura che sta cercando di riportarlo in vita (l’energia violacea ritorna qui come elemento principale in più di un’occasione), inizia il terremoto che apre la voragine in cui Zelda cade, Link è costretto ad impossessarsi di questa energia (oppure succede casualmente) e salva Zelda.
Cosa succede dopo? Qui si apre il mondo delle speculazioni.
Il trailer inizia con una caduta libera di qualcuno che sembrerebbe essere Link, con una regia che ricorda chiaramente quella di The Legend of Zelda Skyward Sword HD. Un omaggio? Un collegamento diretto alla storyline per la prima volta? Chissà.
Sul braccio destro vediamo già questo strano bracciale dorato, quindi si potrebbe presumere che l’avvenimento catastrofico di cui sopra sia già avvenuto. Link è stato salvato in qualche modo, e ora dovrà convivere con questa possessione che è allo stesso tempo la fonte del rinnovato potere. Sul corpo si notano anche degli altri segni provenire dalla fine della protesi arcana, all’inizio della spalla, segni di una corruzione o di un qualche effetto fisico sul nostro protagonista.
Un personaggio che è vestito in maniera molto particolare. Sembrerebbe quasi tribale, provenire da un’epoca lontana e più primitiva che fantasy, tant’è che non mi sembra esattamente Link. Nonostante l’orecchino sul lobo destro, ci sono altri dettagli che non quadrano. I capelli ad esempio, sono molto più lunghi e sciolti. Lo si nota chiaramente nella sequenza della corsa, in quello scenario al tramonto con le isole volanti.
Le armi sono quelle, lo scudo è coerente, ma perché mostrare un personaggio vestito in questo modo così particolare, mentre viene alternato al classico Link in tenuta blu? Link in tenuta blu che è invece equipaggiato nel modo in cui siamo abituati a vederlo nello stile tradizionale, quello delle immagini promozionali, per intenderci – con il solito scudo, spada ed arco.
Anche i due personaggi fossero Link, identici e senza nessuna differenza, l’impressione è che questo trailer racconti momenti diversi nel tempo della narrazione.
Tutte le Hyrule di tutti i tempi
I capelli sono un chiaro segnale, ma lo è anche e soprattutto il mondo che circonda Link: stiamo parlando delle isole volanti, stavolta un evidente richiamo a Skyward Sword HD, dato che vediamo moltissimi ambienti che si potranno esplorare in cielo. Probabilmente la stessa paravela sarà uno strumento più attivo, forse in grado di volare direttamente e non di planare e basta, proprio per darci la possibilità di esplorare in libertà il cielo.
Una peculiarità che, però, non sembra essere collegata agli spezzoni di “Link blu”, per intenderci in cui Link appare in abiti classici. Quelle isole non sono in cielo, e Hyrule sembra quella che avevamo salvato nel 2017. Al di là di quello che sembra essere un lanciafiamme che Link impugna nella mano sinistra, questi spezzoni del trailer non fanno riferimento chiaro alle isole volanti, o in generale al mondo del cielo con le sue piattaforme e zone. Neanche alla fine, quando vediamo il Castello di Hyrule sollevarsi, il cielo è normale.
Sono luoghi che appiano, invece, sempre e solo con il “Link tribale”, l’altro, quello che si tuffa dal cielo all’inizio trailer. Sebbene sembrino la stessa persona (orecchino e braccio come dettagli, oltre al corpo in sé), è chiaro che ci sia una differenza almeno in termini di mondo e percezione del tempo. Questa potrebbe essere effettivamente la chiave di volta: che The Legend of Zelda: Breath of the Wild 2 racconti due storie ambientate in momenti diversi?
Sebbene Zelda potrebbe essere stata salvata, la principessa non appare più in nessuna altra sequenza del trailer, né come presenza né come voce esterna. Che sia davvero deceduta e che magari la sua morte, legata com’era con i suoi poteri alle forze che muovono le fondamenta Hyrule, abbia scatenato questa sorta di apocalisse nei cieli?
Non volendo tirare fuori modifiche estetiche del trailer, come successo per The Last of Us Parte 2, è difficile collegare questi punti. Se le sequenze del Link blu fossero anche precedenti all’esplorazione dei sotterranei di Link e Zelda, va detto che il nostro eroe possiede già il braccio destro modificato dopo gli eventi dell’esplorazione stessa. Rimane chiaro che c’è una differenza comunque ben netta tra le due visioni del trailer, altrimenti non si spiegherebbe perché mostrare due estetiche del personaggio principali così diverse tra loro.
La risposta potrebbe emergere da un dettaglio, ovvero quel momento breve in cui una piccola pozzanghera torna ad essere la goccia caduta: una chiara metafora della manipolazione del tempo.
Pur notando che non vediamo mai chiaramente il volto del Link tribale, e rimane la nota che potrebbe ancora non essere realmente Link, la condizione più fattibile stando a quello che vediamo è che in Breath of the Wild 2 si potrà – perdonatemi l’orribile ma calzante definizione – andare a spasso nel tempo.
D’altronde il tema dei viaggi nel tempo era stato già affrontato in Hyrule Warriors: l’Era della Calamità, che con il suo finale metteva sul piatto delle cose potenzialmente molto interessanti per la storia pregressa, e futura, della Hyrule di BOTW. Ve ne avevo parlato uno speciale che vi consiglio di recuperare, però, avvertendovi che si parla del finale del musou uscito lo scorso anno su Switch.
Altra chicca sul tema del tornare indietro: la musica di questo nuovo trailer somiglia molto al main theme del predecessore, se suonato al contrario. Ascoltate voi stessi.
I due Link che vediamo possono essere lo stesso effettivamente, ma le due Hyrule no. O meglio, si direbbe sempre lo stesso regno, ma in epoche diverse. Il contatto con l’entità che sta cercando di evocare Ganondorf dal suo cadavere (e se stesse anche lui tentando, a sua volta, di manipolare il tempo per essere immortale?) potrebbe aver scatenato qualcosa di terribile e causato la morte di Zelda, ma dato a Link la possibilità di poter piegare il concetto del tempo a suo piacimento.
Così il Link tribale potrebbe essere addirittura un altro Link, ma sempre l’Eroe della Leggenda e magari il primo in assoluto, quell’archetipo inserito nella narrazione di Zelda da Wind Waker in poi, e che potremmo esplorare in Breath of the Wild 2. Un collegamento che, per altro, sarebbe perfettamente consono alla grande somiglianza del mondo del Link tribale con quello di Skyward Sword, capitolo che rappresenta l’origine della leggenda.
I due Breath of the Wild, che rappresentano un nuovo inizio della saga con la loro narrazione basata sulla fine del mondo, si incontrano con il capitolo che esce a luglio in versione rimasterizzata su Nintendo Switch. Un episodio bistrattato, ma da cui Eiji Aonuma ha più volte dichiarato di aver preso ciò che c’era di buono e portato proprio nei successivi capitoli, come per voler riabilitare agli occhi del grande pubblico uno dei videogiochi di Zelda più vituperati di sempre.
Il che avrebbe anche un senso logico e commerciale. Tra poco uscirà appunto la versione rimasterizzata che, per gran parte del pubblico di Switch, sarà il primo approccio a Skyward Sword. I giocatori lo conosceranno, ne apprenderanno la natura di storia delle origini, e con Breath of the Wild 2 la timeline potrebbe venire unificata per sempre creando proprio un collegamento con l’episodio uscito originariamente su Wii.
C’è un’ultima ipotesi che vale la pena considerare anche se, per le informazioni che abbiamo, è più un lancio lungo fatto alla cieca che altro. Un’ipotesi però che, devo dire, mi affascina molto e se fosse anche lontanamente confermata mi darebbe grande soddisfazione.
Prima, però, un piccolo passo indietro, per un altro dettaglio fondamentale del primo trailer di Breath of the Wild 2 del 2019: perché diciamo che la figura cadaverica vista nel primo trailer è Ganondorf?
Oltre ad essere completamente somigliante all’iconografia classica del villain, le rune verdi che appaiono intorno all’area dove è sepolto e che svolazzano in aria sono in lingua gerudo, l’idioma fittizio del popolo di Ganon e delle giunoniche guerriere del deserto. La runa, tradotta dall’alfabeto diffuso da Nintendo attraverso guide alla saga ed artbook recita qualcosa di molto particolare:
“Seal Ganon” ovvero “Imprigiona Ganon”. Avete già capito, vero?
Abbiamo due prospettive diverse, in due mondi diversi, di due personaggi con delle nette differenze. Il tema del tempo, della sua manipolazione, ormai è evidente, e nell’incipit dell’avventura Link e Zelda si ritrovano di fronte al cadavere di Ganon (probabilmente fonte della Calamità) che viene rianimato attraverso della magia oscura. Le loro azioni rompono il sigillo, liberando Ganon.
Tra le gerudo nasce un maschio ogni cento anni, e vi ricordate cosa dice l’anziana Impa riguardo la storia della Calamità Ganon?
“La storia del Regno di Hyrule è segnata dalla Calamità conosciuta con il nome di Ganon, che da tempo immemore vi si scaglia contro.”
Chi conosce la saga sa che, da sempre, Link, Zelda e Ganon sono degli avatar che ciclicamente si scontrano tra loro, legati indissolubilmente dalla Triforza – la quale non viene menzionata minimamente nella sua accezione di artefatto in Breath of the Wild, che inizia con Link che si risveglia dopo cento anni di lungo sonno dopo la sconfitta da parte della Calamità Ganon.
Il tempo si distorce, e giunge il momento della nascita di un nuovo gerudo maschio che probabilmente vedremo in questa nuova avventura di cui, ancora meglio, ne vestiremo i panni. E non solo, Link potrebbe aver assorbito direttamente Ganon, stando a ciò che succede nel primo trailer, pur di non lasciarlo in libertà.
Breath of the Wild 2: le origini del male
The Legend of Zelda: Breath of the Wild 2 potrebbe essere l’occasione di approfondire il personaggio di Ganon, che finora è stato sempre relegato al ruolo di malvagio come archetipo indissolubile. Non dico che la figura che si lancia dal cielo all’inizio di questo trailer sia lui, ma è probabile che in questo episodio avremo la possibilità di vedere la nascita della Calamità, come un semplice gerudo è diventato un male catastrofico.
Con il concetto di tempo piegato, magari infranto del tutto, lo stesso Link potrebbe vivere attraverso più epoche, ripercorrere di cento anni in cento anni la storia delle Calamità, cercando di porre fine a questo ciclo una volta per tutte e, contestualmente, salvare Zelda dall’eventuale morte.
Considerato anche il tono opprimente che Breath of the Wild 2 sembra voler trasmettere, vi lascio con un’ultima ipotesi azzardata, prima di sentire le vostre.
Nella Hyrule di Breath of the Wild che, anche dopo aver sconfitto la Calamità, rimane comunque una terra sconfitta, ferita e distrutta; dove la morte è un concetto ancora fortemente presente nel mondo; dove i Campioni sono dei mentori spirituali che ispirano grandi gesta ma sono anche un memento per gli errori compiuti; dove una principessa, la protagonista della saga da sempre, ha lottato per cento anni contro un male invincibile; è il momento per Link di essere l’eroe e chiudere per sempre il cerchio di devastazione della Calamità Ganon.
Il viaggio di Link in questa nuova avventura lo porterà a dover considerare una scelta molto più importante, e grave, di quanto ci potremmo aspettare.
Rompere il cerchio, perdendo per sempre la guerriera definitiva della luce e tutto ciò che rappresenta. Oppure salvare Zelda, ma con la consapevolezza di dover affrontare la Calamità Ganon, per sempre, ogni cento anni?
Volete prendere confidenza con la timeline di The Legend of Zelda? Vi consigliamo due libri: Hyrule Historia ed Hyrule Enciclopedia.